
Originariamente Scritto da
IlGrandeBaBomba
1)No, semplicemente lo abbiamo detto qualcosa come il post precedente a questo. Sta di fatto che la situazione è che attualmente Florida e Texas hanno 4-5 volte i morti giornalieri di New York, in altre parole stanno lentamente riducendo il divario.
2) Essenzialmente perché non credo che il dilagare del virus in Europa ed America sia dipeso dalle azioni della Cina. Certo, hanno cercato di mettere a tacere la cosa inizialmente. Ciononostante, a fine gennaio quel che succedeva a Wuhan era già di pubblico dominio. Ed a fine gennaio, i casi di covid negli Stati Uniti ed in Europa si contavano sulle dita di una mano; erano praticamente tutti importati e prontamente individuati. Ma i governanti europei e statunitensi hanno sottovalutato la situazione, deciso che non si potevano bloccare i voli dalla Cina per così poco (l’Italia era stata praticamente l’unico Paese in Europa a farlo); quando poi hanno iniziato a saltar fuori focolai a destra e manca, si è ripetuto sempre lo stesso copione, prima in Italia, poi in Spagna, poi in Francia, poi nel Regno Unito, infine negli USA: propaganda martellante a ripetere che era poco più di un’influenza, che tanto uccideva soltanto i vecchi già malati terminali, che non si poteva fermare l’economia per un virus così da poco, che era il paese xy (prima la Cina, poi l’Iran, poi la stessa Italia) che aveva un sistema sanitario di merda ed era in difficoltà per questo, “qui non accadrà…”. Santo dio, io me non me li dimenticherò mai i deliranti giorni a cavallo tra fine febbraio ed inizio marzo, in cui giornali e telegiornali ripetevano ossessivamente “la maggior parte sono asintomatici ed in isolamento domiciliare” (in realtà erano *pre*sintomatici, e di lì a poco lo “tsunami” si abbatté sugli ospedali lombardi), dopo aver dato il numero delle vittime seguiva a mo’ di velina del Minculpop “tutticonquadroclinicogiacompromesso!”, in cui le pecore social (le stesse che di lì a due settimane, cambiato il vento, sarebbero passate a #iorestoacasa) ritwittavano #milanononsiferma, Zingaretti andava a prendere aperitivi, la signora del Sacco era stata eletta a massima autorità medica e scientifica e “La Repubblica” (ma poteva essere qualsiasi altro giornale, mostravano un’uniformità di pensiero a dir poco inquietante) titolava qualcosa come “i giorni scorsi ci hanno insegnato una cosa: il vero virus è la paura...” Per poi decretare il lockdown quando ormai era già troppo tardi, le terapie intensive delle zone più colpite già scoppiavano ed i morti si contavano già a centinaia al giorno. Insomma, che dopo tutto ciò si cerchi di dire “colpa della Cina” mi sa tanto di tentativo di scarico di responsabilità, e nel caso degli USA, di trasformare anche la pandemia nell’ennesimo campo di battaglia della guerra fredda USA-Cina. Sì, Xi Jinping è colpevole, ma i vari Johnson, Trump, Sanchez, Macron ed anche Conte, poi eletto ad eroe nazionale ma in quei giorni fin troppo ambiguo, lo sono altrettanto.
3) Mi spiace, ma questa è una solenne frescaccia. I dati sull’eccesso di mortalità non li produce il NYT. Difatti, chi cerca di diffondere la pura e semplice fake news secondo cui le vittime sarebbero sovrastimate perché si conterebbero anche i morti di altro positivi come vittime covid, semplicemente evita di parlare dell’eccesso di mortalità o dell’incremento delle vittime per “polmonite”. Il dato di fatto è che nella maggior parte degli stati USA, ma anche in Italia, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, la positività al test è requisito necessario, e non sufficiente, per essere inclusi nel bilancio; e che in primavera, quando la situazione era fuori controllo, migliaia e migliaia di persone sono morte senza mai essere state sottoposte a test, e quindi non sono state contate pur essendo morte con tutti i sintomi del covid. E questa massa di vittime cancella completamente ogni “sovrastima” determinata dalla supposta inclusione di vittime positive ma non decedute “per” il covid. I dati sulla mortalità lo dimostrano.
4) Al contrario, ce ne sono molte più di tre. C’era la possibilità di chiudere quando ancora i casi erano pochi, in modo da stroncare il contagio sul nascere, e poi riaprire: è quello che ha fatto un po’ tutta l’Europa centro-orientale e settentrionale (Svezia a parte), che ha ottenuto due vantaggi rispetto all’Europa occidentale: pochissime vittime, e la possibilità di riaprire molto prima dei Paesi che hanno aspettato di essere già sprofondati nel letamaio prima di decretare un lockdown. Vero, adesso anche questi Paesi stanno venendo colpiti dalla seconda ondata, ed il lockdown completo non è più possibile, visto che dovrebbe durare sei mesi per funzionare. Intanto, però, hanno evitato quasi del tutto la prima ondata e subito anche minori perdite economiche, mentre i Paesi dell’Europa occidentale, già devastati sia umanamente che economicamente dalla prima ondata, si stanno egualmente sorbendo anche la seconda.
Poi ci sono le strategie, diverse tra loro, adottate da Australia, Nuova Zelanda, Taiwan, Giappone, Corea del Sud… tutti Paesi che hanno avuto pochissime vittime rispetto ad Europa occidentale ed Americhe, ed al contempo anche minori danni economici.