Credo possiate essere tutti d’accordo con me se dico che questo 2020 che – finalmente – ci stiamo per lasciare alle spalle sia stato un anno davvero orribile. Inutile a questo punto ribadirne il perché.
Negli ultimi dieci mesi o giù di lì abbiamo dovuto ripensare la nostra vita, modificare il modo in cui rapportarsi con gli altri, e di conseguenza abbiamo anche dovuto trasformare tutte quelle attività di socializzazione che fino allo scorso febbraio abbiamo sempre dato per scontato. Per quanto mi riguarda, la consueta partitina a qualche gioco da tavolo (solitamente Warhammer 40.000) era un appuntamento settimanale a cui raramente rinunciavo prima dell’arrivo del maledettissimo Covid. Non fraintendetemi, mi mancano anche le serate in pizzeria, le bevute tra i pub del centro, le chiacchierate alle tre di notte in Piazza Polmonite (come viene affettuosamente chiamata la piazza principale della mia città per la tradizionale arietta – chiamiamola così – che tira anche a ferragosto), ma quelle partite erano diventate un rito quasi imprescindibile.
il feeling è completamente diverso, ma siamo riusciti a divertirci lo stesso
Continua nella prossima pagina…
- 1 2