Il fatto che giudichi il personaggio dalla sua sostanziale "assenza" nel corso del gioco, mi fa pensare che stiamo ragionando su due piani diversi e che forse non siamo d'accordo sulla semantica della parola carisma.
Un personaggio può anche non comparire mai sulla scena, e comunque risultare carismatico. Perché il carisma, a mio modo di vedere, non essendo una caratteristica genetica, è un qualcosa che ti viene riconosciuta o meno dagli altri. Per fare un esempio che dimostra che ne so a pacchi () Beckett era un maestro nel tratteggiare questo genere di personaggi.
Nel caso specifico Vaas, che pure devo riconoscere non appare moltissimo, è una presenza praticamente fissa nei pensieri di tutti. Il nostro Jason per vendetta, degli altri npc per i loro motivi. Quindi rimane una presenza fissa anche per il giocatore, che lo identifica con la propria nemesi. Molto più di Hoyt. Del resto anche le scelte di design hanno fatto di tutto per agevolare questo processo, inserendo per esempio Vaas nella copertina del gioco.
Il monologo sulla follia, per quanto mi riguarda, vale comunque il prezzo del biglietto.
A proposito, non credo che il binomio follia / carisma regga molto e non penso che la follia possa essere considerata un elemento che farebbe definire interessante o carismatico un personaggio.
Farei quindi un'ultima riflessione.
Al netto delle affermazioni di tutti gli NPC, siamo proprio sicuri che Vaas sia pazzo? O che lo sia "di più" di altri personaggi della storia (compreso, soprattutto, il nostro alter ego)?
“Oh, you can’t help that,” said the Cat: “we’re all mad here. I’m mad. You’re mad.”
“How do you know I’m mad?” said Alice.
“You must be,” said the Cat, “or you wouldn’t have come here.”