Venerdì si parte alla volta di Los Angeles per l’E3, il circo massimo dei videogiochi, il carrozzone colorato e festoso che, per una decina di giorni almeno, occuperà tutti gli spazi occupabili del mondo dell’informazione videoludica. Un appuntamento imperdibile, che quest’anno si preannuncia abbastanza calduccio, vuoi per la presentazione di Scorpio da parte di Microsoft, vuoi perché più o meno tutti i grossi player del mercato, da Ubisoft a Bethesda, passando per Sony e Square Enix, hanno almeno una “grossa novità” da annunciare, di cui non si sa ancora nulla e che ci farà come sempre impazzire di gioia.
Gli eventi di questi giorni mi mettono addosso un po’ di comprensibile ansia
Poi penso a quel che ci attende una volta arrivati dall’altra parte dell’oceano, e il mio cuore di videogiocatore bambino torna a battere all’impazzata. Perché l’E3, con tutte le sue contraddizioni, il suo caos, il suo delirante e spesso indecifrabile frastuono, è bello. Parlando con diversi colleghi, nelle scorse settimane, non ne ho incontrato uno, uno solo che fosse contento di partire.
Rassegnato all’idea di “subirsi” l’E3, nessuno dei miei colleghi si è detto contento di partire per Los Angeles. Che brutto!
È vero che l’E3 è una sfacchinata pazzesca, è vero che si macinano decine di chilometri a piedi per i padiglioni del Los Angeles Convention Center (e la mia idea di portarmi dietro un monopattino continua a sembrarmi una figata pazzesca, anche se non ho mai avuto il coraggio di attuarla), girando come forsennati tra un appuntamento e l’altro, ma è comunque una delle cose più fighe che questo settore riesce a mettere in piedi, anno dopo anno, e che ogni volta mi riempie di entusiasmo. Fanciullesco, forse un po’ ingenuo, ma sincero entusiasmo.
L’E3 è davvero un carrozzone colorato e rumoroso, unico e irripetibile. Ed è bellissimo!
L’E3, sicuramente più di gamescom (che dalla sua ha un sacco di altri vantaggi), è davvero un carrozzone colorato e rumoroso, unico e irripetibile, dove per qualche giorno si concentrano e si fondono magicamente insieme annunci, presentazioni, gadget e conferenze, risate, corse folli, notti in bianco a lavorare, intoppi di ogni sorta, enormi tazze di caffè americano ed energy drink per stare svegli. Ed è bellissimo.