Per fortuna :bua:
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Per fortuna :bua:
Vuoi andare a dire ad altri come svolgere il loro lavoro. Senza avere mai lavorato.
Giggino, sei tu?
Però ci si attende che conosca almeno le basi del mestiere e possa quindi sfruttare quelle e la sua esperienza per applicarsi anche su questioni consimili che non abbia ancora toccato.
Anche Leonardo Da Vinci ha dipindo la Gioconda per la prima volta, però ci è arrivato avendo alle spalle anni di esperienza pittorica. :asd:
Si ciome ma se vuoi fare consulenza da libero professionista, quindi avere clienti che ti pagano belle parcellone, in un qualsiasi settore, va da sé che tu debba avere una conoscenza molto ampia da prestare a clienti che comunque operano già nel settore da molti anni. Tu dovresti essere quindi il valore aggiunto, che giustifichi la spesa, e da neolaureato è chiaro che questo non può avvenire. Quello che vuoi fare tu adesso l'ho visto fare a colleghi "anziani" che, dopo una vita passata a seguire progetti direttamente, decidono di fare questa attività. È il punto di arrivo, non l'inizio.
In generale, ma anche nello specifico immagino che tu debba sapere su cosa stai intervenendo. Dovrai specializzarti in consulenza, chessò, della filiera agroalimentare.
Non puoi passare dall'aerospaziale alla salama da sugo, a meno che tu non sia un fuoriclasse a vendere il nulla.
Ciome, ti vedo malissimo :asd:
prima di tutto, come cerchi i clienti? ti presenti allo sportello e dici "ehi, sono un consulente alla prima esperienza e lavoro da solo, non ho nesusno alle spalle, volete farmi fatturare 300€ al giorno?"
vai in una Big4, fatti le ossa e poi ti ricicli, sempre tramite altre aziende, come consulente strapagato. Come detto, servono anni ed esperienza. Soprattutto nel gestionale
E' questa la cosa che non capisco. tu parli di specializzarsi, ma quando facevo il tirocinio in consulenza, vedevo gente che faceva di tutto. nessuno era specializzato, un giorno prendevano un'azienda, un altro giorno ne prendevano una totalmente diversa. quello che conta, mi è sembrato di capire, è avere solide basi sul come funzionano i processi e come affrontare i diversi ostacoli al miglioramento, considerando soprattutto la necessità di superare la resistenza delle persone al cambiamento e la necessità di esplicitare al cliente la convenienza di eventuali investimenti che gli chiedi di fare.
questo non vuol dire che io mi ritengo un maestro su queste cose. ma conosco gente che fa quello di cui parlavo senza esperienza pregressa e ci campa.
Qui da noi i consulenti sono ex impiegati con 40 anni di carriera alle spalle, che conoscono a menadito ogni cagata, fatta o da evitare per gli impianti che facciamo.
Per dire, il mio ex capo (ingegnerone eh..), a volte prende pesciate in faccia da un vecchio impiantista, che avrà fatto il perito si e no nel 1300.
Potrei solo consigliare di trovarti una ditta di indotto in cui entrare, per poter lavorare con ditte più grandi e farti conoscere.
Eh si, la laurea serve come trampolino, ti da giusto un pelo in più di visibilità rispetto al ragazzino diplomato.
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ultraciome, io non ho capito chi vorresti emulare :uhm:
Informati bene perché:
1) potrebbe essere paraculato
2)magari è un genio
3) sta morendo di fame e chiede l'euro del carrello alla coop
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Sì, voglio anche le patatine.
In effetti prima di discutere con te dovrei quantomeno capire che lavoro andresti a proporre, perchè ho il dubbio di non averlo mai capito.
Mi immagino una cosa tipo: analizzo la struttura aziendale, il processo del prodotto/servizio dall'inizio alla fine ed elaboro strategie per ottimizzare il tutto, analizzando il quadro economico di insieme, le priorità di investimento e le criticità più evidenti.
Io non capisco come si possa fare ad intervenire su tutto questo se non si ha una visione di insieme sul settore. Forse puoi intervenire sulle risorse umane, ma sul lato produzione sono cazzi amarissimi se non sai di cosa stai trattando, imho.
Partendo dal presupposto che se lavorerai in Italia 99% andrai a parlare con l'imprenditore con la terza elementare e la fabbrichetta che "si è sempre fatto così e cosa vuole questo sbarbatello", che quindi non ti starà mai ad ascoltare.
:ciome: Ciome :rotfl:
beato lui, sarà un genio e soprattutto avrà chi gli passa le commesse
uno così ne nasce uno per ogni generazione
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è più o meno così in ogni campo; per vincere le guerre i veterani contano più degli ufficiali
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ah Ciome non dimenticare che sopra tutte le competenze ce ne è una trasversale che non può mancare se non fai parte di una struttura che gestisce la cosa diversamente; è la competenza COMMERCIALE
ecco la radice del vostro dubbio: pensare che sono io che progetto. Il consulente, come ho giÃ* detto, molto probabilmente non ha mai lavorato nello specifico processo che deve migliorare. Come consulente poni domande, sono quelli che lavorano lì, quelli che giustamente sono esperti, che trovano le risposte. O almeno, questo è quello che fanno nelle big 4, dove si fanno pagare tipo 10k per una giornata.
l'imprenditore è quello che ci mette i soldi, ma si lavora sempre con un suo team esperto di gente all'interno, lui potresti anche vederlo una volta al mese per fargli il resoconto.
lo sai l'inglese?
levati dalle palle e torna quando sai fare qualcosa :smug:
Ok, ma quindi cosa fai?
Mi sale il nazismo, non si riesce mai a ricevere una risposta concreta.
Faccio un caso specifico di cui ho avuto esperienza: sede italiana di multinazionale extra UE che produce (extra UE) prodotti finiti in materiali plastici e seleziona da terzisti centraline di controllo, che personalizza lato software e vende con proprio marchio.
20 dipendenti in sede, principalmente supporto tecnico e logistico alla rete commerciale al dettaglio. Hanno magazzino e centro riparazioni in Italia, niente produzione.
In questo caso come ti muoveresti? Che domande mi fai?
ma soprattutto, se non conosci il gestionale che c'è sotto e come si configura, come fai?
Uhm, Happy Meal che sorprese ci sono in questo periodo?
Rimbambito, dove o da chi cazzo hai comprato la laurea?
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Siete troppo duri, io direi di consigliare di iniziare, nulla di male potrà mai accadere con queste premesse.
per citare quanto hai detto in precedenza e darti una risposta più concreta, senza sapere niente, farei sì una analisi generale di tutto quello che riguarda il processo, e note delle alternative d'azione, quelle sarebbero certamente soggette a valutazione. Quello che mi sembra non passi, è il concetto che chi opera lean non può arrivare dal nulla e dire agli altri come lavorare. Quel "elaboro strategie" presuppone che faccio io le mie valutazioni e poi arrivo e gli dico "A, B o C"? Ma poi giustamente mi diranno che sono scemo perchè ci sono delle particolarità che conoscono solo loro sul processo, sui clienti o sui fornitori. E anche se ti dicono di si, appena te ne vai, le cose vengono lasciate a morire e il progetto si ferma.Citazione:
In effetti prima di discutere con te dovrei quantomeno capire che lavoro andresti a proporre, perchè ho il dubbio di non averlo mai capito.
Mi immagino una cosa tipo: analizzo la struttura aziendale, il processo del prodotto/servizio dall'inizio alla fine ed elaboro strategie per ottimizzare il tutto, analizzando il quadro economico di insieme, le prioritÃ* di investimento e le criticitÃ* più evidenti.
Io non capisco come si possa fare ad intervenire su tutto questo se non si ha una visione di insieme sul settore. Forse puoi intervenire sulle risorse umane, ma sul lato produzione sono cazzi amarissimi se non sai di cosa stai trattando, imho.
Partendo dal presupposto che se lavorerai in Italia 99% andrai a parlare con l'imprenditore con la terza elementare e la fabbrichetta che "si è sempre fatto così e cosa vuole questo sbarbatello", che quindi non ti starÃ* mai ad ascoltare.
Da quanto ho osservato, il consulente abilita e spinge il cambiamento. Da una parte, pone le domande giuste alle persone con le competenze giuste e gli dà una formazione di base e dei metodi organizzativi robusti in modo che prima o poi loro diventino autonomi a migliorare (anche se ce ne vuole). Dall'altra, il fatto di avere dietro il gran capo che ci mette i soldi per pagarlo, fa sì che anche i dipendenti sentano che il capo vuole andare in quella direzione e che stanno facendo quanto desiderato dal medesimo.
ed ecco perchè quello che lavora da 30 anni con la terza elementare è più propenso a darti retta. Perchè l'idea non la tiri fuori tu, ma lui. Parlo a livello di dipendenti della ditta, non di imprenditore. Ovviamente non vale per tutti, alcuni semplicemente non ne vogliono sapere
Il consulente, o almeno quello lean, non è un progettista che gli dai i dati, si chiude in ufficio, fa dei conti e ti presenta il risultato.
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qui metti piede in un campo dove nessun titolo o esperienza trentennale ti salvano da un cartone nei denti. Anche a costo di farmi sbattere come un tappeto.
parlando a tutti, non a te nello specifico, la domanda che mi pongo è "qual è il messaggio che volete passarmi da quasi due pagine a questa parte?". Che non ho esperienza e devo farmi le ossa? Si, l'ho capito, non dovete convincermi del contrario. Ma se il lavoro che voglio fare per la maggior parte della vita lavorativa è il consulente, per non starmene chiuso sempre nella stessa fabbrica, trovo più produttivo entrare in una ditta di consulenza, piuttosto che nella fabbrica suddetta. Non trovate? Se poi ritenete, e posso anche capire il vostro punto di vista, che comunque mi troverei in una posizione dove avrei comunque bisogno di esperienza per fare quel lavoro, a quel punto vi dovrei rispondere "mah guarda, se a chi mi assume va bene, e ho qualcuno dietro che verifica che non faccio puttanate, e il cliente comunque ingaggia l'azienda che mi assume, credo che dovreste prendervela con qualcun altro".
Ti sei risposto da solo "trovo più produttivo entrare in una ditta di consulenza".
Vendi l'anima qualche anno in una società di consulenza poi deciderai se val la pena mettersi in proprio o ritirarsi a vita monastica.
È quello che ti stiamo dicendo da stamattina :asd:
Per me, e lo dico con franchezza mista a esperienza ultradecennale in contesti industriali nei quali ho avuto a che fare con millesima consulenti, hai una visione distorta del consulente. La società che io (es. Business unit manager) assumo deve darmi soluzioni, studi di fattibilità, scenari e non "spronarmi" o tirare fuori le competenze facendo le domande giuste, altrimenti si tratta di coaching (che è altresi utile ma differente come metodo, costi e finalità).
Che poi nel mio lavoro vecchio i consulenti facevano lo stesso lavoro degli interni, però erano assoldati per non far sforare l'headcount dell'azienda :bua:
tu hai scritto questo, che è ben diverso da entrare in una società di consulenza. Ah, di sicuro non ti assumono a P.IVA, è molto difficile
Mi bolle in testa l'idea di aprire una partita IVA e fare attività di consulenza per conto mio ad enti del pubblico,
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però generalmente vengono pagati di più, però hai molte più rotture di cazzo e sei meno protetto