Non ti ho risposto perchè mi sembrava una cosa troppo ovvia: servono conoscenza e comprensione. Solo che conoscenza e comprensione non arrivano per grazia ricevuta ma si costruiscono con fatica nel tempo. E' un processo lento che coinvolgerà chi arriverà dopo di noi, lo dico fin dall'inizio. Poi intendiamoci; non giustifico la censura o l'autocensura ma se l'alternativa consiste nel non fare nulla e ricadere nello stesso errore di sempre, ben venga la correzione di tiro. Little Devil Inside ha avuto sfortuna di mostrarsi nel pieno della protesta BLM (con annessa esacerbazione conformista del popolo web) ma gli sviluppatori sono stati attenti a non farsi strumentalizzare, dando un pronto segnale che non andrà in nessun modo a impattare sul gioco; sarà bello o brutto a prescindere dal taglio di capelli dei selvaggi o dal colore della loro pelle e delle loro cerbottane. A volte fare un passo indietro anche quando potresti restare con i piedi saldamente piantati a terra è indice non di resa bensì di sensibilità e intelligenza. Possiamo interpretarla in questo modo oppure potremmo lamentarci per una cosa che in altri tempi sarebbe sembrata solo assurda e paradossale, scegliete cosa fare ma almeno spostate il focus sul nocciolo della questione: zeitgeist e contestualizzazione (vedi il post di Necronomicon che coglie perfettamente nel segno). Io non penso che quel contenuto abbia elementi discriminatori (figuriamoci razzisti!) ma posso capire i motivi che lo rendono quantomeno controverso. Sul parallelismo col documentario evito di rispondere; nel momento in cui ritieni che la rappresentazione dell'indigeno presente in quel prodotto di fantasia possa essere paragonabile o avere l'effetto di una testimonianza reale, abbiamo ampiamente esaurito il dialogo.