Titanfall 2 rappresenta senz’altro uno dei pezzi più interessanti di fine 2016, e anche per questo si ripresenta il problema di comunicazione da parte di EA (nel quale, peraltro, l’assenza dalle sale dell’E3 non c’entra nulla).
la voglia di provare il single player è ancora tutta lì
GINNASTICA A CORPO LIBERO
La mappa dell’EA Play, Boomtown, presentava una parte centrale simile a diversi scenari del passato, con strutture produttive o di stoccaggio industriale, circondata però da un vasto spazio naturale con boschi, valli e strategiche alture, dove la necessità di coordinarsi col team era assolutamente centrale – per difendere le avanzate in gruppi ben nutriti, o anche per ordire imboscate da posizioni sopraelevate.
i pochi minuti in multigiocatore visti a Los Angeles mi hanno convinto
In questo senso, l’implementazione del nuovo rampino è quella che riesce a smuovere di più le acque, rendendo ancora più elevato il livello di mobilità e, per lo stesso motivo, garantendo la morte certa per i camper più statici. Mi immagino già giocatori che riescono a non toccare terra nemmeno per mezzo secondo del match – schizzando fra palazzi, pareti in corsa e assalti in groppa ai Titan – e in realtà ne ho persino un po’ paura. Dovrò fare il nonnetto volante.
CACCIA AI TITAN
Il tempo era pochissimo anche per vedere in azione i Titan, raddoppiati a sei nel nuovo capitolo, ma posso almeno descrivere nel dettaglio quello che mi ha subito attirato, lo Ion, più che altro per la brutale armatura e l’occhio solo in stile (nemmeno tanto, ma me lo faccio bastare) Zak.
il background sembra stare tra Fanteria dello Spazio e Mobile Suit Gundam
Molto interessanti anche le premesse di Ronin e Scorch: il primo è improntato sulla velocità e su serratissimi scontri a breve distanza, con colpi e parate di spada, shotgun e una devastante arma Nucleo con furia melee; Scorch, invece, è costruito intorno all’uso del fuoco e delle altissime temperature, con trappole incendiarie, lingue e irresistibili ondate di fuoco (arma Nucleo della situazione), e soprattutto con uno scudo che fa meraviglie, sciogliendo gli ordigni in arrivo con tanto di danni collaterali. Proprio i Titan erano i protagonisti della modalità vista a Los Angeles, Bounty Hunter, con taglie per i piloti contrassegnati e lauti bottini per i robottoni abbattuti in determinate condizioni.
LA LUNGA ESTATE DI PETER REI
Infine vanno segnalate le Tattiche, ovvero le skill speciali dei Piloti, fra cui rientrano il suddetto rampino e altre facoltà al momento non nuovissime, come l’ologramma diversivo o una lama energetica, all’interno di un nuovo sistema di abilità che, peraltro, ci riserviamo di descrivere dopo prove più approfondite.
Per il resto, la voglia di provare il single player è ancora tutta lì: il background sembra stare tra Fanteria dello Spazio e Mobile Suit Gundam (legato da un filo d’ispirazione proprio al libro di Heinlein), con un “pilota per caso” che riuscirà a imporsi come vero asso del conflitto, scontri di mech fra pianure, città e vuoto spaziale, scorci di esplorazione planetaria e – vedremo in che misura – confronti con insidiosi ecosistemi alieni. A questo punto, pretendo di sapere tutto a Colonia.