BLITZ DEL ROS
Milano, arrestato estremista Isis: «Grazie Allah per il Covid, punizione contro i vizi degli infedeli»
Nicola Ferrara, 38 anni, frequentava l’associazione culturale «Al Nur» di Milano, di orientamento sunnita
di Redazione Milano online
08 lug 2020
In manette Nicola Ferrara, 38 anni, per istigazione e apologia del terrorismo. Si era radicalizzato nel 2015 con il nome di «Issa». Frequentava l’associazione culturale «Al Nur» di Milano e due minorenni che pregavano nello stesso centro
Arrestato per aver diffuso attraverso i social messaggi di propaganda dello Stato Islamico, in manette un 38enne, italiano, Nicola Ferrara: è stato bloccato a Milano dai carabinieri del Ros. L’uomo, radicalizzato fin dal 2015 con il nome di Issa, e in contatto con altri estremisti, secondo le accuse istigava i propri interlocutori ad abbracciare «il jihad globale» contro tutti gli infedeli. L’accusa ipotizzata nei suoi confronti è istigazione e apologia del terrorismo, aggravato dalla minaccia internazionale e dal proselitismo nei confronti dell’Isis e dalla diffusione delle dottrine pericolose tramite internet.
«Il Covid è una cosa di Allah»
In un’intercettazione del 27 marzo Ferrara, originario di Bari e residente a Milano, avrebbe commentato che l’emergenza Covid «è una cosa di Allah, una cosa positiva» perché «la gente sta impazzendo» e per i non musulmani «tutto l’haram (parola che in arabo significa «ciò che è vietato», ndr) adesso è difficile farlo» cioè sono stati «tolti loro i vizi quali fumare, bere e andare in giro, che caratterizzano il loro stile di vita». Emerge dall’inchiesta dei pm Alberto Nobili, Piero Basilone e Leonardo Lesti, che ha portato all’ ordinanza firmata dal gip Guido Salvini.
La Jihad insegnata ai ragazzini
Issa, a Milano, frequentava l’associazione culturale «Al Nur», di orientamento sunnita, e alcuni minorenni che pregavano nello stesso centro di via Chiarissimi, che cercava di «indottrinare». «Siamo noi che dobbiamo lottare contro queste persone qua, loro non vogliono che tu adori Allah», dice ad un ragazzo di 17 anni in una conversazione intercettata dagli investigatori e contenuta nell’ordinanza firmata dal gip Salvini. Al 17enne Ferrara si mostra come un «radicalizzatore mascherato da sapiente», gli consiglia di seguire gli insegnamenti di Naik Zaker, un radicalizzatore, come si legge negli atti, che «attualmente si troverebbe in Malesia da dove avrebbe fatto arruolare numerosi giovani nelle file dello Stato Islamico». Dal proselitismo di Ferrara, scrive il gip, emerge il suo «odio verso gli ebrei, colpevoli di attaccare l’Islam, e l’odio della croce, simbolo del cristianesimo». Parla col ragazzo anche «di come raggiungere i territori di conflitto, nello specifico l’Afghanistan».
Da Bin Laden ai bambini armati
Per quasi cinque anni, Issa avrebbe portato avanti una «ossessiva» opera di diffusione di immagini, audio e video di matrice terroristica su internet, in particolare su Facebook, col profilo «Issa Ferrara», e sulla piattaforma «Soundcloud». Immagini di Bin Laden, delle Torri Gemelle, di Al Bagdadi, di foreign fighters, di donne col mitra in mano, di bambini armati che giurano di uccidere i «miscredenti».