ciò significa che hanno accettato una buona uscita.
Vuoi sapere quanti ne conosco che han palesemente boicottato l'azienda in modo tale da farsi pagare per andarsene?
ribadisco: non esistono onesti e disonesti per categoria, l'Italia è il paese dei furbi e quando uno può farlo lo fa a più non posso, che sia autonomo, dipendente, datore di lavoro.
Ma è un dato di fatto che davanti ad un giudice del lavoro la ragione la si da 9,9 volte su 10 all'appartenente ad una categoria, e solo una.
@komandante e abaper: prrrrr!![]()
Ultima modifica di Frappo; 15-12-16 alle 13:59
Purtroppo quoto Frappo, venendo da settori particolarmente interessanti dal fenomeno (prima aeroportuale e ora ferrovia) confermo che è *sempre* così. Non si riesce nemmeno a licenziare i ladri![]()
Ma questo non riuscire a licenziare non ho mai capito se sia colpa dei giudici che hanno troppa libertà o delle leggi che definiscono la giusta causa: qualcuno saprebbe spiegarmelo?
Perchè direi che con tutto hanno a che fare tranne che con l'obbligo di reintegro in mancanza di giusta causa.
Che io sappia di solito questi reintegri sono il frutto di disposizioni contenute nei contratti collettivi, più che nella legge...
???
Di che parli esattamente?
Se l'azienda fallisce, a poco serviva l'art 18...
Se hai un contratto a termine, a poco sarebbe servito l'art 18...
Blessed Mary of the crownad!
Eye, evil eye, parsley and fennel.
ai grillini è più facile metterglielo in culo che in testa (.cit Moloch)
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Vabbè è un grillino...
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vabbè che quando si tratta di queste cose discutere con te è un tantinello inutile ma voglio farmi del male
tra chi ha perso il lavoro negli ultimi anni, secondo te, puoi farti un'idea di quanti sono stati a casa per speculazioni imprenditoriali (che esistono) e di quanti invece perchè il lavoro è andato a puttane (piuttosto che delocalizzato) e l'azienda ha perso ordinativi tali da dimezzarne il fatturato? oppure è proprio fallita?
così eh
es.
http://www.ansa.it/sito/notizie/econ...8304447a3.html
Infatti come tutti i pensionati ed i sindacalisti del ca€€o non hanno capito che art18 si art18 no un numero sempre maggiore di lavoratori non é tutelato. Io nei miei 10 anni di lavoro i Italia non sono MAI stato sotto la tutela dell'art 18. Il mio collega di 10 anni più anziano che mi sedeva di fianco si. Ah ma questo é giusto il male é il job act... Meglio che mi fermi prima del ban. Mai capito se é malafede o stupidità
Appunto. Mi pare che si possa licenziare anche con l'art.18. Che poi, in alcuni casi, il giudice del lavoro sbagli è palese e certe storture della normativa vanno sanate. Ma se sanarle vuol dire licenziamento a piacere secondo come mi sveglio (si è vero c'è un indennizzo) beh secondo me non è il modo giusto.
Inoltre ritengo sacrosanto che la normativa tuteli la parte più debole tra le due. Che di sicuro non è l'imprenditore.
Aggiungo giusto per, che io non sono mai stato tutelato dall'art.18 in quanto lavoro in un micro studio di consulenza per le aziende in ambito sicurezza e ambiente quindi il fatto che sia stato tolto personalmente non mi tange.
E dopo 10 anni, posso dirti che buona parte degli imprenditori con cui ho avuto a che fare sono dei trampali imbarazzanti per cui "si fa il minimo indispensabile e pure meno. Alle brutte se viene un controllo ci inventiamo qualcosa".
Poi certo, la colpa è degli operai che non producono e vogliono essere pagati se le aziende vanno a puttane.
Ultima modifica di MrVermont; 15-12-16 alle 14:39
Non ho scritto questo e non è questo il punto.
questo vostro ragionamento - che in realtà è un'ideologia - è perfettamente in linea con la decisione del giudice del lavoro che ha reintegrato il ladro dei bagagli di Malpensa (licenziamento misura eccessiva), l'assenteista contraffatore di badge reo-confesso del comune di Modica (100 assenteisti conclamati su 120 dipendenti, nemmeno uno ha perso il lavoro), e tante altre belle cosette.
D'altra parte lo dicono i sindacati: il merito è fascista
purtroppo this
ri purtroppo ri this, il primo a pagare, nella maggior parte dei casi, è l'imprenditore
che sarebbe anche cosa buona e giusta visto che è uno che, per definizione, si assume rischi, ma troppo spesso l'esito di certe vicende è scandaloso
per non parlare del settore pubblico dove reintegrano a manetta bidelli pedofili, amministrativi concussori, furbetti del cartellino ecc. ecc.
entrambe ma più la seconda (da quel che ho potuto vedere personalmente)
esempio: non so se ricordate il caso di quel dipendente che faceva il fancazzista e poteva permetterselo perché trombava la moglie del capo la quale lo proteggeva
scoperto e licenziato è stato prontamente reintegrato dal giudice (e mi pare di ricordare che lo sfigatissimo capo non riusciva neanche a ottenere il divorzio)
purtroppo è una notizia vecchiotta e non riesco più a trovare il link...
oh beh, settimana scorsa un amico avvocato specializzato in cause di lavoro era al settimo cielo perchè il giudice aveva stabiilito un risarcimento <10k euro ad un dipendente che nonostante i reclami scritti cazzi e mazzi si ostinava a fumare durante il lavoro in un'azienda che tratta materiali altamente infiammabili
"pensavo almeno il doppio"![]()
Non penso il problema siano la tutela dei contratti. Il vero vulnus del mercato del lavoro italiano sono i centri per l'impiego e i corsi di formazione per chi ha perso o non trova più lavoro. Sono di fatto due elementi parassitari che mangiano denaro pubblico rimanendo sostanzialmente inutili