Che schifo, si paga!

che scgifo si paga editoriale

Avendo ormai battezzato questo articolo del sabato mattina come crimitoriale, un ibrido tra un editoriale classico e uno sfogo personale di tutto il “crimine” accumulato durante la settimana, trovo giusto parlare di un argomento cui tengo particolarmente: la pirateria. Non sono qui a ripetere le solite frasi fatte, ricordando che scaricare illegalmente è sbagliato, che causa un forte danno economico alle software house e che gli angeli piangono se ci vedono usare Torrent (pare anche che muoia un gattino per ogni titolo warezzo, ndKikko). Allo stesso modo, non voglio nemmeno giustificare tale pratica, tirando fuori dal cilindro studi secondo i quali un titolo diffuso tramite canali illegali dimostra al grande pubblico le proprie qualità, spingendo così la folla all’acquisto sfrenato. Di cosa parlerò? Di quanto mi faccia imbestialire la pochezza culturale da cui siamo circondati.

Mi ritrovo sin troppo spesso a portare avanti crociate contro i mulini a vento in vari gruppi di Facebook, laddove alcuni ragazzini – ma non solo – hanno la pessima abitudine di chiedere ai propri compagni di chiacchierate vari link per scaricare applicazioni per dispositivi mobili. Non sono ipocrita: anche io, in passato e un paio di volte, ho ceduto al lato oscuro, ma ammetto che in qualche modo mi vergognavo di tale pratica. Ero assolutamente consapevole di quanto fosse sbagliata la mia azione, ma tra una scusa e l’altra (non ho abbastanza soldi, non esistono più le demo e magari non mi piace, lo provo per curiosità ma non merita i miei risparmi) davo un bel calcio nel sedere al Grillo Parlante, zittendo così la mia coscienza una volta per tutte. Eppure, le rare volte che qualcuno mi faceva notare l’errore, lo sguardo lo abbassavo eccome, finendo inevitabilmente per cancellare l’oggetto del reato e aspettare pazientemente sconti e offerte per poter riprendere la mia avventura.

che scgifo si paga editoriale

Le rare volte che qualcuno mi faceva notare che piratare è un errore, lo sguardo lo abbassavo eccome

Finisco per farmi il sangue acido non per la pratica in sé, che posso comprendere per svariati motivi, ma per il modo in cui oggi sembra tutto dovuto e giustificato. Ricevere insulti mentre vengo gentilmente invitato a farmi i fatti miei è all’ordine del giorno, mentre i più propensi al dialogo tentano di spiegarmi i motivi per cui è giusto piratare un’opera, combattendo così il degrado che le software house ci propinano anno dopo anno con giochi uguali tra loro e poco originali. Una volta, mai lo scorderò, cercando di spiegare il danno economico inferto a piccoli sviluppatori con questa pratica, mi è stato risposto che invece è chi spende i propri soldi per queste “baggianate” che deve vergognarsi, soprattutto pensando ai “problemi reali” che affliggono il nostro mondo. Per rincarare la dose un altro utente (sempre con nome e cognome in bella vista, perché ormai non serve più un nickname dietro cui nascondersi per agire da leoni da tastiera) ha accusato i creatori del gioco in questione di scarsa attenzione per la propria opera, spiegandomi che: “…se la pirateria fosse davvero un male, gli sviluppatori si sbatterebbero nel denunciare chi scarica il loro prodotto. Invece, dato che non lo fanno e stanno zitti, vuol dire che faccio bene a farlo, e gli faccio pure un favore nel giocare alla loro roba”.

Fossero casi isolati, lascerei correre e ora non sarei qui a scrivere queste righe, ma noto con sommo dispiacere che ormai risposte del genere sono all’ordine del giorno. Per questo mi fumano le orecchie e sbraito urlando da solo contro uno schermo: come è possibile arrivare a questi livelli culturali, non solo giustificando le proprie azioni sbagliate ma, anzi, ribaltando totalmente la realtà? Voglio sottolineare che non me la sto affatto prendendo con i giovani di oggi eh, perché tali discorsi escono dalla bocca di tutti, a prescindere dall’età e dallo stato sociale. Semplicemente internet, dopo qualche anno di utilizzo poco corretto, è diventato sinonimo di “subito e gratis”, e ormai è impossibile sdoganare il concetto di “proprietà”. La pratica interessa qualsiasi media, per carità, dai film ai libri; eppure, tirando fuori il discorso al di fuori dei videogiochi, non è difficile sentir ammettere che non pagare tali servizi è sbagliato, e che spesso si passa “al lato oscuro” più per difficoltà nel reperire un prodotto che per avarizia o voglia di fregare il sistema. Il videogioco, però, continua a essere il fratello scemo di tutta la combriccola, quello che diventa utile solo quando c’è da trovare un colpevole per l’ennesimo caso di violenza e che, nonostante il suo sdoganamento, continua a essere il passatempo gratuito che non merita retribuzioni.

Super Mario Run androidNon mi credete? Aprite Google Play o l’App Store e date un’occhiata a qualche titolo a pagamento. Basta controllare Super Mario Run, che ha ben due stelline su cinque di media semplicemente perché costa dieci euro. Oppure uno dei tanti videogiochi in versione demo che dopo una mezz’oretta chiede l’acquisto per continuare a giocare, in cui la recensione utente media invita lo sviluppatore a VERGOGNARSI perché non si possono chiedere soldi per un gioco e rovinare in questo modo il divertimento.

Come è possibile arrivare a questi livelli culturali, non solo giustificando le proprie azioni sbagliate ma, anzi, ribaltando totalmente la realtà?

Ho sempre nutrito enormi speranze nelle nuove generazioni, figlie ormai di videogiocatori che hanno imparato ad amare il media sin dalla propria infanzia. Purtroppo, speravo in un’educazione utopica, che certo prevedeva da un lato l’utilizzo di floppy copiati, di Twilight e CD masterizzati dal cugino del fruttivendolo, ma dall’altro anche una presa di coscienza postuma che – a quanto pare – non è ancora avvenuta. Voglio continuare a crederci. Voglio davvero sperare di aprire una discussione a caso, in un prossimo futuro, e veder allontanato il furbetto di turno nello stesso modo in cui si guarda male chi getta l’immondizia fuori dal cestino; tuttavia, in una società dominata dalla disinformazione, che elogia chi salta le file per far prima alle Poste e che premia il bullo di turno perché “fa ridere” quando insulta il ragazzo problematico, forse devo semplicemente accettare la realtà dei fatti e tornare a parlare di innocui giochini, chiudendo volutamente gli occhi innanzi ai tanti problemi che ci circondano e, nei momenti più tristi, ricordando quanto cavolo ero felice mentre giocavo a Ultima Online.

Articolo precedente
Syberia 3 teaser trailer

Il grande ritorno delle avventure grafiche

Articolo successivo
steam-apple-grave-greenlight

Steam come Apple Store? No, non ancora

Condividi con gli amici










Inviare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non verrà reso pubblico.

Puoi usare i seguenti tag e attributi HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Parliamo di...
  1. 1.
    Una presa di coscienza che non c'è e mai ci sarà.
    Negli anni '90 i ragazzini potevano essere almeno giustificati che non era facile avere a disposizione 80-100.000 Lire...ma tra svalutazione, offerte ecc oggi i giochi si comprano a pochi spiccioli. Giusto per fare un esempio a Natale ho preso Total War: Warhammer a 25€ da GameStop, ne ho prese due copie una per me e una da regalare.
    Allo stesso tempo è anche vero che alcuni publisher ci marciano un po' troppo su. Call of Duty ne è un esempio. E' da poco uscito Infinite Warfare che già si parla del titolo in uscita il prossimo Novembre.
    O cosa che mi da ancor più fastidio sono quei giochi di cui esistono già le espansioni ancor prima della pubblicazione. Posso citare al riguardo Resident Evil VII di cui prima ancora dell'uscita ti chiedevano di comprare il Season Pass di cui sono già pronti i contenuti (e ci vuole coraggio a dire che non sono stati tagliati...). Non li pirato. Ma non li gioco nemmeno. Li lascio marcire sullo scaffale. E se proprio mi interessano forse un giorno con i saldi di Steam, prendero il pacchetto tutto compreso scontato del 50% o più.
    2.
    Internet è questo e non ci si può fare niente. Il concetto di "scambio" digitale è inevitabilmente collegato all'idea stessa di Internet. L'unica soluzione, se vogliamo, è più GOG e meno Steam. Non intendo come piattaforme in sé, ma come concetti alla base.
    Marco, ti stimo tantissimo, ma questo editoriale è troppo "moralista" per quella che dovrebbe essere la discussione attorno alla pirateria e allo scambio p2p. La soluzione alla pirateria (ma non all'idea che è appunto intrinseca "nell'Internet") non è quella di dire "se pirati non sostieni le software house" (omettendo i produttori che sono tutti brutti e cattivi), ma che "pagando quel prodotto stai sostenendo la software house".
    So che le due frasi sembrano identiche, ma i risultati sono completamente differenti. È proprio la differenza che c'è tra il concetto dietro GOG e il concetto dietro Steam (che sottolineo essere la mia piattaforma da gioco preferita). Lo dimostra anche il successo incontenibile delle campagne di raccolta fondi, in cui gli sviluppatori chiedono una donazione per poter sviluppare i propri progetti.
    Internet è questo e bisogna semplicemente "rassegnarsi" o capirlo. Internet è il magico luogo in cui è esploso il concetto di open source e in cui il confine tra Gimp gratuito e Photoshop a pagamento è labile, perché entrambi "oggetti digitali" con scopi analoghi.
    La soluzione potrebbe quindi proprio essere la donazione e non il moralismo. Purtroppo siamo legati al concetto che ricevere donazioni sia da morti di fame, ma in realtà donare e ricevere donazioni (anche non in denaro) sono azioni alla base del buon uso di Internet. Io dono il mio denaro ad uno sviluppatore perché voglio che quella persona possa vivere facendo quello che gli piace e possa continuare a donarmi prodotti di qualità.
    Poi tu dici che i videogiochi sono il "fratello scemo di tutta la combriccola", ma vogliamo parlare dei film? Diciamoci la verità, lo streaming non è molto più "socialmente accettato" e accessibile dello scaricare un gioco da €70?
    Poi parli di Super Mario Run ed è qui che secondo me scatta tutto il meccanismo. Trovo sinceramente insulso valutare negativamente un gioco perché costa troppo, ma chi può affermare che un endless runner a €10 non sia troppo? Vale quei soldi anche se c'è Super Mario come protagonista? Se al cinema ti facessero pagare €50 il biglietto per vedere un film non torneresti a casa a guardarlo in streaming e magari scriveresti un post indignato su Facebook? Concludo ricordando le politiche retrograde e autoritarie di Nintendo nei confronti di tutto ciò che è Internet (YouTube, emulazione, fan game) e sinceramente mi viene da pensare che quelle stelline negative sull'App Store un po' se le sta meritando.
    3.
    A me pare che solo i prodotti di dubbia qualità soffrano del problema pirateria. Non ho mai sentito di blockbuster che vendono 5 o 6 milioni di copie lamentarsi che senza pirateria ne avrebbero vendute 10 o 11.
    La soluzione dove sta? Migliorare la qualità e l'offerta. E magari anche non vendere in dd allo stesso prezzo del retail. Quello si è un furto.
    4.
    Talismano
    A me pare che solo i prodotti di dubbia qualità soffrano del problema pirateria. Non ho mai sentito di blockbuster che vendono 5 o 6 milioni di copie lamentarsi che senza pirateria ne avrebbero vendute 10 o 11.
    La soluzione dove sta? Migliorare la qualità e l'offerta. E magari anche non vendere in dd allo stesso prezzo del retail. Quello si è un furto.

    Quelli spendono più per la campagna pubblicitaria che per lo sviluppo del gioco. Quindi non è detto che sia la qualità il fattore determinante.
    5.
    Si però se un gioco è brutto lo si lascia a scaffale. Non è che te lo giochi piratato.
    Costa troppo o non ci interessa al punto tale da acquistarlo a prezzo pieno? Si attendono i saldi al 50% o più (magari con tutti i DLC).
    E' lo stesso discorso che ho fatto io prima...Schifo massimo per quei giochi che ti presentano i contenuti del Season Pass un mese prima dell'uscita. Ma non è che me li scarico da Torrent, se mi interessano aspetto il pacchetto con tutti i DLC a prezzo scontato.
    6.
    Io porrei la questione in modo molto più semplice (a parole almeno) e senza fare strani ragionamenti. Sul copyright e sulla pirateria esistono delle leggi. Che vengano fatte rispettare. Punto. Quando ti becchi una sanzione amministrativa, oppure nei casi più gravi una multa e il rischio del carcere, voglio vedere se poi continui a scaricare materiale illegale. Voglio proprio vedere.
    7.
    Smascellato: "mi è stato risposto che invece è chi spende i propri soldi per queste “baggianate” che deve vergognarsi, soprattutto pensando ai “problemi reali”".
    Ragequit :backstage:
    8.
    Daedra117
    Io porrei la questione in modo molto più semplice (a parole almeno) e senza fare strani ragionamenti. Sul copyright e sulla pirateria esistono delle leggi. Che vengano fatte rispettare. Punto. Quando ti becchi una sanzione amministrativa, oppure nei casi più gravi una multa e il rischio del carcere, voglio vedere se poi continui a scaricare materiale illegale. Voglio proprio vedere.

    Dipende troppo dalle leggi di ogni paese. Per dire qui in svizzera il download per uso non a scopi di lucro è consentito. Anche in italia lo è, solo che in Italia l'uso personale è considerato scopo di lucro perché la legge da per scontato che se non lo scaricavi lo compravi, mentre qui no. L'uso personale non è a scopo di lucro.

Password dimenticata