C’è poco da fare, e ancor meno da dire: Altaïr è uno stronzo, fatto e finito. Quando lo conosciamo, durante il primo Assassin’s Creed, è priore della congrega degli assassini di stanza a Masyāf, ruolo da cui viene immediatamente retrocesso a causa di un’esuberante arroganza, di un profondo disprezzo per i precetti della confraternita (non uccidere gli innocenti, non esporsi, non compromettere la setta); insegnamenti che si ritrova a violare nei primi cinque minuti di gioco. E non poteva essere altrimenti, perché la narrazione vive di conflitto, e se Altaïr fosse stato un bravo ragazzo ci sarebbe stato ben poco da raccontare.
Similmente, il comandante Shepard, pur senza cadere in simili eccessi (anche se talune opzioni renegade mica scherzano), si presenta a noi con un’abbondante dose di tracotanza: arriva sul ponte di comando della Normandy con incedere sicuro – ne possiamo avvertire, tangibile, il “prepotente” carisma – con la manina a paletta sposta i commilitoni come fossero birilli, indi si piazza saldo nel cockpit della nave con posa impettita, quasi a dire: “Eccomi, sono qui, guardate tutti a me”. Ed è subito mito. Che dire, poi, di Geralt di Rivia? Mai conosciuto nessuno di più impudente nella storia del videoludo: ogni donna è potenziale terreno di conquista, ogni creatura (uomo o animale) è un possibile bersaglio, e ciascun lavoro deve avere il proprio tornaconto, perché lo Strigo non è lì per fare beneficenza, giacché gli unguenti delle spade non vengono via gratis.
È l’imperio degli “eroi” maleducati
Il mito del bravo ragazzo, nel videoludo, pare essere tramontato, dacché è l’imperio degli “eroi” maleducati (anche per scelta, a seconda delle opzioni concesse in termini di ruolo)… e noi non li vorremmo altrimenti, con buona pace della vetusta figura del paladino. A proposito, ve lo ricordate quello sbarbatello, così come viene tratteggiato dal regolamento del Dungeons & Dragons? Quello che deve uccidere i mostri gratis, spendere sempre una buona parola, mantenersi puro e immacolato, chiedere scusa di esistere? Fatti più in là, fighettina, ché fai ombra al mio Geralt. Si va al Passiflora*, e se stai per dirmi: “Vengo anch’io”, la sai già la risposta: “No, tu no”.
* Rinomato bordello di Novigrad, The Witcher III: Wild Hunt