Splatoon 3 è arrivato a rinfrescare ed imbrattare di vernice questo ultimo scorcio d’estate. La competizione in casa Nintendo non è fatta di proiettili ed uccisioni ma di allegre e colorate scorribande in cui nessuno si fa male e tutti si divertono. Stavolta c’è anche il single-player quindi non avete più scuse, impugnate il fucile o il rullo e preparatevi ad una “guerra” senza quartiere.
Sviluppatore / Publisher: Nintendo EPD / Nintendo Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo, Cooperativo PEGI: 7 Disponibile Su: Nintendo Switch Data di Lancio: 9 settembre 2022
Nintendo ha sempre fatto gare in campionati a parte. Lo abbiamo sentito e ripetuto tante volte ed è la pura e sacrosanta verità. In ambito hardware non gli è mai interessato guardare la concorrenza e superarla di pura potenza, ciò ha sempre voluto (a volte toppando alla grande, va detto) è regalare al suo pubblico esperienze diverse da tutte le altre. Anche per quanto riguarda il software che gira sulle sue macchine, quello first-party almeno, non ha mai rincorso i franchise più popolari imitandone mode e stili o cercando di accaparrarsene pezzi esclusivi… basti pensare al fatto che su Switch, ma anche sulle precedenti console, la serie FIFA è rimasta relegata nel suo angolino “Legacy” e che non vediamo un COD su una console Nintendo dai tempi di Ghosts su Wii U.
Anche le battaglie e le competizioni sportive sono sempre state viste in modo originale. Certo, avere in casa un idraulico baffuto che è anche campione di golf, tennis, calcetto e kart aiuta, ma nelle altre discipline la situazione non è diversa, pensate alla serie Nintendo Sports o a quel divertentissimo pseudo-pugilato chiamato Arms. E di Splatoon ne vogliamo parlare? Come dite, siamo qui proprio per parlare del terzo capitolo della serie? E allora cominciamo dai.
MORE OF THE SAME +
Sicuramente avrete già letto la recente anteprima del nostro Stefano, che prima del sottoscritto aveva tenuto alta la bandiera redazionale in un test preliminare del gioco praticamente definitivo. Se non lo avete fatto correte e poi tornate qui che abbiamo approfondito la cosa. Fatto? Bene, bentornati. Splatoon 3 come ormai dovreste sapere è ambientato a Splatville, che noi abbiamo identificato come capitale dell’immaginario luogo chiamato Splattonia. È una città che ricalca lo stile delle metropoli giapponesi, con dedali di strade che serpeggiano tra palazzi altissimi illuminati da centinaia di cartelloni pubblicitari e insegne al neon.
La modalità competitiva principale è composta dalle “amichevoli” Mischie Mollusche e sfide classificate, chiamate Anarchiche, proposte a rotazione
La modalità competitiva principale è composta dalle “amichevoli” Mischie Mollusche di cui parleremo tra poco e da sfide classificate, chiamate Anarchiche, proposte a rotazione: Zona Splat (proteggi la tua zona colorata ad ogni costo), Torre Mobile (conquista una torre, difendila e conducila nel campo avversario), Bazookarp (una bizzarra variante del Capture the Flag) e Vongol-Goal che è… beh, una variante ittica del basket.
l’impatto iniziale con i match competitivi può esserepiuttosto duro
Nei giorni che hanno preceduto il debutto del gioco, Nintendo ci ha fornito un codice di Splatoon 3 e ha organizzato delle sessioni multiplayer per permetterci di assaggiare quello che è il vero cuore dell’esperienza. Abbiamo usato il verbo “assaggiare” perché purtroppo i due giorni di test ci hanno permesso di toccare con mano solo parte del pacchetto finale, provando un paio di modalità e solo alcune delle mappe che troverete inzeppate nel codice finale.
Il Museo di Coloropoli invece è pieno di parti mobili che mutano la conformazione della mappa continuamente
Ci è sembrato che la velocità delle partite sia stata leggermente aumentata e il risultato sono match ancora più frenetici e incerti fino all’ultima macchia. Questo almeno nella modalità Mischie Mollusche, ovvero la versione Nintendo dei classici Deathmatch in cui imbrattare il più possibile il campo avversario è più importante dell’eliminare gli avversari. Il discorso è leggermente diverso nell’altra modalità che abbiamo testato, la Salmon Run che ritorna dopo il debutto nel secondo gioco della serie.
La modalità Mischie Mollusche è la visione Nintendo dei classici Deathmatch in cui imbrattare il più possibile il campo avversario è più importante dell’eliminare gli avversari.
KNOW YOUR ENEMIES… AND YOU!
Se l’equipaggiamento risulta importante in battaglia, altrettanto lo è la conoscenza delle mappe e soprattutto dei poteri di cui può disporre il vostro ibrido umano-mollusco. Il primo e forse più importante è anche quello più noto, ovvero la possibilità di passare da una forma all’altra nel corso degli scontri. Trasformarsi in un seppioide non ha come unico scopo il farvi muovere velocemente nelle macchie di vernice del vostro colore ma anche di sottrarvi ad alcuni attacchi nemici, quelli più diretti. Sfruttare velocemente e furbamente questa abilità alla lunga può fare la differenza almeno quanto avere un’arma più potente o veloce. Riuscirci non è facile e per farlo avrete bisogno di un altro elemento importantissimo in Splatoon, la consapevolezza degli spazi.
L’equipaggiamento è importante in battaglia, insieme alla conoscenza delle mappe
Nintendo si è data un bel da fare anche per ampliare e potenziare l’arsenale dei giochi precedenti. Ci è piaciuto non poco il Calamarco, arma veloce e versatile che può sparare tre dardi di vernice alla volta sia in orizzontale che in verticale in base alla posizione del giocatore. La Tergilama invece assomiglia ad una katana sputa-vernice ed ha una velocità di attacco pazzesca, bilanciata però da una potenza non proprio esaltante. Confermo il gradimento espresso in precedenza dal mio collega per il granchiazzo armato, un attacco speciale purtroppo abbastanza breve ma devastante se usato a dovere, ma c’è anche lo squalo che carica i nemici prima di esplodere, e non è niente male. Molto tattico ma inizialmente difficile da usare invece il Jet Splat, che farà volteggiare il vostro personaggio permettendogli di bersagliare i nemici dall’alto.
Molto tattico ma inizialmente difficile da usare invece il Jet Splat, che farà volteggiare il vostro personaggio permettendogli di bersagliare i nemici dall’alto
CHI SPLATTA DA SOLO SI SPORCA
Se il comparto multiplayer di Splatoon 3 può essere definito come un corposo e solidissimo “more of the same” di quanto visto in precedenza, totalmente inedita è invece l’avventura single-player che Nintendo ha costruito appositamente per questa terza uscita. L’azione si svolge in un setting diverso da Splatville, in un luogo chiamato Alterna al quale potrete accedere in qualsiasi momento dal menù rapido.
Si tratta in sostanza di una serie di mini-livelli il cui gameplay rimane costantemente sospeso tra platform e puzzle game. Li sbloccherete progressivamente “ripulendo” le isole da una bizzarra melma pelosa che vi sconsigliamo di toccare, sembra però che il vostro amichetto pescioso ne sia ghiotto quindi al momento opportuno se ne occuperà lui.
Nella sua visione d’insieme Splatoon 3 è il titolo più completo del franchise, così come Smash Bros. Ultimate lo è stato nel suo campo di appartenenza
È un titolo immediato con il quale tutti possono divertirsi fin dal primo istante. Per diventare davvero forti e scalare le classifiche serve un bel po’ di impegno in più ma questa è la vera Nintendo Difference: la capacità di creare esperienze adatte ad un bambino di 5 anni così come ad un adulto di 50. Una magia che escludendo Psionix e poche altre compagnie di sviluppo, in pochi sono in grado di creare.
In Breve: Un solido “more of the same” che farà felici gli estimatori dei precedenti Splatoon. Va dato merito a Nintendo di essersi sforzata (con buoni risultati) per appiccicare un’esperienza per giocatore singolo divertente e abbastanza variegata ad un franchise orientato prettamente al multiplayer. Splatoon 3 è un altro esempio della Nintendo Difference, forse non il più originale ma sicuramente uno dei più divertenti.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Titolo first party Nintendo su una console Nintendo equivale a dire “zero problemi”. Le modalità multiplayer dovranno reggere un impatto di pubblico estremamente più pesante rispetto ai nostri test chiusi, ma visti i precedenti ci sono pochi dubbi sulla solidità dell’esperienza sul medio e lungo termine.