Sempre stato. Cupio dissolvi.![]()
Sempre stato. Cupio dissolvi.![]()
https://www.worldoftrucks.com/en/onl...e.php?id=92274
Corsair iCue5000X RGB - Asus ROG-STRIX Z690 F-GAMING ARGB - Intel Core i7 12700K - Corsair iCue H150i Capellix RGB - 2X Corsair Dominator Platinum RGB DDR5 5600MHz 16GB - Samsung 980PRO M.2 1TB NVMe PCIe - PCS 1TBe SSD M.2 - Seagate Barracuda 2TB - Corsair 1000W RMx Series MOD. 80PLUS GOLD - Asus ROX-STRIX GEFORCE RTX3070Ti 8GB - Kit 4 ventole Corsair LL120 RGB LED - Windows 11 64bit
https://twitter.com/maxseddon/status...34707587125250
scivolato su una sigaretta
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Su TW leggevo che pare che alcuni dipendenti del ministero di Habeck starebbero volutamente rallentando l'attuazione di alcune decisioni del governo tedesco, essendo sul libro paga di Gazprom.
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Solo che la cosa non è così automatica...
Il gas liquefatto ha un prezzo di mercato, che ora è più basso di quello via gasdotto, va però liquefatto con un costo...
La Cina facendo questo passaggio di fatto ci perde rispetto agli stati che vendono il loro gas già liquefatto, o per lo meno ci guadagna molto meno, ovviamente se lo fa lo fa per dare una mano alla Russia ma la cosa non ha gran senso, la Russia ci guadagnerebbe di più e più facilmente aprendo un po' di più il rubinetto del NS...visto che il gas non è sotto embargo e sono loro che non lo vendono no noi che non lo compriamo.
Invece rinuncia a una grossa fetta dei suoi profitti per vendere il gas alla cina che poi lo trasforma in LGN per rivenderlo alla germania a meno di quanto pagherebbe il gas attraverso il NS...
Insomma da questo giro qualcosa non torna.
Io ipotizzo che la Cina per dare un contentino alla russia abbia aumentato l'acquisto di gas gas di cui non ha bisogno dunque per recuperare parte della spesa lo rimette nel mercato...
Secondo me ancora non è chiarissimo a tutti che ai prezzi attuali il nostro sistema produttivo (e quello crucco) semplicemente collassano, che al confronto il Covid è stata una passeggiate di salute
Tempo fa ho sentito un intervento di Maronta su Limes che ho trovato molto accurato e profetico:
Gli USA stanno gamblando su:
- Sanzioni
- Riarmo e controffensiva Ucraina
A conti fatti dovrebbe partire la controffensiva tra poco e hanno chiesto all Europa di tenere duro per un po'
Se qualcosa va storto però il culo ce lo mettiamo noi![]()
Se non hanno espulso l'ex presidente tedesco che ormai per renderlo più compromesso di così mancano solo le foto di lui nudo mentre si fa inculare da Putin, non vedo come sia possibile che intervengano sugli altri.
- - - Aggiornato - - -
Non ritengo Limes una rivista affidabile sulla questione, dato che gran parte dei finanziamenti della rivista provengono proprio da Gazprom![]()
PERCHE' DOBBIAMO FIDARCI DI PUTIN sono gli articoli che ha pubblicato per decenni
https://www.limesonline.com/cartaceo...darci-di-putin
CUCINARE CON GAZPROM
https://www.limesonline.com/cartaceo...re-con-gazprom
Ultima modifica di Necronomicon; 01-09-22 alle 10:24
BENVENUTI NEL MIO GULAG
ой иван, если ты мне тоже заплатишь, я напишу для великой русской родины
Dici che non ci sia nessuna "russian connection" su Limes?
Con articoli che due anni fa si auguravano una europa da Lisbona a Vladivostok?![]()
sicuramente la Cina sta acquistando a prezzo scontato, come anche l'india...d'altra parte, ti compro più gas per darti una mano, fammi almeno un buon prezzo...
Ma a rimetterci è la russia, specie se il gas che la russia non ci vende per metterci in crisi, ce lo vende la Cina a prezzo inferiore di quello che paghiamo dal NS e ci risolve il problema del gas.
Insomma visto che al momento di gas ne abbiamo bisogno e siamo più che disposti a comprarlo dalla russia, pagandolo pure caro, svenderlo alla cina perchè poi lo rivenda a noi è una mossa che non ha molto senso, anzi si trovano a farsi concorrenza visto che il gas LNG al momento costa meno di quello che arriva dalla Russia
Ultima modifica di Enriko!!; 01-09-22 alle 10:59
Dipende da cosa si intende per collasso.
Nelle realtà dove il fattore produttivo energia costituisce una percentuale contenuta del costo di produzione, l'effetto è contenuto.
Occorrerebbe procedere ad una razionalizzazione e riforma del tessuto industriale.
Se si vuole seguire un approccio liberale, bisogna lasciare tutto com'è è ed evitare assolutamente di fornire incentivi o sussidi al consumatore o al produttore, di modo che sia il mercato a trovare un nuovo equilibrio. Chiuderanno le produzioni energivore per lasciare posto ad altro.
Se si comincia a dare sussidi a destra e a manca, il rischio è di creare lo stesso danno al mercato e all'erario del bonus 110.
E di mantenere a spese della collettività realtà non più produttive, che magari erano destinate alla chiusura anche prima della crisi energetica.
L'azione pubblica più semplice potrebbe essere ridurre il gravame fiscale ricorrendo al debito (o alla patrimoniale se non vogliamo debiti) cercando poi di recuperare al termine dell'emergenza e quando il sistema ricomincia a produrre.
Se si vuole un approccio interventista, è meglio investire il denaro pubblico nella produzione casalinga di energia. Attraverso il monopolio statale che assorbe l'intera domanda e l'intera offerta e che ne può sfruttare i rendimenti di scala. Insomma l'opposto di quello che si fa dal 2000 in poi.
Quello che non si deve fare, è una mistura delle due cose. Che porterà solo altro debito e recessione.
Ma qualcosa mi dice che sarà la strada che verrà seguita![]()
Seguo un po' LIMES, diciamo che in genere apprezzo gli interventi del suo direttore, però alcuni suoi articoli ogni tanto mi lasciano perplesso..non tanto perchè sembrano ogni tanto strizzare l'occhio alle posizioni russe, ma perchè poi un po' in contrasto con altre fonti o analisi...niente mai di clamoroso ma insomma.
La cosa si nota di più quando azzardano analisi di tipo "militare" sull'andamento della guerra, ma li sono anche giustificati perchè si occupano di geopolitica non di strategie militari.
Che la situazione sia difficile è palese, ne parla tutti i giorni pure confindustria, sole24ore, e tanti rappresentanti di categorie produttive.
Il costo dell'energia sta diventando un problema anche per attività dove la componente energetica incideva poco o nulla, ma ormai si arriva che anche in attività dove incideva per un 2% delle spese ora siamo al 10%...e comincia ad essere molto rilevante come impatto.
Non si parla poi di attività come chimica, produzione di vari beni (tipo ceramica) ecc, dove era già prima una componente rilevante, ora è ormai la voce di spesa maggiore.
Però questa è la situazione attuale, e non è che non ha soluzione, qualcosa si può fare e va fatta, certo non riporteranno i prezzi a livelli bassi, almeno non nel breve termine ma possono dare un po' di respiro e reggere il colpo.
Alcuni stati (ma anche l'italia) hanno fatto interventi e ne seguiranno altri, si spera anche più significativi a livello europeo, il problema è la lentezza con cui si muovono a livello europeo.
La resa a Putin sul medio termine è una soluzione migliore?
sette suicidi in pochi mesi tra gas e petrolifere, lavorare nelle compagnie energetiche deve essere stressante