Un Marione sottotono
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Mr Pink, Guerriero da tastiera !!! Profilo su steam.
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cmq io ho la soluzione per avere il m5s almeno al 60%, ma prima fico deve diventare cittadino russo. quindi sposare una russa e appena possibile lui e la moglie devono riottenere la cittadinanza italiana. a questo punto a candidarsi sarà la moglie e il 60% dei voti sarà giustamente inevitabile![]()
REEEEEE HA VINTO CHI NON VOLEVO IO ELETTORI CATTIVI REEEEE EMIGRO
NON MERITATE LA MIA SUPERIORITÀ INTELLETTUALE
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Oggi, 26 maggio, si tengono le elezioni europee nel nostro paese. Purtroppo, ancora una volta, migliaia di studenti universitari fuorisede non lo possono esercitare, oppure lo fanno affrontando importanti spese economiche. Il diritto di voto è un diritto costituzionalmente riconosciuto e tutti devono potervi accedere. Per questo, nel giorno del voto, abbiamo voluto denunciare il problema con una fotopetizione.
Da anni denunciamo la situazione degli studenti fuorisede. Sono circa 400.000 giovani che studiano in una città diversa dalla propria città di residenza e, nonostante le tariffe scontate per il trasporto pubblico, i prezzi per tornare a casa a votare molto spesso restano proibitivi, soprattutto per chi viaggia in aereo. A questo fattore di difficoltà se ne aggiunge un altro, ovvero la lunga durata dei viaggi, che spesso impedisce il raggiungimento della città di residenza a causa delle attività e degli impegni (didattici o di lavoro, considerando l'alto tasso di studenti lavoratori) nella città di studio.
In altri paesi europei esistono forme di voto fuorisede o voto per corrispondenza, addirittura in Estonia quest'anno si è votato online. Pretendiamo che altrettanto nel nostro paese si tuteli il diritto di voto per tutti, compresi studenti e lavoratori fuorisede. Siamo arrivati al paradosso per cui esiste la forma di voto per corrispondenza per gli italiani all'estero ma non per chi si sposta all'interno dei confini nazionali. Si parla spesso della distanza dei giovani dalla politica, eppure non si garantisce loro neanche la reale garanzia di poter esercitare il diritto di voto.
Questo governo deve assumersi le proprie responsabilità dell'ennesima promessa non mantenuta, e procedere immediatamente con una modifica della legge elettorale per risolvere questo annoso problema. Siamo stanchi di questa situazione, vogliamo votare fuorisede!
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Gad Lerner oggi su FB:
"L'Italia leghista è un rivolgimento profondo, sociale e culturale prima ancora che politico, come testimonia il voto nelle ex regioni rosse. Già in passato le classi subalterne si illusero di trovar tutela nella trincea della nazionalità. Non finì bene."
Le classi subalterne.... non poteva dire sporchi plebei ignoranti e analfabeti funzionali?
Avrebbero dovuto mettere il primo cartello un po' più significativo di "20 euro"![]()
cmq non mi pare una lamentela tanto fuori dal mondo...
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anche se volendo si potrebbe rispondere "c'è chi ha pagato con la vita per il tuo diritto " caccia sti 20 sacchi e non rompere
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Dunque oggi sono andata a ritirare una nuova tessera elettorale, dal momento che la vecchia era tutta timbrata.
In palese violazione dell’articolo 2 del Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 settembre 2000 n. 299, sulla mia tessera è stato stampato il cognome di mio marito. Alle mie proteste, mi è stato risposto che “la legge è questa”.
In realtà, la legge recita: “per le donne coniugate il cognome può essere seguito da quello del marito”.
Può, non deve. Io non lo voglio, e deve essermi data una tessera valida.
È una grave violazione di diritti delle donne, per la quale le donne nemmeno protestano. Al Comune mi è stato detto che nessuna donna oggi si è rifiutata di accettare questa imposizione. Ho risposto che mi dispiace, ma che non avrei ritirato quella tessera, e che se non fosse stata sostituita avrei denunciato il fatto in quanto mi sarebbe stato impedito l’esercizio del mio diritto di voto.
C’è voluto un po’, ma ho ricevuto la mia tessera corretta, col timbro del Comune.
Invito tutte le donne a protestare per questa ingiustificata e insopportabile violazione dei nostri diritti. Abbiamo il diritto di entrare nella cabina elettorale senza essere “accompagnate” dai nostri mariti, e senza essere definite in base al nostro stato civile."
>Ben fatto!
>Ha fatto benissimo a protestare, trovo che sia un fatto molto grave, ritengo che il cognome del marito sui documenti non abbia veramente alcuna ragione di esistere
https://www.facebook.com/photo.php?f...type=3&theater
il problema sarebbe?
La mia ex moglie lavora in un grosso studio di commercialisti di qui.
Ogni volta, ogni cazzo di volta, che le carampane che avevano sposato uno ricco o notabile del posto firmavano l'UNICO, doveva poi inseguirle per fargli rifare la firma.
Perché? Perché firmavano col cognome del marito.
Va anche detto che, ormai nel 2019 (e nel 2018, nel 2017, nel 2016, ecc....), non si capisce perché posso gestire ogni cosa con Internet, il PC, lo smartphone, l'orologio da polso e la smart-TV, compresi pagamenti e conti correnti, ma per votare devo essere fisicamente in un posto ben preciso e usare carta e matita.