Inoltre - ha argomentato il presidente del Consiglio - non esiste alcuna obiettiva evidenza della maggiore propensione all'utilizzo dei pagamenti elettronici da parte degli aderenti al Programma. Quasi il 73 per cento delle famiglie già spende tramite le carte più del plafond previsto dal provvedimento. Pertanto, la maggior parte potrebbe ricevere il massimo vantaggio anche senza intensificare l'uso delle carte, la tesi.
È invece improbabile che - l'osservazione del presidente del Consiglio - chi è privo di carte o attualmente le usa per un ammontare inferiore al plafond possa effettivamente raggiungerlo, perché la maggior parte di loro non può spendere quelle cifre.
Draghi ha anche sottolineato come l'onerosità della misura, pari a 4,75 miliardi di euro, debba essere valutata non solo in relazione ai benefici attesi, ma anche del costo e dell'attuale quadro economico e sociale, che ha visto - nel 2020 - 335 mila nuovi nuclei familiari e oltre 1 milione di persone in più entrare in povertà assoluta (dati Istat).
A fronte degli effetti regressivi, dei costi e delle criticità applicative, non possono a tutt'oggi stimarsi effetti significativi sul gettito. Al contrario, è probabile che le transazioni elettroniche - la riflessione del premier - crescano per effetto del Cashback soprattutto in settori già a bassa evasione, come la grande distribuzione organizzata che, secondo l'Istat, assorbe quasi la metà della spesa al dettaglio, piuttosto che in quelli critici.