Il caro, vecchio BR. Gli si vuole bene anche per questo.
Non serve dimenticare nulla, stai paragonando bug e glitch occasionali a una mancata ottimizzazione con problemi sistematici che hanno coinvolto il gioco su più livelli. In Skyrim non c'è niente di simile alla prima sequenza di inseguimento a 10fps di Cyberpunk su XOne ma non sarò certo io a dissuaderti dal vedere il bicchiere pieno solo perchè quello di altri era mezzo vuoto.
Qui non si tratta di fare le pulci. Si tratta di porre l'accento su un grave precedente, almeno per come siamo abituati a conoscere il mercato AAA degli ultimi anni. Di critiche alla versione PS5 io non ne ho lette e in ogni caso si commenterebbero da sole, nel momento in cui uno sceglie deliberatamente di giocare in retrocompatibilità pur con la consapevolezza dell'uscita di un update specificatamente pensato per ottimizzare il gioco sulle nuove console. Insomma, cosa gli vuoi dire? Chi se ne frega dei pazzerelli che criticano qualsiasi cosa sull'onda del dialogo egoriferito, sono irrilevanti.
Questo non significa che si possa fare un discorso generalizzato con le altre versioni del gioco; di Cyberpunk ne sono praticamente uscite quattro e ognuna presenta notevoli differenze prestazionali con le altre: PC/Stadia è la migliore per pulizia, dettagli e stabilità al netto di qualche tollerabile bug (lo Skyrim della sua generazione?), PS5/XSX gira adeguatamente senza però sfruttare le potenzialità hardware che presumibilmente la renderanno indistinguibile dai PC di fascia medio-alta (Valhalla non sarà l'esempio migliore ma su PS5 offre le prestazioni di una RTX 2080 Super), PS4 Pro/XOne X quantomeno reggono i 30fps pur con notevoli rallentamenti e una resa visiva che mostra i limiti delle console mid-gen, PS4/XOne erano semplicemente un disastro ingiocabile. Questo prima delle patch che hanno considerevolmente migliorato la situazione, ma allo stato attuale mi sembra che quello delle lamentele sia proprio l'ultimo dei problemi di CDP. Il gioco rimosso dal PS Store, un dropout delle azioni pari al 45% e due class action sono cose che dovrebbero fare riflettere e, in un certo senso, rassicurare sul futuro del gaming domestico.