Come ho scritto precedentemente, la problematica della flessibilità riguarda il mancato bilanciamento della stessa con le tutele di uno stato sociale adeguato.
Con un anno di stipendio post licenziamento, lo stato che mi trova lavoro e un sistema pensionistico non basato sulla figura dello statale (l'unica categoria che può realisticamente tirare insieme 40 anni di contributi) l'articolo 18 lo potete tranquillamente buttare nel cesso.
Ma visto che delle cose sopraccitate, in Italia non ce n'è manco mezza, ben venga l'articolo 18. che almeno mi da qualche speranza in più di arrivare alla pensione.![]()
Esattamente questo tentavo di dire.
La tendenza a favorire sempre la parte considerata "debole" esiste*, ma non è solo questione di ideologia o di inclinazioni politiche.
Non è per niente la mia materia ma le poche volte che mi è capitato di leggere dei contratti collettivi, beh...
*qui si lavora prevalentemente per le compagnie di assicurazione
che saranno pure satana in persona, ma non avete idea dei salti mortali che vengono fatti per tutelare la parte "debole", anche se ha torto marcio
(più ber "buonismo" che per ideologia, IMO)
Francamente credo di non conoscere nessuno (nella cerchia degli amici stretti) che sia (sarebbe) soggetto all'art. 18![]()
mi spiegate con parole semplici e grossi disegni chi è soggetto all'art 18 ?grazzzie
non vi è dubbio che sia i centri per l'impiego sia tutto l'ambaradam intorno ai corsi di formazione sia caratterizzato da inefficienza.
Ma imho, più che il collocamento il problema è proprio l'assenza di lavoro. Il mercato è proprio morto.
E' normale vedere nel licenziamento un incubo, quando trovare un nuovo lavoro è difficile. Specie per chi è stato assunto in passato, con contratti a migliori condizioni.
Piuttosto che modificare milioni di volte la disciplina sul lavoro subordinato, il legislatore avrebbe dovuto ridurre il carico fiscale.
Indubbiamente è meglio sostenere cretinate del tipo "facilitare i licenziamenti, per incrementare le assunzioni" che tagliare i fondi alla pubblica amministrazione.
E siamo ai soliti discorsi.
conosco quasi solo gente con partita IVA (fisioterapia, compravendita immobili, ingegneria, architettura) e ricercatori universitari di ogni livello.
parlo di 30enni.
Bon ma io mi rendo conto che in Italia il mercato del lavoro non funziona. Però spero che quelli con lart18 si rendano conto che moltissimi lavoratori non lo hanno e che proporlo come soluzione a tutti i mali é un po'"egoista"
Hai l'affitto in nero? No perche' se no non funziona cosi', manco per il cazzo (se non ricordo male sei un UK, giusto?).
Per il resto, il fatto che trovi ancora lavoro alla svelta e' dovuto alla lievissimamente diversa situazione economica di fondo (meno della meta' del tasso di disoccupazione dell'Italia), la quale nulla ha a che vedere con la flessibilita' e molto con altre cosette tipo lo stimolo monetario all'economia ininterrotto dal 2009
Ah, i corsi non e' che li puoi fare, li devi fare se no perdi i sussidi. Quanto siano utili poi, e' tutto da vedere.
Basterebbe fare 2 contratti uno a tempo indeterminato e uno a tempo determinato con una sola differenza la retribuzione +50% congelato in un fondo che serve al lavoratore per riqualificare o riformarsi...
Il lavoro precario deve essere più costoso di quello a tempo indeterminato...
Non puoi insegnare la fotografia, devono imparare da soli come farla meglio che si può, guardando ottime fotografie e facendone di pessime. (Cit. Cecil Beaton)
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25/08/2012 - Un ultimo piccolo passo per un grande uomo, un grande ricordo per tutta l'umanità.
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