
Originariamente Scritto da
WTS Mark
Sono alla fermata del bus e il bus non passa, quindi ecco a voi un nuovo capitolo della Saga del Feel. Preparatevi a livelli di autismo che non avreste mai creduto possibili.
L'indiana, o quella volta che ce l'ho quasi fatta.
Noto questa ragazza indiana su OkCupid, che, ci dice il suo profilo, sta cercando "short term dating" e "casual sex". Dalle foto sembra carina, ma in alcune si intraveda un possibile bozzo su una guancia, comunque, con la speranza che sia solo una questione di illuminazione, decido di tentare la fortuna e le scrivo.
Mi risponde, cominciamo a parlare e salta fuori che è pure simpatica! Poco dopo scopre che ho un gattino e mi chiede quando può venire a casa mia a vederlo. Sono confuso e spaventato, mi fingo morto e continuo a scriverle facendo finta di niente. Continuiamo a parlare e mi ripete un altro paio di volte la proposta, al che realizzo che forse è il caso di chiederle di uscire, lo faccio e accetta. Il programma è farle visitare la mia città e poi andare a casa mia a vedere il gatto.
Riflettendo sul fatto che in quelle settimane in casa mia non ci sia nessuno ho un'epifania sul fine ultimo dell'appuntamento e compro delle licenze di Norton. Al tempo stesso però sono afflitto dai dubbi. Il fantasma del bozzo in faccia mi perseguita. Mi metto ad analizzare le foto modificando contrasto e luminosità ed i miei timori si fanno sempre più concreti. Alla fine decido di comportarmi come farebbe una persona normale e di uscirci comunque, per poi decidere al momento il da farsi.
Il fatidico giorno arriva e vado a prenderla in stazione. Le persone cominciano ad uscire dal treno. Bozzo o non bozzo? Bozzo o non bozzo? La vedo e non c'è nessun bozzo! Ci incamminiamo per la città e parliamo, ma più il tempo passa, più i silenzi si fanno lunghi. Le propongo quindi di andare a casa mia e lei accetta.
Arriviamo e le mostro in gatto, che è in camera di mia sorella. Cominciamo ad accarezzarlo. Ok, cosa faccio adesso? Lei si mette in pose strane giocando col gatto ed è abbastanza touchy, ma non so assolutamente come comportarmi a riguardo. A questa dimostrazione di autismo si aggiunge il fatto che stiamo per tutto il tempo in camera di mia sorella, con lei che ad un certo punto mi chiede se siano miei tutti quei pupazzi. Le rispondo che la camera non è la mia ma nonostante questo non la invito a cambiare stanza.
Risultato della cosa è che tiriamo dalle 16 alle 19 ad accarezzare il fottuto gatto.
Alle 19 mi chiede cosa volessi fare e quindi la invito a cena. La sua idea è di fermarsi fino alle 23 per poi farsi riaccompagnare in stazione. Ottimo, è abbastanza chiaro cosa dovrebbe accadere nel dopo cena. Anzi, è fin troppo chiaro. Mentre cucino vado nel panico e mi metto a riflettere.
Mi piace davvero? E se fosse solo l'ormone che me la fa piacere? Non è un po' triste come prima volta? E se poi me ne pento?
La cena è pronta, ho cucinato 3 filetti al pepe verde di cui uno avanza, vorrei mangiarlo ma non posso mica ingozzarmi davanti a lei. Per fortuna la fame mi schiarisce le idee sul da farsi, ma non abbastanza da perseguire il mio scopo, visto che invece di finire a parlare sul divano siamo di nuovo in camera di mia sorella col gatto. Il gatto le si addormenta sulle gambe e io lo accarezzo, cercando di mostrare interesse nei suoi confronti tocco più volte anche lei "per sbaglio". Purtroppo è il massimo che riesco ad osare. Dopo un po' lei capisce che non c'è speranza e alle 22 mi chiede di accompagnarla in stazione. TF.
Ero talmente imbarazzato di me stesso che non le ho più scritto.
Unica nota positiva è che tornato a casa mi sono mangiato il filetto avanzato. Il fallimento non è mai stato così buono.