Se c’è un merito da attribuire a Wargaming è sicuramente quello di aver dimostrato che gli sparatutto possono avere come protagonisti anche carri armati impacciati o ingombranti navi da guerra. World of Tanks e World of Warships hanno fatto sì che molti giocatori scoprissero una formula di gioco a suo modo innovativa, prendendo il comando di pesanti mezzi bellici per darsele di santa ragione sui campi di battaglia online. Yager Development, software house tedesca nota soprattutto per Spec Ops: The Line e Yager, ha voluto seguire il sentiero battuto dal colosso bielorusso proponendo Dreadnought, uno shooter tattico che pone i giocatori sul ponte di comando di navi spaziali di varie dimensioni, dalle piccole e agili corvette fino alle colossali corazzate che danno il nome al gioco.
TRIDIMENSIONALITÀ BIDIMENSIONALE
Definire Dreadnought uno sparatutto con le astronavi è senz’altro semplicistico, questo perché se è vero che il tutto si riduce a delle schermaglie tra vascelli spaziali, è altresì vero che le partite richiedono una buona dose di strategia e coordinazione tra i compagni di squadra, nonché una gran conoscenza dei punti di forza e di debolezza della navi. Ogni scontro pone due team da cinque elementi ciascuno in scenari ambientati nello spazio profondo o sulla superficie di un pianeta: qui bisogna fare i conti con le coperture offerte dalla conformazione delle mappe e con le diverse velocità di movimento delle navi selezionate. Ognuno dei vascelli presenti all’interno di una delle cinque classi gode di un grado di manovrabilità differente e che impatta diversamente nell’economia dei match, di conseguenza è essenziale riuscire a buttare giù un piano di attacco comune: basta anche un solo elemento del team che agisce di testa propria per compromettere ineluttabilmente l’esito dello scontro, senza considerare, poi, che ogni nave è personalizzabile sia per quanto riguarda gli strumenti offensivi che quelli difensivi, donando a ognuna di esse abilità e armi uniche.
Definire Dreadnought uno sparatutto con le astronavi è senz’altro semplicistico
CECCHINI ASTRALI
Da rivedere pesantemente è anche l’intero bilanciamento di Dreadnought: così come stanno messe le cose oggi lo squilibrio tra le diverse classi non solo è palese, ma porta anche a dar vita a situazioni bizzarre. Grazie alle partite affrontate durante la closed beta sono arrivato alla conclusione che le navi dotate di armi di precisione a distanza hanno una decisa marcia in più rispetto a tutte le altre, un pensiero che sono certo non si sia formato solo nella mia mente ma che anche altri utenti condividono: la certezza deriva dall’aver partecipato a un match in cui tutti e dieci i giocatori hanno preso il comando di una nave da cecchino. Tuttavia, anche in partite per così dire “normali” si notano i pesanti problemi di bilanciamento che affliggono Dreadnought nell’attuale versione.
lo squilibrio tra le diverse classi è palese