Fire Emblem Fates potrebbe arrivare su Nintendo Switch

Fire Emblem Fates

3DS

Fire Emblem Fates – Provato

Possiamo serenamente dire che Fire Emblem Awakening era una figata cosmica? Eddai diciamolo! Anche perché sulla bontà del titolo di Intelligent Systems c’era già poco da dubitare all’epoca, figuriamoci oggi che ha passato la prova di millemila press tour, laddove il gioiellino tattico di Nintendo mi ha accompagnato dalla sua uscita a oggi. Fire Emblem Fates ha il difficile compito di replicare quel successo, tenendo buone tutte le cose eccellenti proposte da Awakening e integrandole con altre. Ergo, che Fire Emblem Fates sia per molti versi un “more of the same” (come vi sto per raccontare, dopo una dozzina d’ore spese sul codice fornitomi gentilmente da Nintendo Italia) poco importa. Ho scoperto tardivamente la saga, grazie agli schiaffi roteanti che mi diede Path of Radiance su GameCube, ma questo non mi ha impedito di innamorarmene, vuoi per il clamoroso character design, vuoi per le finezze tattiche che lo sviluppatore riesce ogni volta a mettere sul piatto, vuoi perché sto invecchiando e le mie sinapsi preferiscono dedicarsi a qualcosa di meno “estremo” dal punto di vista dei riflessi. Fire Emblem Fates, come i suoi predecessori, è un tattico a turni che mette alla prova le capacità analitiche anche degli strateghi più indefessi; tuttavia, rispetto al passato ha il pregio di strizzare l’occhio anche ai neofiti del genere, che devono comunque avere ben chiaro in mente che le missioni del gioco non saranno comunque una passeggiata. Fire Emblem, per fare un paragone un po’ azzardato, è il Dark Souls dei J-RPG tattici, e Fates rischia di portare la serie alla sua massima espressione, artistica e ludica.

PRINCIPESSE CONTESE

Fire Emblem Fates poggia le basi narrative sulla lotta tra due regni, quello di Hoshido e quello di Nohr, e sui dubbi esistenziali della protagonista del gioco, Corrin, nata nelle fila regnanti del primo ma “rapita” da quelle del secondo quando era ancora una infante. I primi sei capitoli accompagnano Corrin a scoprire la verità e a compiere una scelta che cambierà sia le sorti della stessa principessa, sia quelle del giocatore. Eh già, perché Fire Emblem Fates è in realtà un doppio prodotto, che dal capitolo sette prende due percorsi ben distinti sia come storia, sia come gameplay. Non per nulla, in commercio si troveranno due cartucce differenti, una chiamata Retaggio e l’altra Conquista: la prima seguirà Corrin nella sua avventura tra le fila delle truppe di Hoshido, mentre la seconda la vedrà giurare fedeltà alla famiglia adottiva di Nohr. E se volessimo giocare entrambi i plot? Nessun problema, perché in negozio troveremo la Special Edition che conterrà tutto tuttissimo; a ogni modo, nulla vieterà di acquistare successivamente il ramo mancante via DLC, con un obolo aggiuntivo di venti euro o giù di lì. Peraltro, esisterà una terza trama alternativa, chiamata Rivelazione, che darà a Corrin la possibilità di non schierarsi dall’una o dall’altra parte.

fire emblem fates anteprimaA livello di contenuti, insomma, Fire Emblem Fates metterà in gioco una quantità spropositata di roba da fare e da vedere, considerando poi che i percorsi saranno completamente differenti non solo in quanto a missioni e storia, ma anche a gameplay. Retaggio, ad esempio, consentirà di “grindare” grazie a schermaglie secondarie e proporrà un loadout dei personaggi in sintonia con l’ambientazione da Giappone Feudale che caratterizza il regno di Hoshido (con tanto di nuove classi, come il ninja). Di contro, scegliere il regno di Nohr, più affine al classico tratto dark fantasy di altri episodi, rappresenterà una sfida più complessa, proprio per l’assenza di grinding e per la necessità di gestire truppe se vogliamo più potenti, ma più difficili da armonizzare. Al momento, invece, non posso dirvi nulla su Rivelazione, più per una questione di tempo (sto giocando a Fire Emblem Fates da poco più di un paio di giorni) che per altro. Per questa prima run ho scelto di seguire la strada del cuore, che ha portato la mia Corrin a schierarsi con la famiglia biologica di Hoshido, ma ora della stesura della recensione conto di aver terminato tutte e tre le strade, o almeno di esserci andato molto, molto vicino. Ah… e ovviamente ho optato anche per la modalità che prevede la morte definitiva dei personaggi persi in battaglia (mannaggia a me!), sebbene Fire Emblem Fates preveda due livelli di difficoltà a prova di neofita, uno che ripristina le unità a fine battaglia e l’altro, addirittura, a fine turno. Ergo, se volete introdurre vostra madre nel meraviglioso mondo dei J-RPG tattici, questa potrebbe essere l’occasione buona.

QUESTIONI DI GAMEPLAY

Entro in merito alle cose di gameplay raccontandovi di come lo schermo di briefing sia abbastanza simile a quello di Awakening, laddove compiere la difficile scelta dei personaggi da portare in battaglia e operare le attività che precedono il combattimento vero e proprio. In Fire Emblem Fates, come accadeva peraltro in Awakening, molte delle abilità assegnate a un personaggio potranno essere “scollegate” e assegnate ad altri membri del party, a patto che ci sia compatibilità di classe. Per aiutare i novizi, i numeri che riassumono lo status di ogni membro del party (e di ogni avversario) avranno diversi livelli di lettura. Ad esempio, ogni personaggio avrà un valore di rating medio, che consentirà di capirne con un colpo d’occhio l’efficacia generale anche qualora non siate avvezzi all’analisi approfondita. Naturalmente, con un semplice tocco di Stilo si avrà accesso alla solita pletora di numeri: una pratica obbligatoria al momento in cui si vorrà operare con una certa finezza sul campo di battaglia, in particolare qualora si giochi col permadeath attivato. L’interfaccia, che parte da quella già ottima di Awakening, sarà estremamente chiara nel mostrare le statistiche; ogni tap sugli elementi, poi, mostrerà una dettagliata spiegazione, grazie a un riquadro che comparirà in overlay.

Fire Emblem Fates è in realtà un doppio prodotto, che dal capitolo sette prende due percorsi ben distinti sia come storia, sia come gameplay

Uno dei grossi ritocchi rispetto al passato riguarderà le armi, che perderanno la proprietà della Resistenza e quindi non saranno più soggette a rottura; gli unici oggetti a “consumo” saranno quelli magici (curativi o di offesa), che andranno rimpinguati all’occorrenza, spendendo un congruo numero di monete. Il triangolo delle armi (spada, lancia, ascia) è stato espanso ulteriormente, coinvolgendo le magie e, in parte, gli archi: per fare un paragone da nerd, è un po’ come quando Lizard e Spock hanno fatto amicizia con carta, forbice e sasso. Non mancheranno ovviamente le conversazioni di supporto, che approfondiranno i rapporti interpersonali e aumenteranno le statistiche tra due personaggi man mano che questi faranno amicizia; ugualmente al passato, poi, due protagonisti di sesso opposto potranno figliare, aggiungendo al roster un nuovo membro del party che erediterà le abilità di entrambi i genitori; detto questo, nulla vieterà di alimentare un rapporto tra due personaggi dello stesso sesso, anche se questo non porterà alla procreazione per ovvi motivi biologici.

fire emblem fates anteprimaFire Emblem Fates introdurrà anche le cosiddette Vene di Drago, ovvero dei punti specifici della mappa in cui i personaggi (solo ed esclusivamente) di sangue reale potranno attivare un particolare game changer, così da modificare radicalmente le sorti tattiche di una battaglia. Ad esempio, in una mappa le Vene di Drago mi hanno consentito di appiattire alcune montagne presenti, annullando il vantaggio di territorio delle truppe nemiche che vi sostavano; in un’altra situazione ho potuto costruire due ponti che hanno aggiunto due nuove vie per raggiungere una struttura da conquistare, aggirando così un avamposto nohrreno; infine, una Vena di Drago ha trasformato in ghiaccio tutta l’acqua presente in una mappa palustre, così che tutti i personaggi presenti (nemici compresi) potessero muoversi liberamente. Corrin, poi, in determinate circostanze potrà assumere la forma di un devastante drago, potentissimo certo, ma debole contro alcune determinate armi. Insomma… Fire Emblem Fates sarà la festa del tatticismo sfrenato, ancor più di quanto abbia proposto Awakening tre anni or sono.

FIRE THE CASTLE!

Un’altra novità di Fire Emblem Fates riguarderà la presenza di una parte gestionale vera e propria, all’interno delle mura di un castello. La struttura dovrà essere opportunamente espansa, investendo Punti che si accumuleranno portando a termine le missioni. Gli edifici così costruiti serviranno a vari scopi: tra gli esempi più rappresentativi voglio citarvi la prigione, che permetterà di reclutare i nemici catturati in battaglia, un fabbro che si occuperà del crafting e del potenziamento delle armi (sì, crafting… avete letto bene) e una mensa, utile luogo di ritrovo per aumentare le chance di relazione amorosa tra i personaggi. Il castello non solo consentirà opzioni diverse a seconda del ciclo giorno/notte (che avanza di uno step per ogni missione portata a termine), ma potrà addirittura essere invaso, ergo occorrerà investire qualche risorsa nell’edificazione di strutture difensive.

fire emblem fates anteprimaSe sulla bontà della parte gestionale del castello occorrerà attendere l’accumulo di molte altre ore di gioco, posso già spingermi a dare un minimo di giudizio sulla componente artistica e tecnica di Fire Emblem Fates. Il prossimo nato di casa Intelligent Games farà sfoggio di un character design da favola, capace di dettagliare al massimo le differenze estetiche e di stile delle due fazioni in lotta. Inoltre, la mappa dove prenderanno vita le battaglie sarà in 3D (anche se la visuale resterà a volo di uccello durante la fase tattica): ciò significa che gli zoom che mostreranno gli effetti delle nostre decisioni non dipingeranno più un’arena di comodo, bensì la vera e propria situazione “in game” con tanto di telecamera gestibile dal giocatore, che potrà così andare alla ricerca delle inquadrature più spettacolari. Questo varrà anche al castello, laddove in qualsiasi momento potremo passare a una visuale in terza persona, da un lato inutile ai fini tattici, ma dall’altra estremamente appagante per i sensi. Non parliamo poi delle scene animate in CG o delle splendide musiche che accompagnano qualsiasi momento di gioco, che denotano ancora una volta come lo sviluppatore giapponese sia maestro in questo genere di cose.

Prima di rimandarvi alla recensione, che verrà pubblicata a tempo debito, chiudo segnalandovi il supporto al multiplayer locale e online, oltre che agli Amiibo della serie Fire Emblem di Smash Bros., ovvero Marth, Ike, Robin e Lucina. Questi ultimi aggiungeranno i relativi personaggi al castello, i quali andranno affrontati in tre battaglie consecutive (al ritmo di una sola per giorno) così da aggiungerli al nostro party, ma solo in caso di vittoria.

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  1. 1.

    Grazie per l'anteprima! IL gioco è davvero interessante :)
    Purtroppo per la Special Edition in realtà qualche problema c'è, visto che già risulta esaurita dappertutto a meno che non ci si voglia affidare agli "strozzini" che avendone prenotate probabilmente più copie ora le rivendono ad oltre 200€ :(
    Chissà se presentandosi al day one in qualche grande catena (tipo MediaWorld o Trony) sarà ancora possibile trovarne delle copie.

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