Polimi per dire unibo, unipd ecc. E comunque si, ci sono. La questione qualcuno l'aveva già sollevata infatti. Non l'ho di certo inventata io.
Il problema è che, se esiste, tal problema va risolto a monte non a valle. Non si possono fare concorsi pubblici pesando il punteggio in base all'ateneo pubblico di provenienza.
Fosse per me, avrei considerato prettamente il servizio che è l'unico parametro obiettivo che tiene conto della precarietà del candidato.
Ma vabbè, ormai è andata... In settimana provo a prendere il c2.
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Comunque una collega, a mio avviso brava come insegnante ma che non riusciva a farsi rispettare dagli studenti, non ha superato per la seconda volta l'anno di prova. Non ha mai fatto cose penalmente rilevanti o sia venuta meno ai suoi impegni.
E meno male che gli statali non vengono mai licenziati.
Ma ora non può più mettere piede in una scuola?
E come mai non ha passato l'anno di prova?
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Che io sappia, no.
Forse può fare supplenze per un’altra classe di concorso, se ne ha i titoli (non mi ricordo se il ban vale per la classe di concorso o per il grado d’istruzione)
Edit:
Comunque anche una mia collega (delle superiori) venne licenziata in seguito alla bocciatura all’anno di prova.
So per certo che ora fa supplenze alle medie nei paesini sperduti del sud del padovano.
Non so però se potrà mai stabilizzarsi o se dovrà continuare a vivere così sfruttando il “bug del sistema” (cioè l’enorme bisogno di insegnanti precari).
Ultima modifica di hoffmann; 31-07-20 alle 09:38
È una cosa assurda: per il tempo indeterminato non va bene, ma per il determinato sì... come se fossero due mestieri con due responsabilità diverse.
è una persona molto rispettosa delle regole, ma purtroppo un personaggio particolare... classica donna che probabilmente non si accetta fisicamente (in realtà non è nemmeno brutta) e che si veste e si trucca per compensare ciò. Inoltre essendo molto bassa veniva a scuola con dei tacchi altissimi.E come mai non ha passato l'anno di prova?
Questo suo modo di essere l'ha fatta prendere di mira dagli studenti che continuavano a denigrarla ed offenderla e dall'alto nessuno si rendeva conto che non dovevano permettere che succedesse ciò. Vero e proprio bullismo. Non mi dimenticherò mai che una volta fu accusata da uno studente di aver detto certe cose e poi scoprii che proprio in quel giorno era assente; ma la cosa che più mi colpii maggiormente è che un collega si arrabbiò con me per la segnalazione come se fosse felice che la persona in questione fosse accusata ingiustamente.
La verità è che ogni tanto ci piace prendere di mira qualcuno debole per sentirci migliori e per me lei è l'esempio lampante.
La situazione è un po’ più complessa di così.
Io non ho mai avuto problemi con i dirigenti, ma
ho visto altri averne.
Ci sono migliaia di congiunture alle quali non stai pensando.
Tieni presente che i Dirigenti danno il meglio di sé con il personale di ruolo, non i precari.
Quelli vanno e vengono e non c’è convenienza ad avviare guerre.
Le situazioni sono così tante che è difficile dare un'unica risposta. I Dirigenti danno il meglio di sé con chi sanno di poterlo fare.
La verità è che vanno avanti persone così: https://youtu.be/ywxsE6RAT6w?t=157
Punto primo, nell'anno di prova incrociare le dita, accendere ceri a tutte le Madonne e pronarsi dinanzi a preside e studenti. Io ho fatto così e non me ne vergogno.
Punto secondo, se ti bocciano, SPECIALMENTE se è la 2a ovvero ULTIMA volta, MEGARICORSONE al TAR ci sta totalmente, ci sono presidi incapaci in giro che non conoscono il diritto amministrativo (situazioni di vita vissuta assolutamente comuni: ho visto presidi sospendere studenti così, d'emblée, ignorando completamente che la sanzione è di tipo amministrativo e quindi va seguita la procedura, dalla contestazione degli addebiti ecc. ecc.; roba che ti va bene perché il papà è idraulico, o ingegnere, o medico, o magari è uno di quelli in via di estinzione che da ragione alla scuola, ma la volta che ti becchi il papà avvocato di tipo 2.0. miofiglioèunsanto sò cazzi tua) e comunque anche se le speranze sono minime è troppo grave essere buttati fuori così, per cui il ricorso DEVE essere fatto anche se costicchia.
Augh, ho detto.
mi auguro che la collega tenti il ricorso e lo vinca.
In realtà per il suo carattere dovrebbe fare un altro mestiere o almeno finire in qualche scuola come un liceo e non in una ragioneria; ma la domanda che mi pongo e se il ministero sia comunque colpevole per non aver messo in atto i mezzi per fermarla al primo anno di insegnamento.
Dopo che il MIUR l'ha usata per 15 anni, come può mandarla a casa quando non potrà rivendersi nemmeno come cameriera?
Concordo.
Come ritengo assurdo che l'anno di prova si faccia dopo una assunzione a tempo indeterminato. Assunzione a t.i.... con la clausola che però se non passi per due volte l'a.d.p. vieni licenziato (e il contenzioso si impenna!)
In teoria dovrebbe funzionare così:
- entri come precario con $titoloX
- da precario, ogni anno vieni formato (devi fare dei corsi in più rispetto al personale assunto) e valutato da un organo della scuola, presieduto dal DS
- detto organo formula quelle che in ambito militare si chiamano "note caratteristiche" e ti attribuisce un voto: insufficiente, sufficiente, buono, ottimo (i militari hanno un'altra nomenclatura, a mio avviso sbagliata, ma non divaghiamo)
- se vieni valutato per due volte consecutive come insufficiente, non puoi più insegnare (siamo ancora nel precariato)(tanto più a t.i. ovviamente!)
- se vieni valutato per almeno 3 volte consecutive almeno come "buono" in un Xennio, e sempre in tale Xennio mai come "insufficiente", puoi accedere alle procedure concorsuali (che dovrebbero essere attivate ogni X anni)
- se vinci il concorso, sei di ruolo e basta. Niente anno di prova. Li hai già fatti, gli anni di prova.
Secondo me dovrebbero semplicemente mettere un percorso universitario ad hoc, 2 anni dopo il triennio. Fai la prova là per entrare nella magistrale a numero chiuso che avrà posti secondo un fabbisogno triennale/quinquennale. Al quinto anno ti fanno fare esperienze di supplenze/potenziamento/affiancamento assegnandoti a una scuola e con un tutor. Il tutor ti valuta come capacità di insegnare, invece della tesi magistrale di 200 pagine fai una cosa relativa all'esperienza in classe, tipo quelli che fanno formazione primaria, e finisce lì. Se uno non sa insegnare lo scopri quando ha 26 anni e può riciclarsi in altro invece che quando ne ha quaranta e ha già insegnato per quindici anni da precario.
Così si evita anche che l'insegnamento diventi una soluzione di ripiego per tanti laureati che non trovano lavoro e si evita la fesseria di piani di studio fatti con la calcolatrice per avere i crediti che servono.
E si evita anche l'organizzazione di concorsi perché se sei adeguato finisci subito a fare l'insegnante.
In questo mondo / contempliamo i fiori; / sotto, l’inferno (Kobayashi Issa)
It's like just the fuckin' regularness of life is too fuckin' hard for me or somethin' (Chris Moltisanti)
A me va bene qualunque modello. Basta che lo tengano in piedi per almeno 10 anni e non per 6 mesi come è ora.
Mi va bene pure la prova di salto nel cerchio di fuoco, basta che si decida un modo stabile e certo per accedere all’insegnamento così da cancellare il precariato.