EPOS H6PRO Open/Closed Acoustic Gaming Headset

Conoscete già il marchio EPOS? Probabilmente no. Ma se adesso io scrivessi Sennheiser Communications, andrebbe meglio? Quest’ultima è stata una joint venture tra Sennheiser e Demant, azienda rinomata per la produzione di apparecchiature audio di altissimo livello usate in ambiti critici, come per esempio il controllo aereo. Nel 2020 le due compagnie hanno deciso di terminare la loro collaborazione e dalla separazione è nato il marchio EPOS, che porta quindi con sé oltre 100 anni di esperienza pregressa nello sviluppo di cuffie, microfoni e affini. Oggi andiamo a vedere le loro cuffie da gaming H6PRO.

EPOS H6Pro

Le H6PRO sono disponibili in tre colori (bianco, nero e verde smeraldo) e in due versioni, Open Acoustic e Closed Acoustic. La differenza? Abissale, anche se il modello e le caratteristiche tecniche sono esattamente le stesse.

EPOS H6PRO: UN PRODOTTO PREMIUM

Sennheiser non è mai stata famosa per mettere in vendita prodotti economici e le EPOS H6PRO seguono la tradizione, con un prezzo al pubblico di 179 euro. Indipendentemente dal modello che sceglierete, vi arriverà in una lussuosa scatola di cartone rigido e piuttosto resistente, protetta da una nicchia scavata nella gommapiuma. Non c’è quindi il pericolo che il dispositivo possa muoversi liberamente per la scatola o sbatacchiare qua e là durante il trasporto, né che possa subire danni dovuti a colpi, cadute e via dicendo.

EPOS H6Pro

All’interno della confezione, oltre alle cuffie, troviamo un libretto di istruzioni, due cavi di collegamento calzati, due “tappi” in plastica di cui vi spiegheremo presto la funzione, il documento con le specifiche tecniche, la garanzia internazionale e un foglietto con le istruzioni. La cuffia in sé è realizzata interamente in plastica, i padiglioni sono assicurati all’arco superiore per mezzo di un singolo braccetto e di un perno che non consente una grande libertà di movimento, ma riesce comunque ad assicurare che gli auricolari siano sempre in posizione. L’archetto superiore è ricoperto da un cuscino morbido in similpelle e, sul padiglione destro, trova spazio una rotella per cambiare il volume. Simmetricamente, sulla sinistra, troviamo invece l’attacco magnetico per il microfono, che può essere separato materialmente dalle cuffie e riposto nella confezione quando non si usa. Il peso varia dai 310 grammi della versione ‘aperta’ ai 322 di quella ‘chiusa’, cavo escluso.

IL MICROFONO

L’attacco magnetico è un’idea eccellente: è davvero impossibile sbagliare il verso di collegamento, anche perché avvicinando il microfono alle cuffie, il primo tende ad attaccarsi automaticamente. Una volta collegato, lo possiamo mettere in posizione verticale per escluderlo dalla conversazione e riaccenderlo portandolo nuovamente all’altezza della bocca, con una semplice rotazione. La qualità della registrazione è buona: il microfono dispone di una risposta in frequenza che va da 100 a 10.000 Hz, con una sensibilità di -35 ±4 dB a 1 Khz e 1 Pascal.

Il microfono tende a catturare anche parte del rumore di fondo, ma fortunatamente la voce è sempre in primissimo piano e la fedeltà della registrazione è notevole. Esattamente quello che possiamo aspettarci da un headset per gamer, il cui scopo principale è comunicare con i compagni di squadra, piuttosto che realizzare registrazioni audio di qualità broadcast. In ogni caso, la natura di queste cuffie e il microfono staccabile ci permettono di usare, se abbiamo esigenze particolari, un microfono separato. Quando il braccetto è staccato e riposto nella scatola, possiamo letteralmente tappare il contatto magnetico con uno dei due ‘tappi’ a disposizione nella scatola e immaginiamo che ne abbiano messi due nell’eventualità che uno dei due vada perso.

COLLEGAMENTO UNIVERSALE

In netta contro-tendenza rispetto alle cuffie per PC sulla stessa fascia di prezzo, le H6PRO di EPOS si collegano alla sorgente audio con il caro buon vecchio e universale jack stereofonico da 3,5 mm. Stiamo dunque parlando di due paia di cuffie ‘tradizionali’, senza DAC interni che permettano di aggiungere effetti, equalizzare il suono o attivare modalità surround: a tutte queste cose ci dovranno pensare il computer, la console o qualsiasi dispositivo audio a cui saranno collegate. Nella scatola troviamo due cavi diversi: uno da 1 metro e 40 centimetri con uno spinotto unico, compatibile con le prese dei telefoni cellulari e dei joypad delle console, con cui è possibile trasmettere sia l’output degli altoparlanti, sia l’input del microfono; uno lungo 2 metri e mezzo con due spinotti separati per cuffie e microfono, una scelta che tutto sommato ha senso, ma che ci obbligherà a ricorrere a qualche adattatore se, sul nostro PC, hanno già deciso di montare una presa unica come quella degli smartphone, oppure dovremo usare il cavo più corto.

Non è previsto un allacciamento USB ma, se avete questo genere di esigenza, potete sempre usare queste cuffie con le opportune soluzioni di Creative o di EPOS stessa. In questo caso, sarà anche possibile ottenere gli effetti di virtual surround che ci piacciono tanto quando giochiamo o guardiamo i film. Occorre tuttavia ricordare che Windows 10 e 11 dispongono già di un sistema virtual surround per cuffie stereo e, per tanto, in molti casi un’ulteriore scheda audio inserita nella cuffia sarebbe solo ridonante e – paradossalmente – limitativa. Le cuffie stereo invece si usano dappertutto, senza alcun problema, e questo è un bene.

APERTE O CHIUSE, LE DIFFERENZE ESTETICHE…

Come abbiamo scritto fin dall’inizio, le H6PRO sono disponibili in due versioni: ad acustica chiusa e aperta. Cosa significa questo? Essenzialmente, che la prima versione tenderà a isolarci da tutto l’ambiente circostante, riducendo “passivamente” i suoni esterni e limitando il nostro ascolto a quanto proferito dagli altoparlanti; la seconda, al contrario, ci permetterà di sentire perfettamente tutto ciò che viene detto o fatto al di fuori del nostro mondo incantato, a meno che naturalmente non stiamo ascoltando qualcosa a volume troppo alto.

Insomma, immaginiamoci di avere addosso uno di quei visori 3D e di attivare la modalità see-through, la cuffia ad acustica aperta sarà l’equivalente sonoro per le nostre orecchie. Nel nostro caso, il paio di cuffie di colore bianco è il modello ad acustica chiusa, mentre invece quello nero è il modello ad acustica aperta. Le differenze, colore a parte, sono essenzialmente due: in quella chiusa la plastica della conchiglia dei padiglioni auricolari è contigua e priva di qualsiasi perforazione, e i cuscinetti sono di tipo memory e ricoperti da uno strato avvolgente in similpelle; al contrario, nella versione aperta la conchiglia è traforata e i cuscinetti sono avvolti nel tessuto, così il suono esterno può attraversare più facilmente i padiglioni e arrivare lo stesso ai nostri timpani.

…E LE DIFFERENZE ACUSTICHE

I miei test sono cominciati con la versione ‘chiusa’. Una volta indossate, mi sono effettivamente sentito come in un acquario: tutto il mondo attorno a me si era improvvisamente ammutolito, i rumori di fondo praticamente decimati e le parole delle persone accanto sono diventate tutte ovattate. Non c’è che dire: promettono di isolare l’ascoltatore e lo fanno anche se, naturalmente, questo isolamento non sarà mai totale al 100%. Ho dunque messo in play un po’ di musica di ogni genere, guardato film, giocato a diversi videogiochi e l’impressione che ne ho tratto è positiva, con una buona resa di tutte le frequenze senza l’eccessivo sbilanciamento verso i bassi di cui soffrono, purtroppo, molte cuffie da gamer. Tuttavia, in qualche maniera, la versione chiusa delle H6PRO non è un paio di cuffie su cui spenderei 180 euro: svolgono il loro lavoro fin troppo bene, al punto che le orecchie, dopo un po’, hanno bisogno di riposo.

PERSONALMENTE, IO NON HO DUBBI: LA VERSIONE APERTA È LA MIGLIORE DELLE DUE. MA, OVVIAMENTE, VOI POTRESTE AVERE ESIGENZE DIVERSE

I padiglioni aderiscono energicamente ai lobi e, sebbene le cuffie non pesino eccessivamente e siano comode da indossare, non credo che riuscirei a tenerle su per tutta la durata delle mie sessioni di gioco. Quindi sono passato al modello ‘aperto’, ed è stata tutta un’altra esperienza: molto più confortevoli da indossare, anche se la differenza è solo di 12 grammi sembrano decisamente più leggere e più “fresche” (merito del tessuto dei padiglioni e della foratura “traspirante”, credo) e, sebbene l’enfasi dell’audio sia leggermente inferiore, a me sembra che “suonino” complessivamente meglio, con una resa ancora più equilibrata di basse ed alte frequenze. Ecco, tra le due io non avrei certamente alcun dubbio su quale scegliere e sì, sul modello aperto spenderei volentieri la cifra richiesta, perché la comodità e la qualità dell’audio sono esattamente quelle che piacciono a me. Ma questa, chiariamolo, è solo una questione di gusti personali: sicuramente molti di voi preferiranno il modello chiuso per le ragioni diametralmente opposte a quelle per cui io preferisco il modello aperto. EPOS, in ogni caso, ha fatto davvero le cose per bene e possiamo scegliere liberamente tipologia e colore della H6PRO che preferiamo.

Voto: 8.5

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