Il Caso Spotlight - Recensione


È il 2001 e la leggendaria redazione di Spotlight, gruppo d’assalto del Boston Globe guidato dal capitano Walter Robinson (uno splendido Michael Keaton) inizia una nuova e scandalosa indagine contro l’insabbiamento di casi legati all’abuso sui minori da parte di alcuni preti cattolici. L’idea parte dal nuovo direttore del giornale, Marty Baron (un grande Liev Schreiber). Nel team di Spotlight lavorano alcuni dei giornalisti più in gamba del quotidiano: Michael Rezendes (Mark Ruffalo, il migliore del gruppo, che riesce a dar vita a un’interpretazione tutta faccette e spalle alzate che lo trasforma fisicamente), Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams) e Matt Carroll. Il gruppo scopre che la portata dei misfatti è decisamente più estesa di quanto non sembri: mettersi all’inseguimento dei reati commessi dalla Chiesa Cattolica svela legami inquietanti e ipocriti con tutta la società circa un fenomeno di dimensioni abnormi. Nonostante le pressioni dall’esterno e dall’interno del Boston Globe, Walter e il suo gruppo continuano a indagare sulla questione, decisi a portare alla luce la verità.

il caso spotlight

Grazie a una sceneggiatura di ferro il ritmo è incredibile

Basato su una storia vera Il Caso Spotlight è un film dolente che svela le carte di un segreto taciuto troppo a lungo e che, come sottolinea benissimo il film, ci si adopera spesso per dimenticare. Lo si dimentica perché è una verità troppo orribile per essere anche solo immaginata, e anche perché troppo scomoda verso un certo tipo di ordine che tiene in piedi la nostra società e che non possiamo semplicemente cancellare. Il caso monta, man mano che le verità torbide rivelate della squadra si fanno sempre più disgustose, così come la rabbia dello spettatore davanti a un errore talmente infiocchettato da essere tollerato. Grazie a una sceneggiatura di ferro il ritmo è incredibile, anche se il film è tutto parlato: ne Il Caso Spotlight vive quel fuoco sacro per il giornalismo che bruciava in Tutti gli Uomini del Presidente o nei film di Sidney Lumet.

Cast eccezionale: da Keaton alla McAdams, anche se il vero mattatore è un Mark Ruffalo in preda a una trasformazione fisica tutta giocata sulla postura e i movimenti del corpo. Ed è davvero difficile non affezionarsi a queste personalità che si rivelano veri segugi nel cercare di mordere con ferocia la verità. Considerando che Mad Max Fury Road non vincerà l’Oscar come Miglior Film, non posso che fare il tifo per il Caso Spotlight. Un film eccezionale.

VOTO 9

il caso spotlightGenere: drammatico
Publisher: Anonymous Content
Regia: Tom McCarthy
Colonna sonora: Howard Shore
Interpreti: Michael Keaton, Mark Ruffalo, Rachel McAdams
Durata: 128 min

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  1. 1.
    Il "tessuto", ahimè, si era già macchiato all'epoca: questa miniserie mi ha fatto appunto ricordare per quali motivi avevo abbandonato X-Files.
    2.
    No dai. La serie originale si perde, purtroppo, tantissimo nelle ultime 2-3 stagioni, ma almeno fino a lì, era un bel vedere.
    ERA.
    Sempavor
    Il "tessuto", ahimè, si era già macchiato all'epoca: questa miniserie mi ha fatto appunto ricordare per quali motivi avevo abbandonato X-Files.

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