Splatoon 3: Torre dell’Ordine – Anteprima Hands On

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Splatoon 3: Torre dell’Ordine – Anteprima Hands On

Si ritorna a impugnare rulli e fucili (spara-vernice, eh!) nel nuovo DLC singleplayer di Splatoon 3: Torre dell’Ordine.

Sviluppatore / Publisher: Nintendo / Nintendo Prezzo: € 24,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: +7  Disponibile su: Nintendo Switch

Se ancora ci fossero dei dubbi, possiamo ormai dire con una certa sicurezza di star vivendo nell’era roguelike del videogioco. Gli indizi abbondavano da tempo, ma la conferma finale è arrivata da Nintendo con l’imminente DLC di Splatoon 3, Torre dell’ordine.

Se anche a Kyoto, dove tendenzialmente sono molto cauti con le novità, hanno abbracciato il rogurelite per espandere in singleplayer uno dei loro franchise di punta (non a caso il più giovane e fresco), allora siamo davvero nell’epoca d’oro del roguelite.

MA PARTIAMO DALL’INIZIO

Il DLC Splatoon 3: Torre dell’ordine ci mette nei panni di 8 proprio nel momento in cui si risveglia nel bel mezzo di una piazza Coloropoli irriconoscibile: tutti i colori sono misteriosamente spariti. Le stranezze però non finiscono qui: sulla sua testa gironzola un drone che sostiene di essere Alga, uno dei membri del Tenta Cool. Lo spaesamento di 8 è comprensibile, anche perché a breve si ritroverà a scalare una gigantesca torre al cui interno ogni piano è caratterizzato da una minaccia da superare. Grazie al coinvolgimento di qualche volto noto a chi conosce la storia della saga di Splatoon, 8 potrà contare su una serie di upgrade rispetto alla dotazione di armi riprese nella loro forma base dalla modalità principiale del gioco.

Ogni sfumatura di colore di una macro-categoria corrisponde a un potenziamento.

All’interno della torre infatti ogni arma è corredata da una tavolozza su cui sarà possibile collocare delle schede colori, i cui effetti si sommeranno tra loro. Ciascuna famiglia di colori, inoltre, rappresenta una macro categoria di potenziamento, al cui interno potremo scegliere di volta in volta una singola sfumatura per andare a migliorare una specifica caratteristica. Prima di fantasticare su configurazioni distruttive tuttavia è necessario aggiungere qualche dettaglio in più al quadro complessivo.

SCUSI, LEI A CHE PIANO SCENDE?

Collezionare schede colore per le proprie armi è un’attività divertente, ma richiede una certa dose di impegno. Una singola scheda infatti viene fornita a ogni piano della torre, ma attraverso un meccanismo che prevede una certa dose di casualità. Prima di varcare la soglia di ogni piano infatti ci viene proposta una scelta tra tre differenti tipologie di sfida, ciascuna caratterizzata da un diverso livello di difficoltà e di conseguenza di ricompense di diversa categoria ed effetto.

Prima di ogni piano si può scegliere tra tre sfide di diversa difficoltà: ciascuna garantisce una diversa scheda colore e un tot di Norilir.

Ogni scalata verso l’ultimo piano e il segreto che questi custodisce sarà dunque diversa, caratterizzata da sfide diverse e ricompense differenti. Il grado di casualità a cui accennavamo prima consiste nella progressiva presentazione di sfide via via più complesse da un certo punto della torre in poi, che tuttavia garantiscono modifiche più potenti. Cosa conviene fare dunque? Sfruttare finché possibile il sentiero più semplice o sfidare il pericolo puntando a migliorare la propria capacità di sverniciare nemici e ambienti il prima possibile? È un po’ presto per parlarne, anche perché durante la prova a cui siamo stati invitati da Nintendo la nostra scalata si è fermata prima del ventesimo piano, ma qualche dettaglio in più siamo in grado di darvelo.

BRANCHI DI OSSIMOLLI

Come detto in precedenza, ogni livello propone tre sfide tra cui scegliere. Le tipologie di piano che abbiamo avuto modo di vedere includevano sia stage più semplici, in cui dovremo spegnere portali da cui fuoriescono nemici ricoprendoli di vernice ad altri più articolati, sia piani più complicati in cui dovremo ad esempio spingere elementi come sfere o antenne verso un punto di arrivo o difendere una determinata zona ricoprendola di vernice, come in un king of the hill.

Azione allo stato puro!

Tra noi e il nostro obiettivo, tuttavia, si trova un certo numero di Ossimolli, scheletri di pesce in gelatina che non solo seminano liquido nero al loro passaggio (saranno seppie?!) ma tendono anche a presentarsi in versioni via via più aggressive e… motorizzate. La loro presenza rappresenta senza dubbio un ostacolo, ma anche una fonte di distrazione dall’obiettivo. È facile farsi prendere dalla smania di levarseli di torno, sfruttando la rinnovata potenza delle armi, dimenticandosi che il nostro obiettivo è un altro, con conseguenze a volte fatali. A proposito, cosa succede quando falliamo nel nostro tentativo e veniamo sconfitti?

LA MORTE TI FA FORTE

L’insuccesso, nel caso di Splatoon 3: Torre dell’ordine, è solo un passaggio obbligato verso un nuovo tentativo. Poco male, si riparte dal piano terra, ma conservando tutta la propria dotazione di schede colori e con un gruzzoletto di Norilir, la moneta che viene dispensata ad ogni piano, da spendere in appositi distributori, di cui uno si trova convenientemente alla base della torre. La formula, per quanto abbiamo avuto modo di provare con mano nel corso di un paio d’ore di test, funziona. I piani della torre sono di dimensioni contenute, superabili nel giro di una manciata di minuti, all’inizio persino di secondi, ideali per una toccata e fuga durante le pause di una giornata.

Una protagonista tutta da scoprire.

Benché le armi siano le stesse già viste in Splatoon 3, la varietà di modifiche e aggiunte che si possono implementare attraverso la tavolozza le rende così malleabili da poterne stravolgere l’utilizzo. La chiave del successo sarà dunque rappresentata dalla varietà di livelli, configurazioni e potenziamenti che si potranno incontrare nella scalata verso la cima, ma su questo fronte è troppo presto per esprimerci: ci risentiamo tra non molto sulle pagine di TGM per la nostra recensione.

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