Sherlock Holmes The Awakened – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

Frogwares ripropone ancora una volta Sherlock Holmes The Awakened, la sua avventura più riuscita del celebre investigatore inglese, incasellandola nel suo nuovo universo narrativo.

Sviluppatore / Publisher: Frogwares / Frogwares Prezzo: € 39,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4, PlayStation 5, Switch Data di uscita: Già disponibile

Uno dei motivi per cui Frogwares è famosa nell’ambiente è la sua saga di avventure grafiche con il celebre investigatore di Baker Street, partorito dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle; l’altro motivo invece è che la società ha sede a Kiev, in Ucraina, e da un anno a questa parte la sua operatività è stata fortemente influenzata dalla barbara invasione russa.

Sherlock Holmes The Awakened non è un gioco tanto importante per quello che è, il remake del capitolo più riuscito della serie, ma piuttosto per il messaggio di vitalità e speranza che vuole portare al mondo: Frogwares resiste, così come tutta l’Ucraina, e continua a darsi da fare, nonostante le difficoltà, la guerra e le bombe. Ed è proprio con una dedica alle persone che stanno combattendo per la libertà che si apre quest’esperienza, un piccolo miracolo di per sé visto che è stato realizzato in un anno. Un anno terribile.

SHERLOCK HOLMES È TORNATO A LONDRA

Terza avventura del celebre detective londinese realizzata da Frogwares, The Awakened uscì originariamente nel 2007, riuscendo a colpire l’immaginario di tanti videogiocatori grazie alla sapiente contaminazione di due generi letterari, l’investigativo e l’horror, e all’abilità con cui gli sviluppatori riuscirono a calare Sherlock Holmes in una trama degna di Howard Phillips Lovecraft: la sparizione del servo di un antipatico lord inglese, su cui Holmes si trova quasi per caso a indagare, trascinerà l’investigatore e il suo fedele amico Watson nella folle cospirazione di una setta mettendo a dura prova non solo l’intelletto, ma anche la stabilità mentale del protagonista.

sherlock holmes the awakened

Sherlock riuscirebbe a individuare tutti i minimi indizi, ma solo se avremo scelto dal taccuino qualcosa di attinente.

Ed è proprio Holmes, in questo remake, a subire il “lifting” più importante: ben lungi dall’essere l’attempato borghesotto del gioco originale, il protagonista del nuovo The Awakened è lo stesso giovinastro poco più che imberbe che avevamo conosciuto nel 2021, quando giocammo a Chapter One.

in questo remake, a subire il “lifting” più importante è proprio il protagonista, Sherlock Holmes

Dopo aver indagato sul suo passato nell’isola fantasiosa di Cordona, ed essersi liberato della fanciullesca presenza dell’amico immaginario John, il nostro è tornato a Londra e si trova coinvolto nella sua prima vera indagine. In altre parole, The Awakened è stato trasformato nel seguito di Chapter One, o per lo meno nel secondo episodio di una saga che, proprio con il gioco del 2021, aveva guadagnato un insperato reboot.

SHERLOCK HOLMES THE AWAKENED, RITORNO ALLE ORIGINI MA NON TROPPO

Inutile puntualizzare, a tal proposito, che questo non è esattamente ciò che Frogwares aveva nei piani: dopo aver realizzato due ingombranti open world in The Sinking City (2019) e Chapter One, la società ucraina ha dovuto fare di necessità virtù e tornare velocemente all’impostazione delle sue vecchie avventure grafiche, con il loro classico andamento lineare. Il nuovo The Awakened non ci permette di spostarci neanche di un millimetro dalla trama, proponendo al massimo qualche divagazione in un mondo onirico destinato ad approfondire, ma neanche più di tanto, l’accennata sociopatia del protagonista.

sherlock holmes the awakened

Nel palazzo mentale possiamo collegare tra di loro prove, indizi e testimonianze raccolte.

Ritroviamo gli elementi comuni agli ultimi episodi della serie, come il palazzo mentale e gli indizi da selezionare dal taccuino, così come gli enigmi basati essenzialmente sulla raccolta e sulla coordinazione di dati ed evidenze, piuttosto che sui meccanismi classici del genere (trova l’oggetto, usa l’oggetto), e per quanto si possano tracciare profili sbagliati dei personaggi che incontriamo, non potremo mai incriminare le persone sbagliate.

la società ucraina ha dovuto fare di necessità virtù e tornare velocemente all’impostazione delle sue vecchie avventure grafiche

Ancora una volta, il ragionamento logico-deduttivo rimane l’indiscusso protagonista del gameplay, e al nostro investigatore tornerà certamente più utile la capacità di ricostruire gli avvenimenti del passato organizzando nella propria mente la posizione dei loro fautori, piuttosto che quella di fare a pugni che avevamo visto a Cordona.

UNA BELLA RINFRESCATA A UN GRANDE CLASSICO

Questo remake, da un punto di vista puramente ludico e narrativo, riprende solo la trama del suo progenitore e – con molte libertà – la sua sequenza di avvenimenti. Molte cose sono cambiate nelle ambientazioni e nei personaggi e, di fatto, ci ritroviamo in mano un gioco completamente nuovo. Chi giocò all’Awakened del 2007 avrà la sensazione di ritrovarsi in posti familiari, ma difficilmente potrà far valere la sua precedente esperienza. Diciassette anni sono tanti per un essere umano, figuriamoci per le tecnologie e in particolare per la resa della grafica 3D, dove siamo passati dalle prime schede a shader unificati alle meraviglie del ray tracing.

sherlock holmes the awakened

I primi piani sono molto evocativi, ma l’amicizia tra Holmes e Watson di poteva approfondire un po’ di più.

Non che Frogwares sia mai stata un’early adopter delle nuove tecnologie, ma tra considerevoli alti e bassi la nuova grafica di questo The Awakened sa farsi apprezzare. A una sostanziale povertà di dettaglio e di qualità dell’animazione, fanno da contraltare le location evocative, l’uso accattivante dei primi piani e la qualità degli effetti luce, capaci di trasmettere al giocatore le giuste emozioni ogni volta.

Il gameplay è quello a cui le ultime iterazioni di Sherlock Holmes proposte da Frogwares ci hanno abituati, con il ritorno alla trama lineare

Il gameplay è onestamente quello a cui le ultime iterazioni di Sherlock Holmes proposte da Frogwares ci hanno abituati, con l’apprezzabile eccezione rappresentata dal ritorno alla trama lineare, per cui può piacere o anche no. Alla fine non è difficile giocare: bisogna solo abituarsi alle metafore con cui gli autori hanno deciso di traslare su PC le meccaniche della logica deduttiva tanto care al famoso investigatore.

In Breve: Tornando alle prime righe della recensione, The Awakened vale più per ciò che rappresenta, che non per il gioco in sé e qualcuno, probabilmente, si sentirà in dovere di premiare gli sforzi della software house ucraina a prescindere. Questo remake è stato realizzato in un solo anno tra mille e più difficoltà, con tutto ciò che di positivo e di negativo la cosa comporta. Graficamente non è male, ma poteva essere fatto meglio. Il gameplay resta interessante, anche se la formula della saga comincia a stancare. Sa di vecchio nonostante sia nuovo, ma sa essere anche un remake del tutto indipendente dall’omonimo ispiratore del 2006. Apprezzabile il fatto che sia stato tradotto in Italiano.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: ASUS TUF Dash F15: Intel Core i7, 16 GB RAM, GeForce 3050 Ti Laptop, SSD
Com’è, Come Gira: Un colpo al cerchio e uno alla botte: con soluzioni tecniche capaci di offrire il massimo anche su schede video economiche – e quindi senza strafare con l’impatto visivo – Sherlock Holmes The Awakened gira fluidamente sulla maggior parte dei PC, oltre che a 60 e più FPS sulla configurazione di prova.

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Pro

  • Tecnicamente più moderno rispetto al classico del 2006 / Accattivante e d’atmosfera, nelle abitudini della serie

Contro

  • Un po’ appiattito sugli ultimi risvolti della saga
7.8

Buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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