
Originariamente Scritto da
Dies Irae
Ho completato Amnesia Collection. Dark Descent lo conoscete tutti; horror gotico come non se ne fanno più, regge ottimamente fino alla parte centrale per poi prendere una piega da fantasy esoterico che culmina in un pacchianissimo confronto finale. Le innovazioni di Frictional nel campo della gestione fisica sono evidenti ancora oggi - Penumbra è arrivato prima ma Amnesia è il loro gioco della maturità - però non credo che sia invecchiato benissimo, soprattutto nelle aree cacciatore/preda che sanno essere inizialmente tensive ma calano presto la maschera delle apparizioni scriptate con tanto di despawn. Tra l'altro la morte non è affatto punitiva e, anzi, salvo rarissimi casi premia con l'immediata sparizione della minaccia all'interno del livello. A conti fatti, il maggiore brivido me lo ha probabilmente regalato Justine, dlc no-save con permadeath. Molto breve, si finisce in una ventina di minuti prendendosela comoda e circa metà tirando dritto verso il capolinea, ma per salvare il terzo prigioniero mi stava quasi venendo una sincope durante la fase di inseguimento pre-finale. A Machine for Pigs lo hanno sviluppato quelli di The Chinese Room e si vede. Perde la componente survival in favore dell'avventura narrativa in stile walking sim, scompaiono i menu con gli indicatori vita/sanità mentale e perfino le interazioni sono ridotte al minimo indispensabile. C'è una maggiore attenzione ai rumori ambientali (eccezionali) e aumentano gli eventi scriptati da casa degli orrori del Luna Park. Mi è piaciuta la scelta di costruire l'atmosfera senza fare abuso degli jumpscare e il messaggio introspettivo/sociale è piuttosto efficace, di quelli che non si vedono spesso nei videogiochi. Alla fine diventa superfluo definire un meglio o peggio, sono esperienze sufficientemente diverse e capaci di reggersi in piedi sulle proprie gambe, per certi versi complementari.