Signori e signori, quest’anno il gioco più figo dell’E3 viene dall’Italia! Ubisoft Milan ha celebrato al meglio 25 anni di collaborazione tra l’azienda francese e Nintendo tirando fuori dal cilindro una roba davvero fuori di testa. Come dare torto a Shigeru Miyamoto quando ha pubblicamente fatto i complimenti a Mario + Rabbids: Kingdom Battle? Davide Soliani e il team milanese, ancora stordito per quanto accaduto durante la conferenza, sono stati investiti dall’entusiasmo di ogni giornalista passato a provare la demo, e a ben vedere. Siamo davanti non solo a un divertentissimo e folle mash-up tra il mondo di Super Mario e quello dei Rabbids, ma anche a un gioco che riesce a declinare, senza prendersi troppo sul serio, un tattico a là XCOM, pur non rinunciando alla profondità e alla complessità dell’esperienza.
A CACCIA DI CONIGLI IMPAZZITI
Come ampiamente appurato durante la conferenza, Mario + Rabbids: Kingdom Battle parte da un presupposto tanto semplice quanto folle: con la loro lavatrice spazio-temporale i Rabbids hanno aperto un varco nel tessuto dimensionale e hanno invaso il mondo Fungo, creando ovviamente scompiglio come il loro solito e portandosi dietro oggetti strani come water giganti (true story). Come se non bastasse, alcuni coniglietti sono impazziti e mettono a repentaglio la tranquillità del regno, minacciando i suoi abitanti. Super Mario, con la classe e la pazienza da campione che lo contraddistinguono, decide di sistemare tutto, partendo per un viaggio accompagnato da volenterosi conigli, per l’occasione vestiti da amici di sempre come Peach e Luigi (poi nel corso dell’avventura arrivano anche quelli “veri”, eh!).
Mario + Rabbids: Kingdom Battle non è solo battaglie, benché ovviamente queste rappresentino il fulcro del’esperienza
XCOM: MARIETTO
Tutte le battaglie saranno affrontate da una squadra di tre personaggi, ognuno dotato di abilità personali (alcune uniche di default e altre sbloccabili tramite uno skill tree ancora non svelato) e un’arma principale, che può essere acquistata ed equipaggiata in ogni momento tramite uno shop interno al menu, dove spendere le monete collezionate. Le armi, ovviamente, non sono esattamente standard, ma possono offrire bonus quali danni elementali, esplosioni in grado di spostare fisicamente i nemici sulla mappa ed effetti collaterali come una valanga di miele che impiastriccia i mostri e li rende immobili.
Il character design è davvero sublime e si esprime soprattutto con piccole animazioni di reazione agli avvenimenti sullo schermo
A sottolineare la maniacale dedizione del team c’è anche un comparto tecnico di tutto rispetto, con il motore grafico Snowdrop (quello di The Division) che si è rivelato un incredibile strumento per regalare al gioco una look estremamente morbido e colorato, talmente pulito da far impallidire anche Mario Odyssey (chiaramente, qui non ci sono i 60 fps e generalmente è tutto più semplice) in quanto a vividezza dello scenario. Buono anche il lavoro svolto sull’interfaccia, sempre informativa sugli effetti delle nostre azioni, e sulla mappa, che può essere studiata tramite due visuali diverse. Una nota, infine, sul character design davvero sublime, che si esprime soprattutto con piccole animazioni di reazione agli avvenimenti sullo schermo, con una Peach Rabbid a dominare incontrastata su tutti, che con la sua strafottenza e superficialità si scatta selfie per immortalare le vittorie sui nemici. Applausi. Inutile dire che l’hype per il 29 agosto è già alle stelle.