
Originariamente Scritto da
golem101
"Uccidiamo troppo... troppo spesso. Perchè l'abbiamo reso troppo facile, risparmiandoci la fatica... e lo schifo" (cit.)
La guerra non è droni, cacciamborbardieri con bombe a guida laser, artiglieria guidata dal GPS, missili terra terra in batteria coordinata, razzi AT con visore termico, o al massimo un cecchino infrattato a un miglio di distanza, ma è fucili automatici a corta gittata e giù raffiche, granate, e urla per distrarre, stanare, incitare e imprecare contro il momento.
Già nella WW2 evitavano le foto a colori perchè altrimenti le macchie nelle divise non potevano essere scambiate per bagnato o lurido, col Vietnam hanno affinato il tiro e con l'Iraq ne hanno fatto una scienza.
Adesso che la maggior parte dell'informazione mediatica arriva dai social e dagli utenti qualsiasi - con tutte le riserve e i limiti del caso - questo filtro è venuto meno, e dopo più di un secolo ci si ricorda che non si combatte a gavettoni o parolacce, ma con proiettili veri che fanno ferite vere, schegge vere che lacerano davvero, e ogni tanto persino baionettate vere nelle budella vere di un qualcuno vero che urla e sbava sangue davvero.
Mi pare fosse il caro William Tecumseh Sherman che diceva "la guerra è una cosa orribile, non c'è modo di ingentilirla: e tanto più è orribile, tanto prima si riesce a finirla".
I più pirla l'interpreteranno come invito a fare le peggio porcate. Ma solo i più pirla. Chi ha del buon senso sa che bisogna sempre tener presente cosa succede nella realtà, invece di rimuovere questa sgradevole conoscenza dal processo decisionale - o anche dal sentimento popolare.