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Numero_6
La figurone demmerda deluxe!
“Ponte sullo Stretto, la Corte dei conti blocca l’appalto: “Chiarire su costi e norme ambientali”
La Corte dei Conti ha appena bocciato nettamente tutti gli “studi” di fattibilità del fantastico ponte.
Dall’approvazione del Cipes che, come avevo scritto in un precedente post, è diretto da un leghista, a praticamente tutto.
Ma vediamo nel dettaglio.
Lo studio si presenta“più come una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali del procedimento che come una ponderazione delle risultanze”.
Poi, “risulterebbe non compiutamente assolto l'onere di motivazione, difettando (…) una puntuale valutazione degli esiti istruttori”.
C’è perplessità per “le peculiari modalità (condivisione di link che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina) con le quali sono stati trasmessi alcuni degli atti oggetto di controllo”.
Ancora, “la mancata preventiva acquisizione del parere del Nars”, il Nucleo di consulenza per l'attuazione delle linee guida sulla regolazione dei servizi pubblici.
Non è finita, la relazione Iropi (quella dell’interesse militare) “in ragione del suo contenuto dispositivo e della sua riferibilità soggettiva, sembrerebbe rientrare tra gli atti assoggettati a controllo preventivo di legittimità ai sensi della legge 20/1994”. Tradotto, col cazzo che è di interesse militare.
E si continua, sulla fattibilità tecnica “le plurime prescrizioni e raccomandazioni di cui alla delibera Cipe n. 66/2003 risulterebbero non del tutto ottemperate e che non risulta in atti il parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici”.
Poi, la CC chiede chiarimenti sugli incrementi di spesa: dai “costi della sicurezza”, passati da 97 milioni del preliminare a oltre 206 milioni, alle “opere e misure compensative” lievitate a 267 milioni.
Sull’esclusione di Art (autorità regolazione trasporti) “tenuto invece conto dell'ampia portata della previsione di cui all'art. 37” del provvedimento che interviene su concessioni, accesso alle infrastrutture, tariffe, condizioni di utilizzo. Una esclusione che appare dunque ingiustificata e che dovrà essere sanata.”
Infine sul regolamento del traffico e le stime economiche “in ordine alle valutazioni svolte […] in merito alle modalità di scelta della società TPlan Consulting e agli esiti di detto studio”, utilizzato per definire il piano tariffario. Il Comitato richiama inoltre gli approfondimenti istruttori già emersi nella riunione preparatoria, segnalando la necessità di verifiche più puntuali sui dati posti a fondamento del progetto”
Ciliegina sulla torta, ci sono ombre sulle procedure d’appalto e sul rispetto della normativa europea (la Commissione UE ha già chiesto chiarimenti).
Dopo una bocciatura del genere, su un progetto da 15 miliardi, si dovrebbe dimettere tutto il governo o, come minimo, Coso e tutti quelli che lavorano al Ministero dei Trasporti.
Ricordo che abbiamo già speso centinaia e centinaia di milioni, c’è gente a Messina con la casa espropriata e, siccome sicuramente non si farà, dovremmo comunque pagare un miliardo e mezzo alle ditte appaltatrici.
Io non posso mandarli affanculo perché mi querelano, fate voi.