Originariamente Scritto da
Necrotemus
Ribadisco che il suffragio universale non si puo' ridiscutere, e' da pazzi e contro il contratto sociale, roba ipotizzata dal tardo 600 e ottenuta a caro prezzo solo nel secolo scorso. Vi sfido a mostrarmi come vivibile secondo i nostri standard una nazione che non contempla nei fatti il suffragio universale. Negare l'uguaglianza nella partecipazione nazionale, e' solo il primo step per altre discriminazioni basate su basi psuedo scientifiche, perche' si nega al cittadino la sua responsabilita' nella gestione della cosa pubblica.
Messo a mio modo una lapide sul concetto, ti rispondo in merito degli slogan, citando da wiki, un episodio della vita di Charlie Wilson, che dubito sia stato un politico che avrebbe riscosso il voto di molti.
Wilson ha influenzato la politica locale, punendo il suo avversario secondo le regole democratiche, cioe' facendo rappresentare il suo messaggio da piu' gente possibile, senza avere interesse nel programma politico, ma solo per la sua soddisfazione.
La democrazia funziona sulle le somme delle diverse rappresentanze, che governeranno secondo la costituzione data, in opposizione o tramite confronto. La democrazia non entra in merito su come una somma viene creata, se per acclamazione, propaganda, scambio di interessi, quello che vuoi. Alla democrazia basta che questa somma sia ottenuta nel rispetto delle regole che onorano il suffragio popolare, perche' ognuno deve poter essere rappresentato, tramite la delega consegnata con il voto.
Il governo attuale, un governo di compromesso, e' riuscito a raccogliere abbastanza deleghe durante la campagna elettorale. La democrazia gli riconosce il diritto di governare al meglio, ricordando che il vincolo di mandato non esiste. In altri sistemi invece di avere un compromesso (per certi versi piu' rappresentativo) si va con il dualismo, uno vince tutto, uno perde, entrambi fino al prossimo turno, ma il discorso e' lo stesso.
Chiudendo questo mio patetico intervento alla Piero Angela dei poveri, ti posso solo dire che lamentarsi e invocare indici o censure nella partecipazione e' solo buttare in merda un sistema che ti ha permesso di esprimere una preferenza, con il rischio che ad altri tuo avversari l'idea piaccia e la attuino a tuo svantaggio. Dopotutto sono maggioranza, no?
Se siamo arrivati a questi livelli, che a me non paiono drammatici, visto il continuo cambio di direzione dei governi nel solo ultimo decennio, e' perche' gli elettori non vanno piu' compatti a chiedere conto della fiducia data ai loro rappresentanti. Sei di sinistra? Confronta un Martina con un Renzi o un De Luca, chi al netto delle posizioni ha dimostrato di saper mantenere il legame con il territorio? Il governo attuale ha fatto una politica (di territorio/populista/il tuo giudizio personale) che ha messo in mano a 2 partiti dati come in svantaggio tanti di quei voti da abbattere le 2 polarita' ritenute di riferimento.
Non ti ritrovi con le proposte dei partiti attuali? O scegli quello che ti porta piu' vantaggio, o molto piu' difficile, costruisci un'alternativa a livello locale, sperando di ottenere abbastanza leva per poter dialogare con realta' nazionali che non potrai affrontare in campo diretto.
Lamentarsi della politica, disprezzandola perche' la gente si schiera come nelle partite di calcio, e' stupido e senza senso: nel calcio i tifosi criticano in primis la loro squadra, le scelte dell'allenatore, gli investimenti. Magari si cominciasse a fare lo stesso con il partito di elezione.