Intrappolati in un mondo ostile, ci troviamo costretti a diventare Realmwalker, esperti nell’attraversamento di portali arcani, nella speranza di raggiungere la magica città di Nightingale.
Sviluppatore / Publisher: Inflexion Games / Inflexion Games Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PvE PEGI: 18 Disponibile su: PC
Susanna Mary Clarke è una talentuosa scrittrice britannica la cui opera prima, il romanzo ucronico Jonathan Strange & il Signor Norrell, ha vinto prestigiosi premi quali Hugo Award e World Fantasy Award. Ne stiamo forse parlando perché noi di TGM vorremmo che posaste il pad per iniziare a sfogliar polverose pagine? Giammai, noi aborriamo la lettura di qualsiasi testo alieno alla nostra Sacra Rivista, dunque il vero motivo è che il libro in questione ha ispirato gli sviluppatori di Inflexion Games nella realizzazione di Nightingale, open world survival da affrontare in solo o in coop, in modalità PVE.
Ambientato in un diciannovesimo secolo alternativo nel quale la magia esiste ancora, ci catapulta in un mondo Vittoriano in salsa steampunk, anzi gaslamp a voler essere più precisi; la sottile differenza consiste in una maggior fedeltà al periodo storico di riferimento e nella minor importanza rivestita dalla tecnologia in favore delle arti magiche. Siamo stati invitati a provare il gioco in anteprima con qualche giorno di anticipo rispetto all’Early Access, e non ci siamo certo fatti pregare. Del resto, quale miglior occasione per skippare Sanremo senza essere tacciati di snobismo? Ecco le nostre impressioni.
NIGHTINGALE, E I CONSIGLI DELLA NONNA
Il primo aspetto che vale la pena sottolineare di Nightingale è che la sezione survival è molto articolata e ci costringe a fronteggiare tonnellate di pericoli ambientali. Avete presente i consigli della nonna, che persino per la più banale gitarella fuori porta suggerisce di portare infradito ma anche moonboot, crema solare ma anche passamontagna, costume da bagno ma anche piumino degno della Spedizione Artica perché “non si sa mai”? Il concetto è più o meno lo stesso, perché molteplici sono le insidie. La fame attanaglia, e le bacche che si possono raccogliere senza troppi problemi risolvono la situazione solo per breve tempo.
Urge allestire un falò per cucinare carne da procurarsi eliminando fauna locale, ma prima bisogna costruire armi per uccidere e utensili per macellare le carcasse, utilizzando alla bell’e meglio gli scarsi materiali liberamente recuperabili quali pietre, rami e arbusti. Lavorare sotto il sole cocente può portare a un colpo di calore, quindi è necessario prendere pause all’ombra o, nel caso ci si trovi in un deserto, creare un riparo. Attraversare acquitrini è rischioso poiché malattie strane sono sempre in agguato, inzupparsi i vestiti non va bene, idem cadere da grandi altezze, e men che meno lavorare incessantemente senza riposare. Siamo fragili e facili prede di creature molto più forti di noi, come non manca di ricordarci Puck, il nostro spirito guida dalle ambigue intenzioni. Dal punto di vista Craft & Survive siamo di fronte a un prodotto senza dubbio molto promettente, ma Nightingale ha molte altre frecce nel suo arco.
CI SONO ANCHE LE CARTE
Ultimamente pare che un gioco non sia degno di questo nome se non annovera un qualche utilizzo delle carte. Qui vengono impiegate principalmente per definire la destinazione del prossimo portale. Quest’ultimo infatti viene attivato da un macchinario nel quale infilarle, spedendoci in un mondo piuttosto che in un altro a seconda del mazzo inserito. Le Carte Bioma aprono le porte a deserti, foreste o paludi, le Carte Maggiori determinano le fazioni che popolano il reame, e le Carte Minori sono associate a particolari condizioni quali un sole che non tramonta mai – da non utilizzare in combo con la Carta Deserto! – o un’inusuale abbondanza di risorse, o ancora una gestione della gravità decisamente creativa. Le combinazioni sono moltissime, a cui poi si aggiunge la generazione procedurale in modo che ogni partita sia diversa dalle altre, pur avendo tutte lo stesso obiettivo in comune.
Grande libertà anche nella creazione del personaggio, soprattutto dal lato estetico che prevede non solo di selezionare archetipo base per poi modificarne i tratti somatici, ma anche di assegnargli dei genitori e decidere quando rendere influente il loro DNA. Ad esempio, possiamo prendere come PG di base un nativo americano, scegliere un padre orientale e una madre afro, e tramite uno slider dire che assomiglierà tantissimo a quest’ultima. Sentite puzza di adulterio? Anch’io, ma è divertente e permette di ottenere risultati interessanti senza giocare con mille parametri, comunque presenti, per cambiare zigomi, mento, naso, e tutto ciò che siamo abituati a modificare nelle configurazioni dei PG. Per i più pigri c’è l’opzione random per gettarsi nella mischia senza troppo curarsi se siano più affascinanti gli occhi color verde palude al tramonto ma non del tutto a sera, o marrone caffè dell’Ecuador raccolto nei giorni di pioggia.
SOLO O COOP? L’ETERNO DILEMMA
Ho provato Nightingale sia sin solo che in multiplayer, in party con membri del team di sviluppo nel ruolo di Virgilio lungo l’inferno di mostri e pericoli che ci attende, e sono state entrambe delle esperienze molto interessanti. Data la mia natura da misantropo asociale, ho molto apprezzato che la progressione sia assicurata anche a chi non ha amici per lanciarsi nel PvE, anzi il tutto assume ancor più fascino se giochiamo un po’ di ruolo con noi stessi: siamo soli alla ricerca di una città perduta, e cerchiamo disperatamente di costruire un archibugio per difenderci dalle orde di mostri che ci aspettano, mentre combattiamo contro i morsi della fame e quella brutta infezione che non vuole saperne di migliorare.
L’unione però fa la forza, e sterminare eserciti di abomini e boss alti come un condominio non sarebbe stato così facile senza un party esperto e ben equipaggiato, senza contare che è bellissimo venir ressati al volo da un compagno invece di dover ripartire dal checkpoint, per cui credo che la soluzione ottimale, salvo calibrazioni last minute, sia saltellare allegramente da una all’altra modalità, e questo non può che aumentare il senso di libertà offerto da Nightingale. La strada verso la città promessa è ancora molto lunga, ma il 20 febbraio il cammino inizierà con l’Early Access del gioco, ed è un viaggio a cui vale la pena prender parte.