Bye Sweet Carole – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

Una fiaba nera che attinge dalla migliore animazione Disney e altrettanti storici titoli thriller/horror videoludici. Bye Sweet Carole è un esperimento più che riuscito.

Sviluppatore / Publisher: Little Sewing Machine / Maximum Entertainment Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 10 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 5, Xbox Series X/S, Nintendo Switch/2 Data d’uscita: 9 ottobre 2025

Partiamo dall’ovvio: dopo aver visto le prime immagini di Bye Sweet Carole, siamo tutti andati a viaggiare – me compreso – a ritroso nella memoria per recuperare la prima fonte di ispirazione visiva, ovvero tutte quelle pellicole Disney, i Grandi Classici, che hanno accompagnato la nostra infanzia.

L’esperimento di Chris Darril, già autore del franchise di Remothered, si lancia in un progetto decisamente peculiare, ovvero amalgamare un comparto artistico accogliente per posarlo in un background narrativo oscuro e dark. È un po’ come vedere una Cenerentola protagonista di perle del passato come Heart of Darkness o Clock Tower. Riuscite a vederla? Bene, quello è il risultato.

BYE SWEET CAROLE, UNA LETTERA D’AMORE

Inizio ‘900, Inghilterra, orfanotrofio Bunny Hall. La protagonista Lana è convinta che dietro la scomparsa della sua amica Carole si nasconda qualcosa. Una fuga, lettere segrete di un ragazzo e poi il mondo magico di Corolla, la collisione di questi due mondi, il fantastico che si mescola con il quotidiano e un’infezione da pece che trasforma il mondo in qualcosa di oscuro e letale.

Bye Sweet Carole

Subito braccati dall’oscurità. Fate attenzione a dove mettere i piedi!

Le premesse sono tanto semplici quanto suggestive e sin dai primi minuti di gioco, vengo acclimatato con grande calma e perizia di dettagli alle meccaniche base, da cui ne emerge tacitamente una in particolare: l’esplorazione.

Bye Sweet Carole è un grandissimo omaggio ai classici disney intriso di una dimensione horror decisamente accattivante

Pur avviluppandosi su una struttura da gioco d’avventura in 2D, che rievocano i già citati Clock Tower e Heart of Darkness, con una strizzata d’occhio ai recenti Little Nightmares, quello che più mi ha catturato sin dall’inizio e accompagnato in tutta la sua avventura, è stata la cura e realizzazione del mondo di gioco. Disegnato a mano e animato di gran gusto, assieme all’accompagnamento musicale, Bye Sweet Carole è un inno alla tranquillità e alla voglia di esplorare con calma ogni singola stanza o mondo che il gioco ci metterà a disposizione. Almeno finché non saremo prede di nemici pronti ad ucciderci con un sol colpo, ma dove può e dove riesce, il comparto artistico dimostra tutta la sua ispirazione, creando una sua identità nello svolgimento della trama, negli indizi e misteri che si risolveranno.

Bye Sweet Carole

La classe della Bunny Hall e quel banco vuoto di Carole che nasconde misteri.

In termini di meccaniche, Bye Sweet Carole è un titolo che utilizza tutti gli strumenti di un’avventura conditi da diversi enigmi. Niente di così difficile da risolvere, ma ancora una volta l’esplorazione e la pazienza nel voler osservare tutto e interagire con gli oggetti, è necessaria per assicurarsi la naturale logica degli eventi, trovare gli oggetti necessari, risolvere i puzzle e procedere al prossimo capitolo. Nulla di estremamente complicato, anzi, ho particolarmente apprezzato questa scelta dove la curiosità ci premia con indizi chiari su cosa fare o dove andare.

C’ERA UNA VOLTA

Come tale per essere una fiaba, il contorno del fantastico regala le migliori sensazioni. Lana ad un certo punto potrà attingere a questo fantastico trasformandosi in un coniglio. L’espediente è utile per attraversare luoghi inaccessibili per un essere umano, ma anche per beneficiare di attività a Lana precluse, come saltare lontano o arrampicarsi su sporgenze troppo alte.

Bye Sweet Carole

Mr. Kyn, il vecchio di catrame, minaccia temibile.

Le diverse possibilità ludiche, come anche lo switch tra altri personaggi che si incontrano più avanti, vanno ad arricchire la proposta di gioco ove possibile, andando a creare una piacevole altalena nel ritmo, spezzandolo dove possibile per poi ricominciare di nuovo dalle basi, dalla ricerca e del mistero, assieme ad un losco ragazzo che entra ed esce dal Bunny Hall che forse nasconde ben più di un segreto. La storia procede in modo graduale senza particolari problemi, a cui ho potuto constatare un’ottima cura da parte del doppiaggio in italiano, davvero ben confezionato e recitato.

l’esplorazione è centrale. prendetevi il tempo per trovare tutti gli oggetti necessari per risolvere gli enigmi

Qualche problema si palesa quando entriamo nel raggio visivo dei nemici che infestano le mappe e qui comincia la fuga. Spesso i nemici si incastrano negli ostacoli (tavoli o casse disseminate in giro) o altre volte risultiamo invisibili ai loro occhi. In generale, specialmente nella prima parte, le mappe tendono ad essere estremamente punitive, con pochissimi posti dove nascondersi o la mancanza di spazio ad adoperare manovre evasive. Proprio nelle stanze più piccole, i pattern di movimento dei nemici sono talmente brevi e rigidi che eseguire azioni senza essere visti è impossibile. Meglio dunque attirare l’attenzione, spostarsi in altre stanze e provare a “chiudere” i nemici lì dentro e sgattaiolare fuori. Espediente che funziona fino ad un certo punto, dato che spesso i nemici romperanno muri o vetrate per farci prima prendere un colpo, e poi rivedere la nostra strategia. Espediente che, ammetto, l’ho trovato ben dosato.

OLTRE LA NEBBIA

Ma a conti fatti, Bye Sweet Carole svela la sua natura nei primi secondi di gioco, dove l’autore dedica il titolo a sua madre e se c’è un elemento, tra tutti, che emerge con forza, è proprio il sentimento di Lana nella ricerca della sua amica Carole, un lancio verso l’ignoto e le minacce esterne per un legame interrotto bruscamente che si vuole ricucire, se mai fosse possibile.

Bye Sweet Carole

Dicevano che la signora Fisherin delle cucine era un mostro, ma non pensavo lo fosse davvero.

Al netto di qualche meccaniche da ripulire e sporadici bug che mai rovinano l’esperienza di gioco, si manifesta apertamente questo forte sentimento in fase di scrittura e realizzazione artistica. Tanto vale per goderne a pieni polmoni e ritrovare semi di un autore che non vuole solo mostrare, ma anche narrare qualcosa di universale con quelle immagini.

Bye Sweet carole presenta un’identità decisamente forte in termini di narrativa e realizzazione estetica

In Breve: Bye Sweet Carole è un’avventura thirller/horror che trova il suo punto di forza nelle arti visive: narrazione, estetica, animazione e comparto musicale sono curate sin nel più piccolo dettaglio e restituiscono una piacevolissima opera estremamente ispirata e ben accompagnata. Un matrimonio che viene rovinato da qualche sporadico bug e alcune meccaniche di fuga che potrebbero richiedere più di un tentativo per come sono disegnate le mappe di gioco. Niente di cioè però riesce a rovinare l’esperienza, emotiva in primis, che il gioco propone, risultando accattivante nella forma come nel contenuto, ispirandosi a grandi classici quali Clock Tower e Heart of Darkness.

Piattaforma di Prova: PC/Steam Deck
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Bye Sweet Carole si è mosso benissimo sulla piattaforma di prova (si consiglia l’uso di un controller) come su Steam Deck. Bug e altri difetti non sono da attribuire all’esecuzione, sempre pulita e fluida, anche su Steam Deck.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Comparto estetico, narrativo e musicale di grandissima fattura / Ottimo doppiaggio in Italiano / Enigmi mai inutilmente frustranti

Contro

  • Diversi bug / Alcune stanze lasciano poco spazio alla strategia contro i nemici
8

Più che buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

Password dimenticata