Len's Island – Recensione

PC

Len’s Island dimostra che, a volte, bastano un arcipelago adorabile di giorno ma minaccioso di notte, un piccone e una buona dose di pazienza per innamorarsi di un survival.

Sviluppatore / Publisher: Flow Studio / Flow Studio, Fireshine Games Prezzo: € 28,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Co-op online PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam) Data di uscita: Già disponibile

Diciamoci la verità: non capita spesso che un survival mostri un’identità netta in un genere ormai saturo. Len’s Island, recentemente approdato su Steam dopo un accesso anticipato iniziato nel 2021, piace principalmente per questo. Il progetto australiano sorprende per la sua azione calma ma anche ritmata, il suo equilibrato mix di meccaniche e l’attenzione ai dettagli che sanno render vivo un mondo fatto di legna da raccogliere, pietre da spaccare e creature da evitare o affrontare con cautela.

La storia è minimale, quasi timida, nascosta tra le righe di una lingua mai vista: sei Len, un sopravvissuto fuggito da un Vuoto misterioso che ha divorato la tua casa. La tua nuova vita comincia su un’isola sconosciuta, rigorosamente a piedi nudi, con un’accetta e un bagaglio da riempire di materiali utili e conoscenze.

LEN’S ISLAND, QUESTIONE DI RITMO

La partenza asciutta lascia spazio a un gameplay che però si prende il suo tempo. Dal tagliare un albero al combattere contro i Voidling, le creature del Vuoto, ogni azione è animata con una lentezza voluta, la quale invita a trovare il proprio ritmo. Sincronizzare colpi e abilità da ARPG col tempismo giusto per trarre il massimo del profitto, per spremere il massimo da ogni gesto, sia esso un colpo di piccone o uno con la spada, di questo si tratta. Il cuore del gioco risiede nel bilanciamento tra esplorazione, costruzione e combattimento. Il crafting è immediato e intuitivo ma non per questo banale: costruire la tua base è un atto creativo, vincolato solo dalla fantasia e dalle risorse raccolte. Non è difficile farsi prendere dalla voglia di migliorare il proprio rifugio, inoltre il building system è abbastanza flessibile da permettere soluzioni architettoniche variegate.

ogni azione è animata con una lentezza voluta, la quale invita a trovare il proprio ritmo

La varietà di biomi e ambientazioni è un altro punto forte. Ci vuole poco per creare la prima zattera e solcare i mari, ampliando il respiro dell’avventura. Ogni isola presenta un ecosistema unico, con flora e fauna che cambiano con il ciclo giorno/notte e le stagioni. Di giorno si raccolgono frutti e si osservano animali pacifici, mentre la notte porta con sé un’atmosfera tesa e inquietante: i Voidling emergono dall’oscurità dei dungeon, costringendo a scegliere tra fuggire e combattere. La possibilità di perdere il bottino (dipende: ci sono tante opzioni di personalizzazione della partita) sommata a questa mutevolezza rende l’esplorazione dinamica e appagante, tuttavia non tutto funziona alla perfezione. Dopo un po’ si possono osservare delle incoerenze nel comportamento degli NPC, a volte  poco reattivi o troppo limitati nelle loro azioni, particolari che sminuiscono un po’ la sensazione di trovarsi in un mondo vivo.

Len's Island

Le differenze tra giorno e notte sono marcate.

Il sistema di combattimento riflette l’attenzione al ritmo: niente spam di mazzate, bensì tempismo, schivate e concatenazioni con bonus al danno se riesci a tenere il timing giusto. La pesca così come la raccolta delle risorse si trasformano immantinente in attività coinvolgenti perché richiedono attenzione per massimizzare l’efficacia. Ciò invita a non distrarsi nemmeno nelle azioni più banali. Purtroppo questa morbosa attenzione per il ritmo talvolta è minata dalla risposta non sempre precisa dei comandi, specialmente con il controller (argh), il cui feedback è al momento maldestro. Il passaggio obbligato a mouse e tastiera limita in parte l’accessibilità, inoltre la gestione dell’interfaccia tra menu e inventario beneficerebbe di una revisione più attenta.

CO-OP, IMPRECAZIONI E MEDITAZIONE

La co-op fino a otto giocatori rappresenta una possibilità interessante. Coordinarsi diventa essenziale: c’è chi raccoglie risorse, chi difende la base, chi si avventura nei dungeon più profondi per scoprire tesori e affrontare boss. È un’esperienza più caotica e caciarona, ma che moltiplica il divertimento aggiungendo varietà e socialità a un gioco che, in solitaria, risulta più meditativo.

La modalità cooperativa fino a otto giocatori rappresenta una possibilità interessante

Purtroppo la co-op soffre di lag/input delay, soprattutto in sessioni con molti partecipanti, e qualche bug di sincronizzazione. Sicuramente arriveranno delle patch correttive, i devs sono attivi, ma al momento bisogna mettere in conto qualche imprecazione in più del dovuto. Lo stesso vale per il bilanciamento della difficoltà, che può portare a picchi di sfida poco graduali o a momenti di eccessiva facilità.

Il fascino dell’esploratore alle prese con un mondo nuovo s’avverte tutto.

Al netto di qualche sbavatura tecnica e non, Len’s Island riesce a farti sentire un vero avventuriero, una sensazione impagabile. La soddisfazione per un oggetto utile creato dopo tanta fatica, un dungeon superato agilmente o un pezzo d’equipaggiamento recuperato è grande, per non parlare di ciò che si prova appena si mette piede su una nuova isola. Merito anche di un’esplorazione double face, indubbiamente: di giorno la quiete balsamica, di notte la tensione crescente, i nemici più aggressivi e i dungeon più pericolosi, ma anche più succulenti. Questo dinamismo ambientale aggiunge uno strato tattico che arricchisce l’esperienza. Dal punto di vista artistico inoltre Len’s Island è visivamente piacevole, con una grafica isometrica pulita e colori vividi, e male non fa. Tecnicamente si scorgono delle asperità approfondite nel Com’è, Come Gira, seppur non tali da compromettere la giocabilità.

Len’s Island è un gioco che non dà tutto subito, ma chiede tempo e pazienza per esprimere il suo potenziale

Len’s Island è un gioco che non dà tutto subito, chiede tempo e pazienza per esprimere il suo potenziale e ciò non lo rende adatto a tutti. Chi avrà la costanza di imparare i suoi ritmi, di scoprire le lingue antiche, di esplorare ogni angolo del mondo generato semi-proceduralmente, sarà premiato con un’avventura ricca, profonda e appagante, cozy ma allo stesso tempo stimolante. Resta l’impressione che, con qualche intervento mirato e delle feature per migliorare la qualità della vita, in virtù del suo carismatico mix di gameplay e della sua personalità, Len avrebbe anche potuto ambire a lasciare un segno più evidente del suo passaggio tra i survival.

In Breve: Len’s Island è un survival dal piglio intrigante, ma anche un ARPG – dungeon crawler rilassato che non rinuncia alla tensione. Gli sviluppatori hanno saputo limare gran parte dei difetti dell’accesso anticipato implementando la co-op, uno skill tree consistente e svariate meccaniche user‑friendly senza banalizzare gli sforzi del giocatore. Resta qualche aspetto da rifinire, tecnicamente ad esempio c’è da lavorare, ma ciò non impedisce a Len di camminare a testa alta in mezzo a tanti survival privi di carisma, offrendo un’esperienza godibile e duratura particolarmente indicata per chi cerca un mix tra relax creativo, sfida e scoperta continua.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 7 7800X3D, Radeon 7800XT Nitro+, 32 GB RAM DDR5, SSD
Com’è, Come Gira: Tecnicamente si può migliorare tra cali di frame nelle zone più dense di NPC/strutture, un’ottimizzazione rivedibile, una gestione dell’illuminazione da perfezionare e una manciata di bug/imprecisioni (i tab si chiudono cliccando su “Vicino”, una traduzione evidentemente errata di “Close”).

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Pro

  • Gameplay coinvolgente anche nelle attività più semplici / Sistemi di crafting e building fluidi / Mondo di gioco vivo / Combattimento tattico ma permissivo

Contro

  • Tecnicamente c'è da levigare / Supporto al pad da rivedere / Qualità della vita e interfaccia migliorabili
7.8

Buono

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