-Cessate il fuoco permanente tra Israele, Hamas e altre milizie palestinesi
-Rilascio di tutti gli ostaggi israeliani rimanenti (vivi o morti) entro le 48 ore successive
-Rilascio da parte di Israele di circa 250 prigionieri palestinesi condannati all’ergastolo per attacchi omicidi contro cittadini israeliani, e di circa 2.000 palestinesi detenuti dal 7 ottobre
-Ritiro progressivo dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza
-Ingresso di aiuti umanitari ingenti nella Striscia, con la distribuzione riposta nelle mani dell’Onu e della Croce Rossa «insieme ad altre organizzazIoni internazionali»
-Disarmo di Hamas e smilitarizzazione dalla Striscia di Gaza, compresa la distruzione di tutti i tunnel rimanenti e delle armi pesanti
-Amnistia per i membri di Hamas che rinunciano alla violenza, esilio sicuro fuori da Gaza per quelli che non saranno disposti a farlo
-Ricostruzione e sviluppo della Striscia di Gaza, con finanziamenti da parte di Paesi arabi e musulmani
-Istituzione di un governo transitorio per la Striscia, con un board arabo che includa anche un rappresentante dell’Anp e un board internazionale ed un governo tecnocratico palestinese
-Istituzione e addestramento di una forza di sicurezza araba per la gestione della Striscia, che includa anche palestinesi
-Un sentiero credibile verso uno Stato palestinese e un «orizzonte politico di coesistenza pacifica» a seguito di significative riforme dell’Autorità nazionale palestinese
-Nessuna annessione né della Cisgiordania né della Striscia di Gaza da parte di Israele
-Impegno di Israele a non attaccare più il Qatar