Il problema sul lato imprenditoriale è che l'esercito industriale di riserva fa comodo per ottimizzare i costi rendendoli variabili, e non ci piove, sulla carta l'azienda funziona benissimo, efficientissima nell'ottimizzazione dei costi eccetera. Però all'atto pratico questa nozione delle cose, in Italia, è un boomerang per due motivi:

-la strategia funziona al meglio per le grandi imprese e multinazionali, che si reggono sia sulla gestione caratteristica (operativa) del proprio business che su remunerazioni date da investimenti finanziari in tutt'altre attività: in un paese con una massa centrale di PMI questo elemento è mancante;
-inevitabilmente sposta a carico dello stato i costi di mantenimento della manodopera, che di nuovo, in un paese con un bilancio già dissestato e con una spesa pensionistica astronomica (fun fact: finanziata proprio coi contributi dei lavoratori) crea una spirale autodistruttiva;

sostanzialmente è un sistema che porta ad avere un'azienda sanissima sulla carta, efficientissima, con MOL ed EBITDA belli bellissimi, ma che di fatto è inserita in un ecosistema tossico perennemente a rischio di saltare (anche proprio per via di questa gestione del lavoro).

Se non avesse conseguenze economiche e sociali piuttosto tragiche, sarebbe ironico osservare come questo modello sia considerato vincente dai grandi manaGGer muniti di mission e vision