Il frutto dell’ennesima collaborazione fra Nintendo e Bandai Namco rappresenterà senz’ombra di dubbio un vero e proprio sogno fatto realtà per molti giocatori, poiché Pokkén Tournament risponde esattamente a quella voglia di spettacolarità che per anni è stata solamente ipotizzata negli adattamenti animati della serie Pokémon. La staticità degli scontri di Pokémon Stadium è solo un ricordo, perché nel picchiaduro curato dai papà della serie Tekken le creaturine Nintendo si menano come dei novelli Heihachi Mishima, senza esclusione di colpi. Certo, delle canoniche meccaniche RPG non c’è praticamente più ombra, ma se non altro gli scontri in tempo reale riescono a investire Pikachu e co. di una rinnovata grinta che viene solo parzialmente mitigata dalla simpatia con cui sono ritratte le loro movenze e le pose di vittoria. Alcune, tra l’altro, riprese proprio dalla serie di Katsuhiro Harada: vi assicuro che vedere un Pikachu comportarsi come uno sbruffoncello Kazuya Mishima strapperebbe un sorriso a chiunque.
Niente mezzelune o evoluzioni circensi di Kof-fiana memoria
TI SPIEZZO IN DODUO
C’è tanto in cui perdersi in questa prima fase di prova, anche senza poter contare sul gioco in rete. La modalità di gioco intitolata “Lega di Ferrum” non è altro che una campagna a giocatore singolo dove la sottile linea narrativa che fa da sfondo agli scontri intervalla, sporadicamente, tutto un gran menarsi di creaturine pacioccose e, altre, vagamente più temibili. C’è da dire che con la grande quantità di obiettivi e personalizzazioni per l’avatar da sbloccare, la prima decina di ore passate ad impratichirmi (nella modalità “allenamento”, prima, e in quella “lotta singola” poi) mi hanno restituito un buon senso di progressione, premiando i miei sforzi per conoscere al meglio le capacità e le mosse a disposizione di ogni Pokémon con preziose monetine da utilizzare per addobbare il mio profilo giocatore, nonché esperienza con cui potenziare i parametri dei miei combattenti preferiti. Perché se non si “grinda” in un titolo della serie Pokémon, beh… allora non ci si sente a casa!
Ogni guerriero vanta un buon ventaglio di mosse fra cui scegliere
Sono piuttosto perplesso, invece, per quanto riguarda l’interezza del comparto grafico, che al momento sembra afflitto da una risoluzione sub-HD piuttosto evidente e da costrizioni tecniche probabilmente dovute a un porting frettoloso dall’edizione arcade, decisamente più elegante e fresca. Non che Pokkén Tournament sia brutto da vedere, ma sicuramente i modelli poligonali delle creature e le spoglie arene di sfondo avrebbero potuto godere di un’ottimizzazione più rispettosa dell’opera originale. Poco male: il gioco è sorprendentemente divertente, anche al netto di qualche scalettatura e un’immagine sporcata di default, ma il verdetto finale arriverà solamente fra qualche settimana.