Playground Games non è una software house, è un tour operator che regala viaggi a cinque stelle, mecenati delle ferie virtuali. No ma dico: pensate a quanto sia provvidenziale un Forza Horizon 5 in pieno autunno.
Sviluppatore / Publisher: Xbox Game Studios / Playground Games Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online e Locale PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 9 novembre 2021
Schiacciati su bus affollati verso uffici grigi, noiosi, destreggiandosi tra sbattimenti burocratici in piena crisi d’astinenza da relax, fuori temperature enigmatiche, capaci di scioglierci dentro giubbotti ancora troppo pesanti o congelarci sotto acquazzoni improvvisi. E poi arrivano loro che decidono di farci volare in Messico senza neanche preparare la valigia, mettendoci a disposizione un parco auto Rated R, pura pornografia motoristica al servizio del turismo virtuale; inebriati da un never-ending festival che non spegne mai le luci, colorando di musica, esibizioni e persone, umanità, un angolo di paradiso che diventa teatro naturale dello spasso senza pensieri.
Endorfine e adrenalina che cominciano a inondare l’organismo dal minuto zero, rimettendo in pace con un mondo che nell’ultimo anno e mezzo se l’è passata anche peggio del solito, recuperando il tempo perduto con una festa globale, tutti invitati, assembrati: basta mostrare il Game Pass all’ingresso.
WELCOME TO FORZA HORIZON MÉXICO
E l’automobile ritorna al centro del godimento, della libertà, dell’esplorazione, mezzi di ogni tipo paracadutati giù da sgargianti aerei cargo. Musica a palla, mani salde sul volante, motore su di giri; atterraggio e via, flat out sfrecciando lungo le falde di caldere innevate, costeggiando a 350km/h il Pacifico che bagna la penisola californiana, onde da una parte, dune dall’altra su una Mercedes AMG Project One, oppure perdendosi nel fitto della giungla, tra la bellezza faunistica dei fenicotteri in volo e la meraviglia delle rovine azteche, custodite come un tesoro da una natura lussureggiante, gloriosa, antica. Primissimi minuti vissuti tra brividi di gioia e un sorriso pieno, sincero, impossibile da nascondere quando Playground riesce a raccontare il suo mondo idealizzato, perfetto, dove i soldi servono solo per ottenere tre cose fondamentali: belle auto, dolce vita e panorami mozzafiato. E in Forza Horizon 5 il leit-motiv per guadagnare crediti e fama è sempre e solo uno: dare spettacolo alla guida!

Il cuore pulsante di ogni Horizon Festival: il palco, i paddock, gli stand dell’alcool economico: veramente tutto!
La build testata non ha certo mostrato rivoluzioni in questo senso, alternando eventi squisitamente scriptati ed estremamente spettacolari, figli della cultura pop-motoristica degli ultimi anni, tra Top Gear, The Grand Tour e le follie di Ken Block, alternate al solito piacevolissimo accumulo di esperienza in gare classiche, combattute fianco a fianco con Drivatar agguerriti e spericolati su circuiti cittadini o improvvisati tracciati nella natura, mettendo subito in mostra una guida off-road ancora migliore, croccantissima, scivolosa, instabile.
UN’ORA DI CAMPAGNA IN CUI SUCCEDE UN PO’ DI TUTTO
Un’atmosfera elettrizzante, contagiosa, che fa venir voglia di fare tutto, conoscere gente (i modelli poligonali potevano essere curati anche meglio eh), vedere cosa si nasconde in quel punto, provare auto nuove, comprare, modificare, aerografare: godersela! Perché Forza Horizon è un mood, uno stile di vita e di gioco unico che stimola la progressione per poi esplodere nel free roaming, con questa fetta di Messico che si sta già rivelando una meraviglia.
¡LIBERTAD!
Le linee della Toyota Supra GR fendono l’aria, azzerano l’attrito, sussurrano velocità. La scocca grigia metallizzata riflette il panorama, ne assorbe i colori, i contrasti, le forme, con una resa fotorealistica che ignora il ray tracing momentaneamente disattivato su Xbox Series S (su cui abbiamo provato il gioco), in buona compagnia. ABS: disattivato. Controllo di trazione: disattivato. Controllo della stabilità: disattivato. Aiuti alla guida spenti dal menù per un’elettronica meno invasiva possibile al fine di godersi una guida libera, piccante, capace di unire peso e feeling simulativi ad una sensazione di controllo totale, estremamente videoludica, che trasforma in puro godimento la gestione del drifting senza scadere mai nell’inverosimile. Nuvole di fumo bianco che evidenziano ogni curva di un percorso ispirato dal paesaggio, dall’orizzonte, partendo da Dunas Blancas per arrivare a Playa Azul, così, perché ci va, dal mattino alla notte. L’autoradio accompagna un flusso di coscienza motoristico, senza programmi, senza obiettivi, a sentimento, seguendo i cartelli o anche solo l’istinto.

La Mercedes AMG Project One, auto copertina di questo quinto capitolo. Già innamoratissimo, una belva.
Dalla costa, tempestata di lussuose ville e scintillanti faraglioni si va verso l’entroterra, scoprendo una campagna splendente, sapientemente coltivata, autentica, vissuta. Campi di fiori alternati a piantagioni, la strada serpeggiante, ondeggiante, che segue la forma dei colli salendo verso l’altopiano. La vegetazione cambia gradualmente, si dirada, sembra addirittura di sentire l’aria più frizzante, facendo venire voglia di ascoltare un po’ di rock per dare ancora più spinta al motore, la trazione posteriore che non vede l’ora di pennellare tornanti di traverso uno dopo l’altro. Hillclimb puro dove ogni scorcio di panorama in uscita di curva è un colpo al cuore, sempre più in alto, sempre più bello, dominando l’oceano in lontananza, non resistendo alla tentazione di fermarsi a scattare qualche foto o anche solo a contemplare la tecnica di un’opera che sulla piccola ammiraglia Microsoft gira fluidissima in full HD a 60 fps al secondo in modalità Performance (sacrificando il ray tracing, disponibile invece in modalità Grafica, dimezzando però il frame rate, esattamente gli stessi compromessi su Series X, arrivando però a una risoluzione 4K invidiabile in entrambe le modalità).
C’È QUALCHE INCIAMPO QUI E LÌ, MA FORZA HORIZON 5 SI CONFERMA UN’ESPERIENZA ESTETICA INCREDIBILMENTE APPAGANTE

Guanajuato è spettacolare. Coloratissima, strade strette perfette per fare un po’ di cornering, Storia, influenze spagnole che non coprono un fascino esotico potentissimo.
Al centro di un ciclone sensoriale verso il ritorno sull’asfalto in un canyon scavato da un rio impetuoso, seguendolo in direzione dell’oceano come un richiamo ancestrale, atavico. Il paesaggio lunare della brulla sierra riprende ossigeno tornando verdeggiante, rigoglioso, la ferrovia incrocia la strada mentre il sole comincia a tramontare e il cielo muta da un azzurro pieno al lilla tenue, rilassante, per poi divampare in tutte le sfumature di rosso quando sullo sfondo si intravedono le capanne luxury in stile tiki di Playa Azul. Feste sulle terrazze e fiaccole a punteggiare le vie di villaggi vacanze presi d’assalto dal popolo dell’Horizon Festival. Palme, palme, palme a perdita d’occhio a creare un viale davanti a noi, suggerendoci di percorrerlo, fidandoci della loro bellezza tropicale per arrivare alle rovine maya di Tulum col fiato mozzato, salutando il sole che tramonta sulla Storia mentre alle nostre spalle è già arrivata la notte, vestita da gala col suo preziosissimo collier di stelle. Arrivati, motore spento, controller appoggiato, pronti a far sedimentare le emozioni della giornata, o forse già pronti a ripartire nel buio delle ore più intime, squarciate dal rombo di un motore e dai fari allo xeno; senza sosta, senza fine, già irrimediabilmente sedotti da questa terra.
Forza Horizon 2 si apriva dicendo “questa è l’estate della vostra vita”, una frase che descrive perfettamente tutta una filosofia di game design