Children of the Sun

Children of the Sun

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Children of the Sun – Anteprima Hands On

Sono un proiettile. Viaggio veloce bucando scatole craniche e spappolando organi vari. La mia vita è molto breve, ma se ti trovi sulla mia strada, la tua è già finita. Benvenuti a Children of the Sun.

Sviluppatore / Publisher: René Rother / Devolver Digital Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: 2024

Avevo studiato, anni e anni fa, la legge del taglione. Com’era, occhio al quadrato? No, occhio per occhio, forse. Occhio malocchio. Non ricordo. Nemmeno La Ragazza ha memoria di ciò, ma ha ben chiaro in mente ciò che deve fare. Uccidere. Osservare da lontano le ignare vittime. Imbracciare il fucile. Mirare, trattenendo il respiro mentre il dito accarezza il grilletto. E poi lasciar che sia il piombo a parlare. Uno a uno, tutti i membri del Culto devono cadere.

Renè Rother, già 3D artist di El Hijo – A Wild West Tale, stealth game vincitore del Best Indie Game Award al Gamescom 2019, torna con Children of the Sun, inquietante puzzle game che mescola in maniera magistrale il gameplay della serie Sniper Elite con la gestione estrema del bullet time vista in Superhot, aggiungendo damigiane di sangue e una storia cupa decisamente fuori di testa. Distribuito dalle sapienti mani di Devolver Digital, è un capolavoro annunciato. Scendiamo dunque tutti insieme lungo l’abisso della vendetta e mettiamo le nostre sporche mani sul gioco.

CHILDREN OF THE SUN: ODE AL CAMPER

Non ci è dato sapere con esattezza le atrocità che ha subìto La Ragazza. Un po’ le scopriremo missione dopo missione grazie a impietosi flashback, per il resto dovremo affidarci alla nostra immaginazione man mano che vengono svelate le nefandezze compiute dal Culto, una setta malvagia capeggiata dal Leader. Ora però gli aguzzini stanno per diventar vittime, dato che la smunta e malridotta protagonista, ombra di sé stessa, ha per le mani un fucile da cecchino e tutto ciò che necessita è una buona posizione da cui far fuoco. Il bieco ruolo del camper, figura odiata in tutti i first person shooter PvP, qui assurge a magnificenza e il nostro primo compito all’inizio di ogni livello consiste proprio nel muoverci di soppiatto alla ricerca dello spot ideale dal quale dispensare morte.

Correre con una tanica di benzina in mano vicino al serbatoio di un’automobile può essere molto pericoloso.

La natura puzzler di Children of The Sun pone dei rigidissimi paletti ai nostri spostamenti e non è possibile avvicinarsi al nemico o esplorare la zona; qualche passetto a sinistra o a destra è tutto ciò che ci viene concesso, in compenso però nessuno ci potrà mai scorgere e in molti livelli disporremo di tutto il tempo necessario per posizionarci con precisione al pixel. È ora il momento di prendere la mira, grazie a un generoso zoom dell’ottica del fucile, anche qui senza troppa fretta. Del resto lo scopo del gioco non è prendere di sorpresa il nemico, quindi godiamoci il momento di calma. Sarà l’ultimo.

E IL TEMPO SI FERMÒ 

Un paio di esponenti del Culto appoggiati a una macchina, intenti a discutere delle prossime barbarie da compiere. Un falò con un pugno di adepti intenti a festeggiare l’ultimo omicidio. Alcune baracche in cui i criminali trovano riparo. Le ambientazioni non sono particolarmente complesse e generalmente si riesce a tener d’occhio la situazione senza troppi problemi. Il gameplay twist avviene quando si apre il fuoco. Proprio come nei migliori headshot della serie Sniper Elite, la telecamera segue il proiettile che si dirige leggiadro verso l’osso occipitale del nostro bersaglio, mentre il tempo rallenta per enfatizzare l’azione. Una volta instakillato il malcapitato, ci si aspetta che venga inquadrata nuovamente La Ragazza, o al limite che la visuale torni al mirino.

Perlomeno questo cultista morirà comodo, bello seduto in poltrona.

Niente di tutto ciò: essa rimane ferma nel punto di impatto, permettendoci di ruotare telecamera alla ricerca degli altri membri del Culto da eliminare. A quel punto è chiaro che noi non siamo La Ragazza. Noi siamo il suo unico proiettile, guidato da una forza sovrannaturale in una serie di folli rimbalzi atti a sterminare tutti i nemici con un sol colpo. Nel fuggi fuggi generale, con un marcatissimo slow down dovuto a un bullet time estremo, è tempo di inquadrare la seconda vittima. E poi la terza. E la quarta. E così via. E qui cominciano i problemi.

DA LASSÙ SEMBRAVA PIÙ FACILE

Se La Ragazza dalla sua postazione privilegiata aveva una chiara visuale dell’intero scenario, ben diversa è la situazione quando siamo il proiettile. Scopriremo che tra due cultisti apparentemente molto vicini c’è in realtà un ostacolo che non avevamo considerato, o che una volta penetrati in quelle carni non abbiamo altri bersagli in linea d’aria, o ancora che non doveva essere questa, la prima vittima. Una volta che il proiettile colpisce un ostacolo, bisogna ricominciare daccapo, aiutati solamente da alcuni marker posizionati sopra le teste dei cultisti precedentemente uccisi, con un numero a indicarne l’ordine di eliminazione.

Le inquietanti sequenze di intermezzo raccontano la storia de La Ragazza, più altri dettagli.

Starà a noi provare a ripetere la stessa strategia, magari con maggior tempismo, o cambiare radicalmente approccio. In ogni caso, si avanza solo quando si riescono a spezzare tutte le vite con un sol colpo. Superati i primi livelli di tutorial, l’impresa non è per nulla semplice e bisogna pianificare la mattanza con attenzione. In nostro aiuto vengono alcuni bersagli ambientali, quali serbatoi delle macchine pronti a esplodere, e ignara fauna da utilizzare come waypoint tra un cultista e l’altro. Non ultima, la possibilità di curvare leggermente la traiettoria dei colpi in modo da raggiungere bersagli non necessariamente perfettamente allineati. C’è molto trial and error, ma è normale che sia così e solitamente è l’anima di ogni puzzle game.

POLIGONI E STRISCE

La grafica tridimensionale è semplice e composta da pochi poligoni, ma l’utilizzo di una palette che alterna toni cupi al neon anni ‘80 di Hotline Miami dona grande personalità a Children of the Sun, che gode anche di un’ottima colonna sonora elettronica pronta a sottolineare la crudezza dell’azione.

Quando la porta chiusa incontra una bombola di gas, la porta chiusa è una porta aperta.

La storia invece viene svelata a poco a poco, tra un livello e il successivo, tramite strisce di fumetti intrise di violenza che raccontano le vicende del Culto. La Ragazza non si fermerà fino a quando non sarà stato eliminato anche Il Leader, è solo una questione di pazienza. E lo stesso vale anche per noi giocatori, vista l’assenza di una precisa data d’uscita, ma non c’è dubbio che Children of the Sun saprà ricompensare ogni singolo secondo di attesa.

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