Un po’ come il classico fulmine a ciel sereno, non poche sere fa accendendo la mia PS4 e spulciando nella lista dei miei contatti online ho potuto notare come molti “amici” e compagni di clan stavano giocando a Destiny, senza il 2 davanti il titolo. Preso dal panico mi sono subito recato sul nostro gruppo WhatsApp per chiedere delucidazioni verso questo atto estremo, e la risposta non ha tardato ad arrivare: La Mente Bellica, ultimo DLC rilasciato da Bungie su cui devo ancora mettere mano, non ha appagato la sete dei miei compagni di gioco, tanto da portarli a cancellare Destiny 2 per installare nuovamente il primo capitolo.
A questo punto, la mente torna flebilmente a ottobre dello scorso anno, quando, durante lo step delle Terme del Leviatano, chiesi titubante ai miei compagni di gioco avessero già disinstallato il titolo primigenio; il coro di risposte positive mi fece capire di essere rimasto l’unico a non aver cancellato Destiny dalla memoria di archiviazione, quasi come una sorta di presentimento. Peraltro, il quesito iniziale ha trovato risposta nel momento in cui ho inserito nuovamente il disco dell’originale, facendo partire tutti i corposi aggiornamenti delle espansioni (fibra ottica, Deo gratias!) e giungendo, così, a una considerazione alquanto pesante per qualsiasi amante del lavoro di Bungie, compreso il sottoscritto: Destiny 2 attualmente è in fin di vita, ma ancora capace di rialzarsi.
Da grande appassionato del titolo, mi duole ammettere che Destiny 2 sta attraversando un momento tutt’altro che positivo
A mio modo di vedere, analizzando il tutto a mente lucida, alcune delle nuove meccaniche non paiono implementate al meglio, mentre ciò che risale al primo capitolo ha finito per trascinare dietro di sé alcune critiche già parecchio diffuse, più o meno condivisibili come il bilanciamento del Crogiolo. Qual è, ad esempio, l’utilità dei Settori Perduti? Al primo avvio di Destiny 2 corrispondevano a una diversificazione notevole e divertente, seppur breve, alla fine della quale il mini boss droppa la classica cassa da cui ottenere loot intrigante; appena arrivati al level cap consentito, però, i Settori Perduti diventano inevitabilmente inutili in mancanza di un reset settimanale, cosa che li priva di ulteriori stimoli per riaffrontare l’impresa, a meno che non si innestino dentro “weekly event” quali le Contese di Fazione.
I Settori Perduti sono un’interessante novità ma inseriti e gestiti malissimo
Ci troviamo in una specie di costante déjà vu, un momento di disappunto generale in cui, se è vero che l’essere umano non impara mai dai propri errori, probabilmente anche Bungie è vittima di uno scherzo del destino. Ci siamo lamentati ieri, nel tempo che è intercorso prima de Il Re Dei Corrotti, e ci stiamo lamentando oggi prima della grande espansione ancora priva di nome, annunciata per settembre 2018. Nel mezzo ci sono giocatori che abbandonano riversando il proprio disappunto sul web e altri, come il sottoscritto, che testardamente continuano a giocare, disposti persino a installare il primo Destiny pur di fare attività con gli amici. Quella attuale, insomma, mi sembra una fase già vissuta, laddove invece di fermarsi, e magari giocare altro, ci si lamenta della scarsità di contenuti. Certo, tornare sul primo primo capitolo è davvero una scelta estrema, ma questa community che tanto si lagna e critica, mi appare più viva che mai anche nel gettare fango su una serie che, da qui a un anno, potrebbe tornere ad amare.
Nel frattempo, nonostante il momentaneo addio, resto consapevole del fatto che il mio “amore” per Destiny 2 non finirà. Pur nel conclamato momento di crisi, in cui ognuno cerca a modo suo una pausa di riflessione, vale la frase di Venditti in una celebre canzone: “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.