Pochissimi giorni prima dello Steam Next Fest, al via oggi, abbiamo ricevuto tre sfiziose demo: Stick it to the Stickman e Gunbrella giungono dalle scuderie di Devolver Digital, mentre Vengeful Guardian Moonrider è prodotto da un altro publisher di piccoli grandi giochi, The Arcade Crew, ma ci è comunque arrivato da Cosmocover, costola distributiva della stessa Devolver. Vediamo come ci sono sembrati.
STICK IT TO THE STICKMAN
Dopo innumerevoli filmati e giochi che ci allietano sin dall’epoca dei browser game in Flash, ecco tornare i famosi omini stilizzati in Stick it to the Stickman, brawler di Free Lives distribuito da Devolver Digital. Come in tutte le produzioni di questo filone, il leitmotif è infliggere colpi con estrema ferocia a chiunque ci capiti a tiro. Non si tratta però di ultraviolenza gratuita, perchè le nostre vittime fanno parte del marcio della società.
Narcotrafficanti? Peggio. Dittatori? Peggio ancora: colleghi di lavoro della Megaditta fantozziana che ci ha appena assunti. Far carriera non è semplice quando si parte dal basso senza raccomandazione alcuna, e così, fedeli al motto homo homini lupus, perchè non eliminare fisicamente dipendenti sonnolenti, capigruppo chiacchieroni, manager in sovrappeso e impiegatume vario, perfettamente raffigurato secondo i cliché che ci ha insegnato il grande Paolo Villaggio? Sposando il gameplay dei rogue-lite, partiamo dal primo piano dell’edificio e irrompendo in sale riunioni, uffici, stanze del server e altri postacci del genere generati casualmente, dobbiamo raggiungere il tetto e sconfiggere il boss.
Molta cura è stata riposta nel sistema di combattimento: nonostante gli stickman siano sostanzialmente dei bambolotti, la sensazione di far del male è garantita da un ottimo motore fisico e una grande varietà di tecniche e combo.
Nonostante gli stickman siano dei bambolotti, la sensazione di far del male è garantita dal motore fisico e la gran varietà di tecniche e combo
GUNBRELLA
Mi raccomando, anche se c’è il sole bello alto e splendente in cielo, quando uscite di casa non dimenticate mai il vostro Pistombrello. Già, il Pistombrello. Questo termine l’ho inventato io, ma capite perchè sono contrario alle localizzazioni?
Con questo prezioso strumento il protagonista di Gunbrella, action platformer con elementi twin stick shooter a scorrimento multiplo sviluppato da Doinksoft e distribuito da Devolver Digital, deve aprirsi la strada attraverso i mille pericoli di un mondo alla deriva perennemente coperto da una coltre di inquinamento. Ma si narra che la città di Avalon sia scampata a questo triste destino e sia addirittura possibile vedere il cielo azzurro. Non ci resta che raggiungerla. In grado di far impallidire anche il più completo coltellino svizzero, il nostro fido parapioggia è in grado di sparare una volta caricato con vari tipi di munizioni, deflettere i colpi nemici, agganciarsi ai cavi trasformandoli in zipline, aiutarci a planare da grandi altezze nonostante nessuna caduta si riveli letale, e permetterci di caricare con un dash che se utilizzato verso l’alto ci consente di librarci nell’aria raggiungendo piattaforme altrimenti fuori portata.
Il level design è logicamente incentrato sul corretto utilizzo dell’ombrello le cui tecniche, unite alle abilità puramente platformer quali salto, wall jump e wall slide, rendono l’esplorazione molto movimentata,
Il level design è logicamente incentrato sul corretto utilizzo dell’ombrello
VENGEFUL GUARDIAN: MOONRIDER
Dal team JoyMasher, specializzato nella realizzazione di retrogame per sistemi moderni, distribuito da The Arcade Crew, arriva Vengeful Guardian: Moonrider, action platformer ispirato all’epoca dei 16 bit anche se palette e stile grafico mi han ricordato addirittura il NES che di bit ne aveva solo 8.
Nei panni di un guerriero ninja bionico, progettato per far parte di un esercito di supersoldati con il fine di soggiogare il genere umano, subiamo una sorta di reset che ci fa osservare il mondo con nuovi occhi, decidendo di combattere contro i nostri stessi inventori. Mai giudicare un libro dalla copertina, e aggiungo mai giudicare un videogioco dal livello di tutorial che nel nostro caso pare realizzato guardando qualche video corso su come creare il primo platformer.
Mai giudicare un libro dalla copertina, e aggiungo mai giudicare un videogioco dal livello di tutorial
Anche se il gameplay è diverso, l’ambientazione e la musica di ottima qualità mi hanno ricordato il mitico Turrican, e il feeling dei videogame di quell’epoca è stato perfettamente ricreato. Il level design, oltre a prevedere biomi differenti e ben realizzati per ogni stage, ci costringe a variare stile di gioco passando da combattimenti furiosi a salti millimetrici su piattaforme mobili, con situazioni da bullet hell in cui precisione e tempismo nello schivare i proiettili sono fondamentali. Un impietoso sistema di vite, ereditato dalla vecchia scuola, ci costringe a ricominciare perlomeno l’intero livello una volta arrivati al game over.