Con il suo Direct da Los Angeles, opportunamente chiamato Spotlight, Nintendo ha di fatto proposto la sua “conferenza”, seppur senza palco e astanti, nella formula che ormai più si confà al suo modo di essere (anche se, personalmente, ricordo ancora con gioia l’anno in cui a una delle conferenze della grande N era presente un’orchestra che suonava dal vivo). L’evento è ultimo solo temporalmente, ma non certo nella classifica della bontà, viste le cose presentate e annunciate.
TUTTO IL PESO SU SWITCH
Bene il ritmo. È ormai palese come Nintendo abbia finalmente preso possesso del format, anche se ogni tanto inciampa qua e là. In questo caso, la mezz’oretta è andata via liscia, lasciando il tempo alla gente di capire cosa stesse guardando, ma al contempo senza momenti morti o inutili lungaggini. Zitta zitta cacchia cacchia, la Grande N ci ha dato alcune informazioni di cui avevamo sete (come, ad esempio, la data di uscita di Super Mario Odyssey o dei contenuti dell’Expansion Pack di The Legend of Zelda: Breath of the Wild), ma ha anche annunciato l’esistenza di alcuni progetti di peso, come Metroid Prime 4 e gli inevitabili nuovi capitoli di Kirby e Yoshi (di cui ancora nulla si sa sul nome definitivo). Bene anche il fatto che Nintendo abbia incluso nel pacchetto Mario + Rabbids: Kingdom Battle, a riprova di come entrambi i publisher credano molto nel progetto di Ubisoft Milan. Più in generale, la sensazione lasciata dall’intero streaming è di una Nintendo che sa programmare, che ha capito come comunicare i punti di forza di Switch e che sta prendendo fiducia man mano che i mesi passano, aiutata certo dalle vendite positive della console, comunque alimentate dalla stessa capacità di comunicazione di Nintendo, in una sorta di autoalimentazione che non può che portare crescita alla causa. Insomma… il pregio principale di questo Spotlight è che rassicura gli acquirenti di Switch sul fatto che non verranno lasciati soli, e che anzi si prospettano un paio d’anni pieni di belle cose.
