Va tutto bene a Donald Trump oppure... Va tutto bene a Donald Trump oppure... - Pagina 373

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Discussione: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

  1. #7441
    Senior Member L'avatar di GenghisKhan
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da pasquaz Visualizza Messaggio
    cmq il piano per gaza è spettacolare: aspetto con impazienza il parere di tutti i sostenitori di trump con la bandiera palestinese sul profilo (negli ultimi mesi ne avrò visti a decine sui social, gente sveglia)
    Vabbè, sta gente è ritardata ad essere buoni, che parere vuoi sentire

  2. #7442
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Aspettiamo il portavoce ufficiale di Dolan nel forum, perché che ci spieghi la verità, epurata dalle stronzate dei media dell'opposizione
    Se frequento ancora 'sto thread riesco a farmi bannare per bestemmie.
    Sento fortissimo il bisogno di imprecare

    Inviato dal mio Pixel 8 utilizzando Tapatalk

  3. #7443

    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da xamrap Visualizza Messaggio
    Aspettiamo il portavoce ufficiale di Dolan nel forum, perché che ci spieghi la verità, epurata dalle stronzate dei media dell'opposizione
    Esatto, come già detto avete tutti troppa fretta di parlare

  4. #7444
    Lavora Troppo L'avatar di Ceccazzo
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Si sta muovendo benissimo

  5. #7445
    #mainagioia L'avatar di von right
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Quella di gaza mi pare un'ottima idea, non resta che trovare qualcuno che si voglia prendere i palestinesi
    Ah già ma i povri palestinesi non li vuole nessuno, soprattutto i loro vicini islamici
    Btw come va il genocidio? Mi pare che la popolazione di gaza continui ad aumentare ed i festeggiamenti post tregua hanno mostrato gli effetti della fame, sembravano proprio gli internati di auschwitz
    Mr Pink, Guerriero da tastiera !!! Profilo su steam.

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    Problemi con l'inutile svapo o altri? La soluzione è qui.

    Citazione Originariamente Scritto da Moloch Visualizza Messaggio
    ai grillini è più facile metterglielo in culo che in testa

  6. #7446
    Since 13-11-01 L'avatar di Bobo
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Beh, ci sta di sparare una stronzata a caso nel topic di Trump... adeguato, ecco

  7. #7447
    Il contegno L'avatar di Biocane
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    https://www.agi.it/estero/news/2025-...-29868520/amp/

    Se l’Iran mi uccide annientatelo!
    Certo come no
    Ha già rotto il cazzo a tutti tranne a chi vuole vedere la distruzione e quelli de “eh l’unico con le palle che dice quello che pensa dell’unrwa” (sorvolando su tutto il resto che è da centro di salute mentale)

  8. #7448
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Biocane Visualizza Messaggio
    https://www.agi.it/estero/news/2025-...-29868520/amp/

    Se l’Iran mi uccide annientatelo!
    Certo come no
    Ha già rotto il cazzo a tutti tranne a chi vuole vedere la distruzione e quelli de “eh l’unico con le palle che dice quello che pensa dell’unrwa” (sorvolando su tutto il resto che è da centro di salute mentale)
    Sarebbe comunque un win win non da poco

  9. #7449
    Un istante è eterno! L'avatar di Skynight
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Trump-Musk, il caos coordinato e pianificato: i prodromi di un colpo di Stato



    In due settimane di presidenza, Trump sta portando avanti in maniera radicale una delle sue principali promesse della campagna elettorale, di cui parla ininterrottamente sin dal 2022: smantellare lo Stato amministrativo, licenziare parte della burocrazia sostituendola con persone a lui fedeli e bloccare l’allocazione di fondi che il Governo garantisce annualmente alle agenzie federali. Il potere esecutivo sta quindi cercando di controllare direttamente l’apparato amministrativo, assumendone tutte le leve senza passare dal Congresso, ma attraverso una sequenza di ordini esecutivi poco chiari e costituzionalmente inaccettabili. Arrivare a un attacco di tale portata è stato possibile proprio perché la macchina amministrativa (i funzionari pubblici non eletti) è stata per decenni la base dell’attacco dei politici repubblicani: fin dalla Rivoluzione conservatrice incarnata da Reagan, infatti, è stata vista come un moloch da distruggere, o perlomeno da rendere ininfluente. Lo scontro costituzionale che si sta dipanando non deve essere visto come una sorpresa, ma come il primo passo nella costruzione dei nuovi Stati Uniti secondo Donald Trump. Le mosse che ha compiuto si possono leggere nei principali piani d’azione per una nuova presidenza conservatrice scritti dai più importanti think-tank – come Project 2025 della Heritage Foundation, che Trump afferma di non aver mai letto, ma di cui sta replicando passo dopo passo le azioni – e raccontate a voce nella maggior parte dei comizi durante la campagna elettorale.

    Trump si è mosso nello stesso momento secondo due direttrici diverse. In primo luogo ha inondato gli Stati Uniti di decine di ordini esecutivi (46 sono diventati operativi al momento della scrittura dell’articolo), rendendo impossibile per i media raccontare ognuno di questi, e soffermarsi sulle possibili implicazioni. L’ordine esecutivo è una direttiva del Presidente che non passa per il vaglio parlamentare, e non è quindi sottoposto a nessun contrappeso se non quello di aderenza al testo costituzionale. Il quadro derivato dall’utilizzo massivo di questa pratica da parte di Trump è sostanzialmente quello del caos, in cui ci si rende conto della portata impattante di questi ordini ma non si hanno i mezzi per comprenderne a fondo ognuno di essi. Il caos che ne deriva asseconda una volontà ben precisa, una situazione voluta e ricercata dalla presidenza. Non è, come spesso accadeva nel primo mandato, il risultato di interessi politici confliggenti all’interno dello Studio Ovale. Uno dei provvedimenti di cui si è parlato di più nei primi giorni è quello più smaccatamente anticostituzionale: Trump avrebbe voluto rimuovere lo Ius soli per i figli dei migranti irregolari, garantito negli Stati Uniti dal quattordicesimo emendamento alla Costituzione. Dopo pochi giorni, contestato da vari giudici, ha mollato la presa.
    La seconda direttrice entro cui si è mosso Trump è quella dell’incertezza. Se le decine di ordini esecutivi hanno prodotto caos, e hanno attaccato direttamente i dipendenti pubblici del governo federale, non hanno però spiegato espressamente la loro finalità. La portata di questi ordini è contestata, e i dipendenti vivono una situazione di ansia tale per cui rischiano di perdere il lavoro per qualsiasi mossa che compiono o non compiono. Trump ha minacciato di licenziare tutti i dipendenti federali che non torneranno a lavorare in presenza entro il 6 febbraio, ha messo in aspettativa la maggior parte degli impiegati che lavoravano nei dipartimenti di Diversità e Inclusione (DEI), che si occupano quindi del rispetto delle normative legate all’assunzione di personale proveniente da minoranze, e ha addirittura creato un indirizzo email per poter denunciare anonimamente chi continua ad attenersi alle vecchie regole sulla diversity modificando semplicemente i nomi dei programmi in essere. Un vero e proprio sistema di delazione, che mette gli uni contro gli altri, e promuove i dipendenti a lui politicamente affini.
    Ne scaturisce così una situazione ansiogena e pericolosa per i lavoratori, che potrebbero scegliere la via del licenziamento, facendo però cosa gradita all’amministrazione, che ha parlato di necessità di riduzione volontaria della forza lavoro. Nel frattempo Elon Musk ha ottenuto la possibilità di accedere all’Office of Personnel Management, la principale funzione HR per gli impiegati federali, e attraverso quello ha ricevuto tutti i dati dei lavoratori e ha potuto inviare una mail in ogni casella di posta, in cui l’amministrazione si impegnava a garantire otto mesi di stipendio in cambio del licenziamento volontario.
    Il motivo per cui Musk abbia ottenuto l’accesso ai dati di vari enti federali non è chiaro, ma la realtà è che il dipartimento DOGE, di cui si era parlato come di un ente di consulenza per il taglio della spesa, sta assumendo una centralità politica all’interno dell’amministrazione. Siamo di fronte a uno scenario del tutto simile a quando il magnate sudafricano comprò Twitter: anche in quel caso, richiese la totale lealtà dei dipendenti e pretese il licenziamento di chi non volesse attenersi alle nuove linee guida, generando il caos nell’azienda. X ha perso quasi 85 milioni di fatturato rispetto alla gestione di Jack Dorsey, ma è diventato il megafono politico di Musk verso gli Stati Uniti e il mondo, la più importante grancassa del pensiero autoritario MAGA sul web. Inoltre, il neo-segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha garantito a Musk e agli uomini di sua fiducia in DOGE l’accesso al sistema di pagamenti del governo federale, che gestisce più di sei miliardi di dollari. Il fatto che una persona non eletta e nemmeno membro formale dell’amministrazione possa aver accesso a questo sistema è allarmante: di fatto Musk, di sua iniziativa, può decidere di bloccare qualsiasi tipo di spesa governativa arbitrariamente, compresa quella per il welfare.
    Le agenzie federali hanno poi subito un attacco massiccio e anch’esso anticostituzionale: attraverso un altro ordine esecutivo Trump ha disposto il congelamento di tutti i fondi che il governo alloca alle agenzie, compresi quelli già votati dal Congresso. Una misura revocata nella sua interezza, ma dalla portata talmente vasta che gli stessi membri del governo non sapevano chiaramente fin dove si estendesse: durante una conferenza stampa, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha ammesso di non sapere se i fondi legati a Medicaid, l’assicurazione sanitaria governativa per le persone a basso reddito, sarebbero stati o meno congelati.
    Nonostante non sia stato possibile procedere con una misura unica che congelasse i fondi, che è stata bloccata da un giudice, le varie agenzie non sanno come comportarsi: l’amministrazione ha intenzione di rivedere i soldi garantiti anno per anno a ognuna di queste, comprese agenzie che si occupano di garantire pasti caldi ad anziani e persone in difficoltà, come Meals on Wheels, che non ha ottenuto delle linee guida dal governo e ogni giorno teme di dover chiudere. L’ultimo attacco in ordine di tempo, propagandato su X da Elon Musk, è contro USAID, l’agenzia federale che si occupa di aiuto ai oaesi in via di sviluppo, che rischia di essere chiusa: Musk ha scritto che sarebbe controllata da “marxisti radicali lunatici” e per questo andrebbe smantellata. Per di più, è stata diffusa la notizia del tutto falsa che USAID avrebbe speso 50 milioni di dollari garantiti dai contribuenti per finanziare preservativi per i militanti di Hamas: una bufala, dato che l’agenzia spende 1 milione di dollari in preservativi, per la quasi totalità destinati all’Africa centrale in virtù delle politiche di contenimento dell’HIV, che lo stesso Trump aveva approvato nel primo mandato.
    Un altro pilastro dell’incertezza che governa il mondo amministrativo è quello legato alle politiche di diversità e inclusione, di cui si parla espressamente nell’ordine esecutivo che ha lo scopo di definire per legge l’esistenza di soli due generi. La possibilità di denunciare il mobbing sul luogo di lavoro per motivazioni di discriminazione omofoba, che dovrebbe essere garantito da una sentenza del 2020 della Corte Suprema, non sembra più essere garantito nei fatti. Nuovamente, non ci sono linee guida precise, ma attacchi indiscriminati dei principali esponenti governativi che mettono sull’attenti chi si occupa del tema: non ultimo, Trump ha incolpato le politiche di diversity – senza nessuna prova – per il disastro aereo occorso qualche giorno fa nei cieli di Washington, che ha visto un elicottero militare scontrarsi con un volo di linea causando 67 vittime. Questo cambiamento radicale nelle politiche sta investendo anche l’università americana: molti professori si stanno lamentando che la National Science Foundation, ente governativo di supporto alla ricerca, sta bloccando i fondi statali a chi scrive determinate parole nei progetti di ricerca: si va da “diversity” a “gender equality”, ma anche termini molto più neutri, come “advocacy” e “marginalize”, sarebbero colpiti da divieto.
    Un altro gruppo che sta subendo forti pressioni è l’FBI, il cui possibile nuovo direttore, Kash Patel, è in questo momento sotto scrutinio del Senato. Patel è una figura molto controversa, ospite per anni in podcast condotti da nazionalisti bianchi no-vax e sostenitore dell’idea che i media tradizionali non sarebbero altro che il braccio armato della politica dei democratici, volta a incarcerare gli oppositori. Gli agenti dell’FBI stanno subendo le stesse pressioni di tutti gli altri impiegati federali: il governo ha infatti richiesto i nomi di tutti gli agenti che, a vario titolo, hanno lavorato sui dossier riguardanti il fallito colpo di Stato del 6 gennaio.
    La posizione dell’amministrazione, dopo i massicci provvedimenti di grazia a favore di qualsiasi imputato per crimini commessi quel giorno, è molto chiara: la volontà è cambiare la realtà, e definire il 6 gennaio un tentativo di golpe dei democratici in combutta con i burocrati. A questo scopo non possono rimanere al loro posto tutti quegli agenti che hanno indagato, arrestato e permesso ai procuratori di istruire processi contro i golpisti. L’agenzia di intelligence ha fatto sapere di ritenere questo tentativo di purga di agenti promosso dalla presidenza contrario a ogni legge: all’interno del Bureau, infatti, i casi vengono assegnati, non scelti, e nessun agente ha una qualsivoglia responsabilità per aver indagato sul 6 gennaio piuttosto che su qualsiasi altro evento criminoso. L’amministrazione, nonostante questo, ha licenziato sei ufficiali di rango dell’agenzia e una trentina di procuratori, tutti incolpati a vario titolo di cercare di condannare il Presidente.
    Mentre le mosse di Trump e Musk sono sempre più chiare, con il loro tentativo di rimpiazzare i funzionari apolitici con personale direttamente selezionato dall’amministrazione, l’opposizione sta iniziando a coordinarsi per fare sentire la propria voce. C’è stata una manifestazione per chiedere che non venga smantellata USAID e i sindacati dei funzionari pubblici hanno protestato per il trattamento che i dipendenti stanno subendo. Un tentativo così chiaro di rovesciare i regolamenti amministrativi, con ordini esecutivi spesso platealmente incostituzionali, dovrebbe però generare una maggiore risposta. I tempi delle folle oceaniche che protestavano per i diritti delle donne nel 2016 o per i diritti riproduttivi nel 2022, o le occupazioni universitarie contro le politiche israeliane a Gaza l’anno scorso, sono lontani.

    Gli stessi media sembrano quiescenti su quello che sta avvenendo: con poche eccezioni, le mosse di Trump e Musk vengono descritte con termini riferibili alle mosse politiche, possibilità di una nuova amministrazione, e non come uno smantellamento preciso delle garanzie costituzionali che reggono il sistema americano. Nonostante questo, alcuni campanelli d’allarme arrivano proprio dai giornali più affidabili del mondo conservatore: il Wall Street Journal, che nella sua sezione delle opinioni è sempre stato vicino ai repubblicani, ha iniziato ad allarmarsi per alcune delle mosse di Trump, tra cui la grazia ai golpisti del 6 gennaio e l’aver scelto l’antivaccinista Robert Kennedy a guidare la Sanità. Donald Trump ha ribattuto affermando che “il Journal si sbaglia sempre”, e lo ha fatto con l’editore del giornale, Rupert Murdoch, accanto a lui nello Studio ovale.
    Gli Stati Uniti sembrano sempre più anestetizzati e inerti di fronte alle mosse caotiche ma scientificamente coordinate della nuova amministrazione: non rispondere, però, non fa altro che dare ancora più presa alle politiche del Presidente. A fare eccezione è TechDirt, blog fondato da Mike Masnick che si occupa da anni del rapporto tra le policy governative e il mondo tecnologico, che afferma apertamente: “Stiamo assistendo, in tempo reale, al passaggio da una democrazia costituzionale a qualcosa di più scuro e pericoloso. Oggi bisogna agire, prima che i meccanismi che consentono una possibile resistenza vengano smantellati del tutto”.



    ma la Harris e i dem avrebbero fatto di peggio!

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  10. #7450
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...


  11. #7451
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Comunque per fare una dichiarazione del genere si rientra sempre ne discorso “come stracazzo si fa a non provare repellenza per un essere del genere?”.
    Abbiamo un subumano a capo del paese più potente del mondo (ancora per poco mi sa), c’era già stato il caso di uno scimpanzé alla casa bianca (no non mi riferisco a Obama, razzisti!) ma era un fantoccio yes man, questo è a briglie sciolte colto da un delirio incontinente

  12. #7452
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Cioè siamo a un luigi mangione di distanza dal liberarci sia di trump che dell'iran?

  13. #7453
    Un istante è eterno! L'avatar di Skynight
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    ese questo ce lo tenamo finchè non avrà fatto il suo dovere e cioè sfasciare tutto sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea poi potrà avere un incidente, un infarto, qualsiasi cosa dopo che la strada è stata spianata per una nuova dittatura e la Ue frammentata da spartire tra le potenze emergenti

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  14. #7454
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Skynight Visualizza Messaggio
    Non sono bastati 4 anni, ne servivano 8

  15. #7455
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    avete PERSO, fatevene una ragione

  16. #7456
    Since 13-11-01 L'avatar di Bobo
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Biocane Visualizza Messaggio
    Comunque per fare una dichiarazione del genere si rientra sempre ne discorso “come stracazzo si fa a non provare repellenza per un essere del genere?”.
    Abbiamo un subumano a capo del paese più potente del mondo (ancora per poco mi sa), c’era già stato il caso di uno scimpanzé alla casa bianca (no non mi riferisco a Obama, razzisti!) ma era un fantoccio yes man, questo è a briglie sciolte colto da un delirio incontinente
    La domanda vera è come sia possibile che questo sia tornato alla presidenza.

    Perchè vuol dire non solo che c'è abbastanza gente che non prova repellenza per un tipo del genere, ma ce ne è decisamente troppa che lo ha pure votato per farlo tornare lì.

    Questo in un Paese normale doveva sparire dalla vita pubblica dopo l'assalto a Capitol Hill.

    E' allucinante non tanto che i Rep abbiano vinto (ci sta tranquillamente), ma che i Rep nelle loro primarie non abbiano trovato di meglio di questo psicopatico.

  17. #7457
    Senior Member L'avatar di Galf
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...



    pacifista isolazionista mica come obama cit.
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  18. #7458
    Un istante è eterno! L'avatar di Skynight
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Bobo Visualizza Messaggio
    La domanda vera è come sia possibile che questo sia tornato alla presidenza.

    Perchè vuol dire non solo che c'è abbastanza gente che non prova repellenza per un tipo del genere, ma ce ne è decisamente troppa che lo ha pure votato per farlo tornare lì.

    Questo in un Paese normale doveva sparire dalla vita pubblica dopo l'assalto a Capitol Hill.

    E' allucinante non tanto che i Rep abbiano vinto (ci sta tranquillamente), ma che i Rep nelle loro primarie non abbiano trovato di meglio di questo psicopatico.
    chi ha candidato Trump ha la merda nel cervello e chi l'ha votato è un coione.

    - - - Aggiornato - - -

    Citazione Originariamente Scritto da Galf Visualizza Messaggio


    pacifista isolazionista mica come obama cit.
    beh se fai diventare il mondo intero una colonia del nuovo imperialismo Usa la pace sarà poi ovunque.

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  19. #7459
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Citazione Originariamente Scritto da Bobo Visualizza Messaggio
    La domanda vera è come sia possibile che questo sia tornato alla presidenza.

    Perchè vuol dire non solo che c'è abbastanza gente che non prova repellenza per un tipo del genere, ma ce ne è decisamente troppa che lo ha pure votato per farlo tornare lì.

    Questo in un Paese normale doveva sparire dalla vita pubblica dopo l'assalto a Capitol Hill.

    E' allucinante non tanto che i Rep abbiano vinto (ci sta tranquillamente), ma che i Rep nelle loro primarie non abbiano trovato di meglio di questo psicopatico.
    L'alternativa (come la spiega sempre Rampini) è che la narrativa italiota del "Trump psicopatico" che nessuno doveva votare/vincerà sicuro il candidato DEM/colpo di Stato REP sia la solita puttanata rilanciata dal solito giro stampa DEM.

    Se poi veramente hanno scelto uno psicopatico rispetto il meglio che già c'era sulla piazza (Biden + Harris) significa che forseforseforse ne avevano i coglioni strapieni...

    - - - Aggiornato - - -

    Citazione Originariamente Scritto da Skynight Visualizza Messaggio
    chi ha candidato Trump ha la merda nel cervello e chi l'ha votato è un coione.
    Dimentichi "fascisti"

  20. #7460
    Senior Member L'avatar di Gilgamesh
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    Re: Va tutto bene a Donald Trump oppure...

    Per forza l'Egitto è contrario, i nuovi resort all inclusive sulle spiagge di Gaza ruberanno turismo da Sharm e Marsa Alam

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