Non si combatte più per vincere, ma per arraffare, scappare e riorganizzarsi. Il mondo è finito. Le macchine comandano. In ARC Raiders sopravvive solo chi sa quando è il momento giusto per sparire.
Sviluppatore / Publisher: Embark Studios / Embark Studios Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Online PvPvE PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam, Epic), PS5, Xbox Series X | S Data d’uscita: TBA
Siamo alle solite. In un futuro non troppo lontano, la Terra è diventata uno schifo e l’umanità si è fatta prendere a calci nel sederino da una misteriosa minaccia Skynet-like conosciuta come ARC. Le macchine, quelle vere, senza pelli sintetiche o voci suadenti, hanno scalato la catena alimentare fino a guardare tutti dall’alto in basso, costringendo i pochi sopravvissuti a rifugiarsi nel sottosuolo. Nasce così Speranza: una comunità dal nome ottimista anche se nella pratica prosperano fame, paura e penuria di materie prime. In superficie, la situazione è critica: sciami di droni letali, mech da incubo e gigantesche macchine di distruzione pattugliano quello che resta del pianeta sparando a vista su qualsiasi forma di vita.
In questo scenario da incubo, avventurieri disperati chiamati Raider sono pronti a sgattaiolare fuori dal loro rifugio e rischiare la pelle per raccattare risorse da rivendere una volta tornati alla base, e chissà forse per tentare di porre fine al dominio delle macchine.
Corri, saccheggia, sopravvivi: in ARC Raiders bisogna decidere quanto rischiare in superficie
ARC RAIDERS E LA CRUDELTÀ DEGLI EXTRACTION
Nonostante sulla carta ARC Raiders sia un PvPvE, negli extraction il nemico non è solo il tizio in mutande dall’altra parte del mondo il cui avatar ci sta sparando addosso. Il pericolo più subdolo è la nostra stessa avidità, unita a quel tocco di incoscienza che ci farà credere di poter visitare impunemente un altro paio di depositi prima di tagliare la corda. Del resto, nessuno uscirebbe da Speranza rischiando la pelle solo per un pugno di ferraglia arrugginita, giusto? Così, mentre ci allontaniamo allegramente dal punto di estrazione, convinti di essere diventati i re della superficie, finiremo inevitabilmente per incrociare un robottone programmato per farci a pezzi o, peggio ancora, un manipolo di altri disperati come noi pronti a riempirci di piombo pur di mettere le mani sul nostro loot. Con il bonus aggiuntivo che, in caso di morte, ogni oggetto trasportato è perduto per sempre.
Lo zaino pieno di rarità conquistato con sudore e sangue? Un ricordo sbiadito. Il fucile pagato un rene più il quinto della pensione della nonna? Ora appartiene a Tizio in Mutande, che con mani unte da salatini sta armeggiando con il mouse a suon di drag and drop nel nostro inventario.
Droni implacabili e raider senza scrupoli ti aspettano. Sbagliare significa perdere tutto
LA GIORNATA DI UN RAIDER
Come si svolge la run tipo di ARC Raiders? Si comincia con la selezione dell’equipaggiamento, che deve assolutamente includere armi, munizioni, scudi e bendaggi. Dopodiché, da soli o assieme a due amici – e no, qui chi fa da sé non fa per tre, fa solo una brutta fine senza nemmeno un compagno pronto a ressarlo – si sale da Speranza verso la superficie, pronti a giocarsi la pellaccia.
A nostra disposizione troviamo varie quest che permettono di expare, salire di livello e guadagnare punti abilità da assegnare a tre corposi alberi delle skill: Conditioning, Mobility e Survival. Il gioco incoraggia il free roaming e sull’ampia mappa sono segnalati numerosi edifici e insediamenti abbandonati, all’interno dei quali si potrebbe trovare loot interessante, con la solita, ovvia regola d’oro: più la ricompensa è golosa, più è alta la probabilità che ci sia qualcosa di grosso e arrabbiato a farle da guardia. E magari pure un altro gruppo di Raider con lo stesso piano brillante. Le macchine ARC sono solitamente le prime unità ostili che incontreremo.
Dimenticate le poetiche rivisitazioni della fauna terrestre proposte da Horizon: qui il design è molto più freddo, bellico e industriale. Parliamo di droni da combattimento, mech con più artiglieria di un incrociatore, e sciami di unità letali progettate senza alcuna concessione all’estetica naturale: qui l’unica legge è quella della superiorità tecnologica. C’è anche una simpatica variante del Face Hugger, pronto a stritolarci il cranio.
ARC RAIDERS, AVEVI LA MIA CURIOSITÀ MA ORA HAI LA MIA ATTENZIONE
Man mano che passa il tempo, i punti di estrazione chiudono e diventa sempre più difficile far ritorno alla base. Nonostante le incursioni possano durare anche oltre venti minuti, ho preferito veloci sortite per non rischiare troppo, data la mia inesperienza con il mondo di gioco. Una volta terminata la missione si ricevono ricompense, si fa shopping dai vendor e ci si dedica al crafting. Tecnicamente, ARC Raiders si presenta molto bene: durante la prova non ho mai sofferto di lag o problemi evidenti; va però detto che i server erano praticamente deserti, quindi l’effettiva tenuta sotto carico resta da verificare in futuro.
Ottime invece le ambientazioni, suggestive e mai banali; si combatte di giorno, di notte e in varie condizioni atmosferiche, in un mondo che trasmette perfettamente quel senso di desolazione e pericolo imminente che il gioco vuole comunicare. Le poche ore a disposizione non mi hanno permesso di sviscerare appieno ciò che ci aspetta nella versione finale, ma ARC Raiders è sicuramente degno di entrare nella wishlist degli amanti dei PvP senza pietà.