Per una serie di eventi fortunati sono finora riuscito a tenermi alla larga dalle gite.
Se sarò costretto, mi faró un'assicurazione come i miei colleghi.
Girano storie dell'orrore da far accapponare la pelle.
Un paio di anni fa un mio amico si é trovato in mezzo in un caso in cui é addirittura morto un ragazzo.
Non credo che sia necessario scendere in dettagli perché la tragedia del liceo di Padova ha avuto risonanza enorme.
Finché potrò, ne resteró fuori. Ragazzi e genitori non permettono più di affrontare queste attività a cuor leggero.
Madonna Hoffmann. Ti sono vicino
Io in classe avevo lo spacciatore del liceo e 3 ciellini. Valgono come casi disperati?
grazie
Rilancio con il "minore non accompagnato, anzi no".
Anche questa è una storia di fantasia.
Un minore non accompagnato è un ragazzo che non ha parenti sul suolo italiano.
In sostanza, il mio studente aveva bussato all'età di 12 anni alla porta di una comunità che da allora si era occupata di lui.
Mi sono ritrovato questo caso per le mani ancora una volta da coordinatore. Era - è - un ragazzo balcanico.
Il ragazzo sembrava un po' Dr Jakyll e Mr Hyde, ma con tanta pazienza il consiglio di classe era riuscito a fare un lavoro quasi decente e a contenere i danni.
Un bel giorno, dopo le vacanze di Natale, le cose precipitano all'improvviso. Il ragazzo non ha più i libri e racconta storie contraddittorie.
Alla fine rintraccio la comunità e cerco di capire cosa sia successo.
In sostanza, come spesso accade, il ragazzo non era veramente "non accompagnato". La madre c'era, ma aveva convinto il ragazzo a fingere per permettergli di essere seguito da non so che programma d'inserimento. I due si vedevano di nascosto di tanto in tanto perché sapevano che i servizi sociali sospettavano la cosa: il finto minore non accompagnato non è infrequente.
Poco prima di Natale la madre era stata pescata e denunciata per abbandono di minore. Il ragazzo era stato interrogato e avevano cercato di fargli dire che era stata tutta un'idea della madre; il ragazzo, comprensibilmente, non se l'era sentita di tradire la madre e aveva confermato che lui era d'accordo. Avendo più di 14 anni era finito sotto indagine anche lui. I servizi sociali avevano buttato il ragazzo fuori in malo modo e non gli avevano permesso di prendere nulla (neppure i libri).
La madre era in Italia con un permesso che scadeva a maggio; se le fosse stato affidato il ragazzo questo, a maggio, sarebbe stato costretto a rientrare in patria senza poter finire la scuola. Alla fine si era deciso di affidarlo a uno zio residente regolarmente in Italia.
Un pasticcio incredibile sul quale non è necessario che mi soffermi troppo.
La cosa allucinante è che di tutto questo la scuola non sapeva nulla. Nessuno aveva pensato a comunicare il cambio del tutore legale e altre cosuccie di questo genere; la scuola ha rischiato di ficcarsi nei casini in mille modi diversi non sapendo con chi comunicare di preciso e a chi affidare tutta una serie di documenti.
Io le informazioni le ho ottenute con un giro di telefonate a titolo personale (e mi sono pure preso cazziate per aver girato alla segreteria documenti che non avrebbero dovuto essere in mio possesso).
In ogni caso, e sino alla fine dell'anno, mi sono dovuto giostrare tra un ragazzo sempre più fuori controllo, una tutrice legale dei servizi sociali che... lasciamo stare, degli zii che erano stati quasi costretti ad accettare la responsabilità di un ragazzo che continuava a mettersi nei guai, e una dirigenza scolastica che puntava a salvarsi il culo.
In tutto questo il ragazzo aveva le responsabilità minori. Mi rendo conto che ha commesso tanti errori, ma - poveraccio - per tre anni era stato costretto a vivere una menzogna e poi era stato strappato via da tutto ciò che era riuscito a mettere assieme.
Forse ha ragione una mia collega con quarant'anni di servizio che, quando ci troviamo di fronte a questi casi, dice: "Fuori di qua c'è scritto scuola, non rifugium peccatorum".
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Non me lo ricordo.
Immagino i soliti cinque giorni.
Ultima modifica di hoffmann; 20-02-17 alle 19:31
il mio prof di matematica del quinto si scopava una nostra compagna. L'abbiamo sempre considerato tutti un eroe
non ho ancora capito come fare a scrivere un libro dichiaratamente autobiografico (diverso dal riportare stralci di cose vere e modificate dentro un testo inventato) senza ricevere delle querele. quando lo scoprirò scriverò almeno 30 pagine A4 sul periodo della scuola, e saranno pulp
ok, ma non credo che i carramba si siano limitati a chiedere. Probabilmente gli hanno perquisito casa e quando hanno chiarito il malinteso gli avranno fatto il culo. I genitori idem, non credo l'abbiano presa bene. Dopo tutta questa ordalia la scuola poteva evitare la sospensione; lo chiamavano assieme ai genitori, gli facevano il culo e non lo sospendevano. Ma forse lo hanno fatto per reintegrare la sua fama di tough guy.
> conosci tossico?
> ma chi, quello che i carramba hanno perquisito? quello della sospensione? È un gran figo
> si, c'iai ragione bella li.
postumo
Sicuro
Con gran parte degli insegnanti oltre i cinquant'anni. (E tanti oltre i sessanta che tengono l'anima coi denti)
Con le classi pollaio.
Con gran parte dei ragazzi che cambiano gli insegnanti ogni anno (tra precariato e trasferimenti. Da oggi scompare anche la titolarità della scuola persino per quelli di ruolo)
Senza dimenticare gli stipendi principeschi.
Dati i soldi investiti nella scuola e data la complessità delle classi attuali, non ci sono aspettative un po' troppo alte sulla scuola?