Citazione Originariamente Scritto da battlerossi Visualizza Messaggio
Zhuge, la produttività è legata ai salari, se non aumenta una l'altra non sale (ma questa è solo la prima parte accademica)


Esempio pratico, sono un agricoltore e produco patate.

Scavo con le mani --> produco poche patate --> la mia produttività è bassa --> il mio tenore di vita è basso.

Inseriamo l'innovazione tecnologica --> non scavo più con le mani ma uso una zappa,--> produco più patate per unità di tempo lavorata,--> il mio tenore di vita aumenta avendo più patate da consumare\scambiare

L'innovazione tecnologica ha però dei limiti intrinseci per cui la produttività si appiattisce oltre un certo limite, leggasi: posso tenere una sola zappa in mano alla volta, anche se me ne dai 2 la mia produttività non raddoppia.

Qui entra in campo l'importanza di R&D, più ci sono evoluzioni più migliora la produttività --> aratro --> trattore --> colture hi tech ecc ecc

Trasla lo stesso discorso da dipendente --> sono più produttivo --> l azienda fa più profitti --> aumenta il mio salario (i premi produzione seguono a grandi linee questa filosofia)


Bene, questa è la teoria, la pratica è leggermente diversa.

Nel micro

Ogni realtà e azienda segue policy diverse, ma in linea di massima, alla proprietà piace avere una porsche in più in garage che 1000 euro di bonus una tantum ai dipendenti.

Paradisi fiscali e politiche di elusione degli utili aiutano questo andazzo.

Giusto? Sbagliato? In un sistema sano servirebbero leggi sui salari e sindacati forti.

Cosa che manca.

Un esempio cretino al volo, si potrebbe mettere un cap tra rapporto tra utili che staccano i soci e differenziale di aumento dei salari .
Si è da stato sovietico, tecnicamente sarebbe anche fattibile, se non avessimo pero' i problemi di qui sopra per cui i bilanci sono al 99% dei casi carta da culo



Sul macro

L'italia ha una produttività che è piatta da 20 anni, e i salari sono andati di conseguenza. Quindi in realtà su questo c'è poco da lamentarsi, abbiamo fatto il nostro, e molto più di questo non si può pretendere.

Perchè è piatta? Boh mistero della fede, se lo sapessi probabilmente mi darebbero il nobel.

Tanti indizi e cause, ma nessuna determinante. Lentezza della burocrazia, tasse alte, giustizia inefficiente, più le solite cose, la pigrizia, il solo o mare, la pizza e gli spaghetti ecc ecc


Finiamo con la Germania.

Vattela a cercare, no voglia. Il rapporto tra salari e prodottività in Germania, dopo Hartz e miniblowjob la produttività non ha più seguito le dinamiche salariali, con la prima che è salita e la seconda che è rimasta ferma.

Il famoso dumping salariale in cui il governo integrava il salario da fame dei dipendenti con sussidi statali.

Metti in combo

produttività alta / salari bassi + euro sottovalutato + tecnologia crucca and welcome do Germany 2000 / 2020


Furbi loro e scemi noi a fargli passare la porcata all epoca
Caro Battle, in buona parte condivido. Qualche spigolatura.

Io non sono un economista, nemmano dilettante, quindi ho il livello scientifico e dialettico delle chiacchere da bar, ma col tempo mi son fatto l'idea che la produttività in Italia non cresce per metà perché buona parte della forza lavoro non può e non vuole farla crescere e per l'altra metà perché in realtà l'italia al momento è sovraoccupata, non sottoccupata, proprio in funzione dell'innovazione tecnologica. Tra l'altro il mercato del lavoro negli ultimi, boh, 30 anni si è completamente stravolto rispetto alle dinamiche (tanto varrebbe chiamarle statiche, anzi ) cui l'italiano medio (ed il politico italiano democristiano o peggio ancora socialista farlocco medio) è stato abituato (io vado in banca / stipendio fisso / così mi piazzo / e poi non ci penso più cit.). I benpensanti danno la colpa della precarietà al pacchetto Treu e a Marco Biagi & Co., ma la realtà è che il mondo del lavoro si è precarizzato di necessità ben prima che arrivasse (a rate, con corsi e ricorsi, in maniera comunque ingessata) il liberi-tutti legislativo: oggi tu imprenditore di Desio o di Frascati, per stare su un mercato dove il tuo primo concorrente non è più a Giussano o a Velletri, ma a Saigon o a Phuket, devi essere pronto in quattro e quattr'otto a assumere, poi licenziare, poi delocalizzare, poi fare reshoring, poi riassumere, poi prendere qualcuno per tre mesi, poi cacciarlo, poi ridelocalizzare, poi oh vendi al fondo che vuole tagliare le spese e investire sul brand e non sul personale e così via. Unisci questo ad una socio-psicologia del lavoro folle, che pretende assoluta dedizione al tuo datore di lavoro come il demiurgo sceso in terra accompagnata però da restrizioni (invece che espansioni) salariali e ad un sempre più sano istinto di conservazione e di arrampicamento sociale che la precarietà sta piano piano instillando nelle nuove generazioni e capisci, a mio modo di vedere, che non è colpa di Shroeder o di Renzi se la gente fatica a trovare lavoro; soprattutto, aggiungasi, in un paese dove negli ultimi, appunto, 30 anni è avvenuta una trasformazione tecnologica sensazionale della produzione, non accompagnata correttamente ed efficacemente da altrettanta trasformazione delle competenze ed in cui la classe lavoratrice è, anagraficamente, sempre piùà vecchia, quindi sempre più difficile da (ri)formare e riconvertire alle nuove modalità di produzione. I giovani se ne vanno (e quelli che se ne vanno come si formano? Cavallo di battaglia di Barisoni: in Germania la formazione tecnica para-universitaria ha più che 10 volte i posti delle nostre scuole di alta formazione tecnica e sforna così esattamente il personale con le competenze richieste dal mercato dell'industria), i vecchi che perdono il lavoro non hanno le competenze per trovarne uno nuovo e non c'è alcuna struttura (pubblica o privata che sia) in grado di fornirgliele. Quindi non sono stupito della produttività piatta, ma legare il fatto alla depressione salariale dovuta a politiche del lavoro liberiste secondo me è riduttivo.

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Citazione Originariamente Scritto da Bobo Visualizza Messaggio

C.
Ci sono 400 pagine di decreto rilancio.
Leggitele, e vedi se c'è qualcosa che ti piace

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Scusa Bobo, ma che risposta è? In 400 pagine di qualunque legge di qualunque stato democratico trovi qualcosa di condivisibile. Il problema è se nel complesso l'azione di governo è efficace (rispetto al quadro d'insieme delle problematiche che affronta) e sufficiente (nei mezzi che utilizza per rispondere a quelle problematiche).

Poi siam (quasi ) tutti d'accordo che non è facile fare le nozze coi fichi secchi, però questo non credo costituisca un valido alibi per giustificare l'attuale governo che molto fa per apparire e poco conclude nella sostanza delle cose.