[LA SUPERTROLLATA DEI VITALIZI puntata numero 2736437]
Ieri si è consumata ancora la tragedia (perché ancora una volta muore la razionalità, la verità e la cultura in materia) dei vitalizi.
Fissiamo un po' di punti.
1) il VITALIZIO è una somma che viene erogata mensilmente a ogni ex parlamentare una volta raggiunta una certa soglia d'età (età che è stata progressivamente elevata ogni volta).
2) i vitalizi ora non esistono più, nel senso che con la riforma del 2012 i nuovi parlamentari non percepiranno vitalizio ma verseranno dei contributi per avere un bonus di pensione contributiva: l'ex parlamentare ha infatti diritto a ricevere la pensione a condizione di avere svolto il mandato parlamentare per almeno 5 anni (la storia dei 4 anni e 6 mesi è perché il diritto si matura allo scattare dei 6 mesi precedenti e non c'è nulla di strano in questo) e di aver compiuto 65 anni di età. Per ogni anno di mandato oltre il quinto, il requisito anagrafico è diminuito di un anno sino al minimo inderogabile di 60 anni.
Questa "pensione del parlamentare" che verrà erogata dopo il 65esimo anno è di circa 700-900 euro. Insomma possiamo dire che questa storia di prolungare la legislatura per avere 800 euro al mese in più ai 65 anni è un po' una balla (sia che la dicano i grillini sia che la dica Renzi, a proposito di chi ci accusa di filorenzismo ideologico).
3) Riguardo l'entità dei vitalizi per gli ex parlamentari PRE-riforma 2012, si parla di 25 milioni all'anno per la Camera e 18 per il Senato. Quindi 43 milioni di euro. Considerando che il PIL italiano è di circa 1500 miliardi di euro annuo, la spesa per i vitalizi è lo 0,00287% del PIL. Un po' poco per farci sta megatrollatona. Magari pensare prima all'economia e al lavoro sarebbe meglio.
4) Detto questo, quei soldi sono "antipatici". Si possono quindi abolire? La risposta è NO. Sono in pratica diritti acquisiti e, se toccati, porterebbero a piogge di ricorsi. La cassazione in più sentenze ha chiarito la cosa e ha chiarito che insomma l'unica via percorribile è quella del cosiddetto CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA', che però deve soddisfare certi requisiti:
deve operare nel sistema previdenziale (quindi quei soldi devono 'girare' per pagare le altre pensioni, essere un contributo sostenibile, progressivo, limitato nel tempo e non ripetitivo.
In tv non lo si dice, ma non è possibile abolirli.
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E qui si innesta quello che è successo l'altro giorno.
Il fatto è che la proposta M5s e quella del PD erano due proposte su argomenti diversi:
- quella del M5S agiva sugli ATTUALI parlamentari (sulle loro pensioni) e praticamente equiparava i parlamentari agli altri lavoratori (insomma invece di ricevere l'assegno a 65 anni l'avrebbero ricevuto a 67 .... la cifra sarebbe stata la stessa perché attualmente la "pensione del parlamentare" è di tipo contributivo). La proposta M5S NON agiva assolutamente sui vitalizi passati.
- la proposta del PD che è passata invece agisce sui vitalizi passati ma NON sulle future "pensioni dei parlamentari", prevedendo un contributo di solidarietà per 3 anni progressivo del 10 per cento per i vitalizi da 70 mila a 80 mila euro, del 20 per cento da 80 mila a 90 mila euro, del 30 per cento da 90 mila a 100 mila euro e del 40 per cento per quelli superiori ai 100 mila euro annui.
Il risparmio per la sola Camera dovrebbe essere di 2,5 milioni di euro annui (in teoria il 10% di 25 milioni minimo).
L'idea è di farlo per 3 anni per rispettare le sentenze della cassazione (cercando di infilare un provvedimento analogo di 3 anni in 3 anni per prolungarne l'effetto... sì, è un trucco).
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Quindi DI FATTO sono due questioni diverse: la proposta m5s agisce sulle pensioni future, quella PD sui vitalizi passati. Però quella che crea un risparmio nell'immediato è quella PD.
Il M5S giustamente (è il suo lavoro: perpetuare voti e poltrone come tutti i partiti) trolla e dice "si tengono i vitalizi, si tengono i privilegi" (ed è vero che il parlamentare è un privilegiato rispetto a un lavoratore... ma il punto NON E' QUELLO... il punto è che il parlamentare deve saper fare bene il suo lavoro: meglio una classe politica che innalzi il PIL di 2 punti, combatta la mafia e si prenda bei soldoni, di una classe politica pauperistica e francescana che fa calare il pil di mezzo punto).
La storia del "vergogna si tengono i vitalizi" invece è una balla, visto che la proposta M5S NON TOCCA i vitalizi già esistenti, mentre la proposta PD li tocca e li tassa.
Poi scegliete voi cosa preferite.
Di Maio poi urla alla vergogna e parla di un "risparmio di soli 3000 euro in 3 anni" (dove avrà preso la cifra di 3000 euro all'anno? mah). Starà facendo finta di non sapere dell'obbligo di natura temporanea del provvedimento o non lo sa proprio?
Boh.
Concludendo quindi, tutto questo casino mediatico è solo fuffa e confusione: si confonde la pensione con il vitalizio, il presente con il passato, pochi soldi con tanti soldi. Un casino. Però si fanno bei voti eh.
PS: Qualcuno dirà: "ma non si potevano fare entrambe le cose?". Pensiamo di sì, ma qui è tutta una battaglia comunicativa. Vincerà chi farà passare la propria linea e i propri numeri in tv con l'aiuto degli "amici conduttori e giornalisti"