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Square Enix

Square-Enix Play 2022, Parte 2 – Speciale

Secondo appuntamento con le prossime uscite targate Square-Enix. Ecco le anteprime di Star Ocean: The Divine Force, Life is Strange Arcade Bay Collection e Nier:Automata The End of Yorha Edition!life is strangePresente e passato si sono fusi durante lo Square-Enix Play 2022, evento londinese organizzato per mostrare le uscite della casa nipponica attese da qui alla fine dell’anno. In questo secondo appuntamento (qui potete trovare la prima parte del reportage) vi attende un doppio salto nel passato, con due classici che approdano per la prima volta su Nintendo Switch e una interessante novità che, per par condicio, sarà disponibile praticamente su tutti i formati tranne Nintendo Switch. Insomma, è il momento di tornare ad Arcadia Bay, di vestire nuovamente i panni di 2B, 9S e A2 (che no, non sono le coordinate di una partita a battaglia navale…) e di entrare per la prima volta nel mondo di Star Ocean: The Divine Force. Da dove iniziare? Dall’ultimo arrivato, ovviamente…

STAR OCEAN: THE DIVINE FORCE

Atteso il 27 ottobre su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S, Star Ocean: The Divine Force segna il ritorno sulle scene della serie targata Tri-Ace dopo un periodo di pausa relativamente lungo. Escludendo infatti la parentesi legata a Star Ocean First Departure R, remake del primo capitolo uscito nel 2019 per PlayStation 4 e Nintendo Switch, è dal 2016 (Star Ocean: Intergrity and Faithlessness) che non viene proposto un nuovo episodio originale della saga. Nuovo episodio che, a livello narrativo, proporrà una storia che almeno nelle premesse saccheggia a piene mani da tematiche classiche della fantascienza.

Il nuovo episodio a livello narrativo proporrà una storia che almeno nelle premesse saccheggia a piene mani da tematiche classiche della fantascienza

L’incontro casuale tra Raymond Lawrence, capitano di un vascello mercantile impegnato in una normale missione di trasporto e Laeticia Aucerius, principessa del regno di Auceirus, segnerà l’inizio di un’improbabile alleanza e di un’avventura che si svolgerà tra ricerche, fughe e combattimenti, con il sistema “a doppio protagonista” ripreso da Star Ocean: The Second Story, che garantirà un’evoluzione della storia (missioni, comprimari, finali) che varia a seconda del personaggio scelto a inizio partita. Per quanto riguarda la struttura di gioco, la demo che ho avuto modo di provare ha proposto una blanda componente esplorativa e una sequela di scontri che hanno messo in mostra le caratteristiche base del combat system. Le dinamiche sono quelle tipiche degli action-gdr, con la possibilità di scatenare l’immancabile massa di attacchi che variano dai più potenti, ai più veloci, da quelli ravvicinati a quelli dalla distanza, da quelli legati ad armi “classiche” agli incantesimi. Il tutto, reso più interessante da un paio di extra che aggiungono un po’ di pepe all’azione. Il primo è rappresentato dai punti azione, limitati numericamente (cinque nella missione che ho affrontato) e direttamente legati al numero di attacchi eseguibili.

Recuperabili automaticamente dopo un periodo (relativamente breve) di cooldown, gli AP inseriscono un elemento tattico durante gli scontri, e costringono a un’attenta pianificazione delle proprie mosse per evitare di rimanere sguarniti nel momento clou. Una soluzione che, unita alla possibilità di passare in qualunque momento da un membro del party all’altro, potrebbe dare vita a strategie e combo dal notevole potenziale distruttivo. Ad aumentare in maniera considerevole l’appena citato potenziale distruttivo ci pensa poi il secondo extra, che risponde al nome di D.U.M.A. Si tratta di un robot con compiti di supporto utilissimo durante gli scontri con i nemici, che oltre a consentire l’utilizzo di tutta una serie di attacchi speciali può essere sfruttato anche per spiccare il volo per brevi tratti. Una funzione quest’ultima, che può tornare utile anche in fase di esplorazione, con ambientazioni strutturate su più piani e oggetti da recuperare posizionati in punti a prima vista irraggiungibili.

Pur senza raggiungere livelli di esaltazione massima, poggiato il pad al termine della mia prova mi sento di affermare che Star Ocean: The Divine Force lascia intravedere alcune soluzioni strutturali con del discreto potenziale

Pur senza raggiungere livelli di esaltazione massima, poggiato il pad al termine della mia prova mi sento di affermare che Star Ocean: The Divine Force lascia intravedere alcune soluzioni strutturali con del discreto potenziale. Nulla di clamorosamente originale o sconvolgente, ma quanto basta per lasciare accesa la fiamma della curiosità. Non posso invece dire lo stesso per quanto riguarda il comparto estetico. Partendo dal presupposto che si tratta di una produzione con un budget lontano (se non lontanissimo) da quello di un tripla A, ciò che mi sono trovato di fronte non mi ha particolarmente convinto. Non si tratta solo di una questione relativa alla pura e semplice qualità delle texture, delle ambientazioni e delle animazioni, ma anche di scelte meramente stilistiche. Il character design appare infatti privo di particolare personalità, quasi anonimo, e non sembra in grado di spiccare in un settore in cui la concorrenza (anche solo considerando le prossime uscite Square-Enix) è tanto numerosa quanto agguerrita.

life is strange arcadia bay collection

Star Ocean: The Divine Force non stupisce nell’estetica, ma propone alcune soluzioni strutturali potenzialmente interessanti.

LIFE IS STRANGE ARCADIA BAY COLLECTION

Alzi la mano chi non conosce Life is Strange. Ok, dubito seriamente che qualcuno, anche chi non conosce l’avventura sviluppata da Dontnod Entertainment, abbia veramente alzato la mano davanti a un monitor. Mi piacerebbe sperare che qualche pazzo abbia assecondato la mia folle richiesta, ma lo ritengo improbabile. Comprensibilmente improbabile. Detto questo, se (pur senza alzare la mano) appartenete alla ristretta cerchia di persone che non hanno mai sentito parlare di Maxine Caulfield, di Chloe Price e di tutti gli altri abitanti di Arcadia Bay, potrebbe essere giunto il momento ideale per colmare questa (enorme) lacuna. Soprattutto se la vostra console di riferimento è una Nintendo Switch e state cercando un titolo dalla forte componente narrativa, che proponga una storia moderna e che tratti, con l’aggiunta di quel pizzico di sovrannaturale che non guasta mai, temi riconducibili alla vita di tutti i giorni.

Dal 27 settembre potrete infatti ritrovarvi immersi nelle atmosfera di una tipica cittadina di provincia a stelle e strisce grazie alla Life is Strange Arcadia Bay Collection, raccolta che racchiude al suo interno sia l’avventura originale (in versione Remastered) che Before The Storm, prequel che si concentra sulla misteriosa figura di Rachel Amber e del suo rapporto con Chloe Price. Un veloce passaggio alle scuole superiori mi ha riportato nel mezzo della lezione che segna l’inizio dell’avventura, con l’occhio che scorreva (prima) su un televisore di formato generoso e (poi) sullo schermo di una Switch Oled per valutare la bontà di questa conversione. Impressioni ricavate? Bene, ma non benissimo. Sul grande formato, la qualità media dell’immagine non colpisce, anzi mostra diversi limiti con un livello di definizione tutt’altro che impeccabile. Decisamente meglio la situazione “console alla mano”. Le dimensioni compatte smussano (o meglio, nascondono in parte) alcuni difetti, e l’esperienza visiva ne guadagna in maniera esponenziale.

life is strange arcadia bay collection

Sono trascorsi ormai diversi anni dalla sua uscita originale, ma la storia di Maxime Caulfield è ancora in grado di suscitare forti emozioni.

NIER: AUTOMATA THE END OF YORHA EDITION

Per introdurre NieR: Automata The End of YoRHa Edition potrei eseguire un semplice lavoro di copia & incolla di quanto appena scritto per Life Is Strange Arcadia Bay Collection. È infatti difficile immaginare che un videogiocatore che non ha trascorso gli ultimi cinque anni (mese più, mese meno) ibernato, nascosto all’interno di una caverna oppure rintanato nelle profondità marine non abbia mai sentito parlare della creatura di Yoko Taro.

life is strange arcadia bay collection

The End of YoRHa Edition è un ottimo modo per scoprire (o riscoprire) NieR: Automata e per averlo con sé ovunque.

Sul gioco in sé è già stato scritto e detto tutto (qui la nostre recensione originale), e l’approdo su Nintendo Switch rappresenta un’ulteriore possibilità di affrontare l’avventura di 2B, 9S e A2 con il non certo trascurabile plus di poterlo fare in modalità portatile. Switch Oled alla mano, l’impressione ricavata da una prima sessione è stata più che positiva.

L’impressione ricavata da una prima sessione è stata più che positiva

Comodamente rilassato (e uso il termine rilassato per mantenere un tono professionale, altrimenti avrei optato per un più adeguato “stravaccato”) su un divanetto ho vissuto una mezzoretta di gameplay apprezzando quanto scorreva davanti ai miei occhi. Resa grafica convincente, costante fluidità, nessun particolare intoppo nelle fasi di controllo. Insomma, un NieR: Automata che fa il NieR: Automata, con tutti i suoi pregi e i suoi limiti. A livello di contenuti, la The End of YoRHa Edition porterà con sé due extra interessanti rispetto alla versione “base”. Il primo è rappresentato dal DLC intitolato 3C3C1D119440927, che propone tre nuove arene e ricompense extra sotto forma di tre costumi basati sui personaggi di NieR Replicant. Il secondo, scaricabile gratuitamente dal negozio online di Nintendo, è il DLC intitolato 6C2P4A118680823, che contiene sei completi (suddivisi equamente tra i tre personaggi), quattro accessori (maschere e ornamenti) e due skin per i Pod basate sui personaggi di NieR Re[in]carnation. Uscita prevista per 6 ottobre, in versione fisica e digitale.

 

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