Ho speso gran parte dei miei soldi in donne, alcol e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato. (George Best)
Dunque, per numero di vittime in rapporto alla popolazione (da inizio pandemia) c'è il New Jersey che è sopra le 2000/milione (cioè un abitante su 500 morto per covid); New York poco sotto tale soglia; altri altri sette stati tra le 1500 e le 1900 (Massachusetts, North e South Dakota, Connecticut, Rhode Island, Mississippi, Louisiana); altri undici tra le 1000 e le 1500 (Illinois, Michigan, Iowa, Pennsylvania, Indiana, Arizona, Arkansas, New Mexico, Georgia, South Carolina, più il District of Columbia che non è uno stato e che è dove si trova Washington); nove tra 900 e 1000 (Florida - appena sotto i mille -, Nevada, Alabama, Tennessee, Maryland, Missouri, Texas, Minnesota, Delaware); gli altri 22 tra 200 e 900, con i cinque meno colpiti che sono l'Oregon (338 ), l'Alaska (272), il Maine (243), il Vermont (204) e le Hawaii (201). Gli stati di quest'ultimo gruppo sono tutti poco popolosi (sotto i 6 mln di abitanti) tranne la California (615/milione, di gran lunga il messo meglio tra i quattro stati USA che superano i quindici milioni di abitanti), l'Ohio (733/milione), il North Carolina (624/milione), la Virginia (570/milione) e Washington (442/milione).
Per quel che riguarda l’andamento dei contagi, tralasciando gli ultimi giorni con il loro effetto Natale:
1) sono in crescita Florida, New York, Georgia, North Carolina, Virginia, Massachusetts, Tennessee, California, South Carolina, Alabama (Lord I’m coming home to you!), Arkansas, Mississippi, West Virginia, Idaho, New Hampshire, Maine, il District of Columbia;
2) sono stabili Texas, Ohio, New Jersey, Washington, Arizona, Maryland, Louisiana, Oklahoma, Connecticut, Nevada, Kansas, Hawaii, Delaware;
3) sono in calo Pennsylvania, Illinois, Michigan, Indiana, Missouri, Wisconsin, Colorado, Minnesota, Kentucky, Oregon, Utah, Iowa, New Mexico (a differenza del vecchio Messico…), Nebraska, Montana, Rhode Island, South Dakota, North Dakota, Alaska, Vermont, Wyoming.
Il grosso dei contagi è, prevedibilmente, spinto dai quattro “big”: California, Florida, Texas e New York: da questi quattro stati (che messi insieme fanno circa un terzo della popolazione statunitense) proviene il 45 % del totale dei contagi giornalieri negli Stati Uniti.
Diciamo che le 4 informazioni, se vuoi informarti, le trovi già.
Il fatto è che non puoi dare per scontato che la gente vada a cercare e soprattutto che vada a cercarle nel posto giusto... quindi o scegli la via dell'obbligo, oppure quella della raccomandazione deve per forza passare da un percorso ragionato di buona informazione, abbattimento di eventuali ostacoli/problemi e magari anche attraverso qualche incentivo di vario tipo (o disincentivo a non farlo).
Che poi voglio dire... se uno avesse un po di fiducia nelle istituzioni, stiamo parlando di prodotti approvati dal principali organi sanitari del mondo e che molti dei principali esperti si sono iniettati non appena possibile.
Il fatto che Fauci (considerato uno dei virologi maggiori del mondo), ed i nostri Galli, Pregliasco, Bassetti... gente che ne capisce più di quanto noi tutti insieme ne capiremmo in una vita (visto che abbiamo fatto scelte professionali diverse) si siano già vaccinati... beh, per quanto mi riguarda vale di più del bugiardino o delle 4 informazioni che possono metterti in uno spot.
Alla fine si riduce tutto ad una questione di fiducia.
Se ti fidi, hai probabilmente già quello che serve per prendere una decisione.
Se non ti fidi, anche una campagna ben fatta potrebbe non servire a nulla.
Ma almeno ci devi provare.
Potrebbe bloccare l'infezione delle vie profonde (quindi nessuna polmonite e nessuna conseguenza grave) ma non bloccare quella delle vie superiori (quindi avresti cariche virali significative in gola e nel naso per un certo periodo, risultando contagioso).
Uno dei vaccini della polio, quello che si fa ora ed è innocuo (l'altro in rari casi poteva creare effetti molto gravi) se non sbaglio funziona così: ti protegge dalla malattia ma non dal contagio.
Pechino messa in emergenza, oltre 1 milione di test
Pechino ha inasprito le regole contro il Covid-19 con test di massa per oltre un milione di persone nei distretti a rischio per i timori che i viaggi in Cina nelle vacanze di fine anno possano causare un picco di casi, proprio quando la Commissione sanitaria nazionale ha reso noto in giornata che sabato sono state rilevate infezioni nella capitale (5) per il quarto giorno di fila. Tutti i vari distretti di Pechino sono stati sollecitati ad entrare “in modalità di emergenza”, isolando complessi residenziali e villaggi segnati dai contagi.![]()
Sono due situazioni completamente diverse.
A febbraio non c'erano misure ma la diffusione del contagio era molto più localizzata, sostanzialmente Lombardia e (già molto meno) Piemonte ed Emilia. La chiusura generale di inizio marzo ha bloccato sul nascere la diffusione nel resto d'Italia, dove gente infetta ha fatto in tempo ad arrivare ma non ad infettare altri.
A questo giro il virus è dappertutto, da nord a sud (anche se il nord continua ad essere più colpito anche in proporzione alla popolazione).
Ma soprattutto, le restrizioni di marzo sono state molto più rigide e capillari rispetto a questo giro.
Il 9 marzo si è fermato tutto, sono stati chiusi tutti i negozi tranne quelli veramente essenziali (e non giocattolerie, librerie, e cazzi e mazzi vari), tutti i bar e ristoranti, tutte le scuole dall'asilo all'università, i parrucchieri ed estetisti, persino alcune fabbriche, si è davvero messa quanta più gente possibile a lavorare da casa, e così via. E questo su tutto il territorio nazionale, senza distinzione (giustamente).
A questo giro si è inventata la cazzata delle regioni colorate, così che anche le regioni dove i contagi erano pochi hanno avuto modo di peggiorare perché rimanevano aperti i bar e ristoranti, almeno fino alle 18, ed in generale le restrizioni erano quasi inesistenti; asili e scuole elementari non hanno mai chiuso, tranne credo in Campania; persino nelle zone "rosse" i negozi sono rimasti quasi tutti aperti, così come parrucchieri ed estetisti; di chiudere fabbriche non si è neanche parlato; società che al primo giro avevano messo gente a lavorare da casa stavolta l'hanno tenuta a lavorare in presenza, e così via.
C'è bisogno di invocare mutazioni del virus per spiegare come questo abbia fatto a diffondersi allegramente nonostante le misure?
A me non sembra.
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Più che alla morte o meno dell'ospite, penso che dipenda più che altro da quanto l'ospite rimane contagioso prima di morire.
In altre parole, l'importante è che l'ospite abbia il tempo di passarla a qualcun altro prima di morire.
Più la variante è efficace in questo rispetto alle altre, più potrebbe prendere il sopravvento e diventare quella dominante.
Insomma, una versione del covid che ti lasciasse infetto ed asintomatico per 1 mese e poi ti ammazzasse in 2 giorni, potenzialmente potrebbe diventare più diffusa di quella attuale.
Se non al massimo per i comportamenti della gente/stati che di fronte ad una malattia molto più grave prenderebbero misure molto più restrittive di quelle attuali.
Pensa all'HIV ad esempio... che può rimanere quasi invisibile anche per anni dopo l'infezione, ma che prima che si trovassero terapie efficaci (che a quanto ne so hanno permesso ai malati di recuperare una qualità di vita buona, specie se presa per tempo) era sostanzialmente una condanna a morte.
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Mi sarei stupito del contrario
Ultima modifica di Bobo; 28-12-20 alle 23:03
L'istituto russo di statistica (Rosstat) ha reso noto che nel 2020 si sono registrati 230.000 morti in più rispetto al 2019, e che almeno 186.000 di questi sono dovuti al covid. Questo mentre il bilancio ufficiale delle vittime covid in Russia è di 55.000.
Un paio di grafici: l'andamento della mortalità generale fino alla prima metà del 2020 in Spagna (dal 2001, sopra) e Regno Unito (dal 2010, sotto):
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A me si.
Il virus dò per scontato sia girato almeno un mese a gennaio/febbraio senza precauzioni prima di capire che lo avevamo in giro, e ha causato x infetti giornalieri.
Con mascherina e distanza un minimo meglio doveva andare, e invece è andata pure peggio.
Quindi o tutti gli italiani sono stronzi e si sono sputati addosso, o il virus di settembre > marzo > Wuhan. Che non è manco una roba sorprendente, nel caso.
Oppure ovviamente mascherina e 1mt di distanza non servono ad un cazzo e quindi hanno ragione i tizi "guinzaglio". Che pure può essere
è interessante il concetto di "si è lavorato tutti insieme ad un obbiettivo comune, quindi si è riusciti a fare in fretta"
questo fa pensare che, utopicamente, se tutto il mondo si unisse per un obbiettivo comune, nulla o quasi sarebbe impossibilechissà, si potrebbero trovare cure per tante malattie mortali come il cancro o i tumori o perchè no, magari si riuscirebbe a costruire una colonia sulla terra/marte nel giro di qualche anno
ehh come sarebbe bello non perdersi in cazzate dell'uomo, come le guerre o il denaro![]()
Si potrebbe addirittura completare Star Citizen!
Ora si sta un po' troppo esagerando, suvvia
Ribadisco: basta guardare la distribuzione delle vittime (che sono un indicatore meno falsabile rispetto ai contagi) della prima ondata. Più dei tre quarti sono concentrate in sole tre regioni, anzi la maggior parte di queste ultime in una manciata di province: Bergamo, Cremona, Lodi, Piacenza, Brescia. Già nella sola Lombardia ci sono state province pochissimo toccate dalla prima ondata (Varese, Como, Pavia...).
Sì, tra gennaio e febbraio il virus ha avuto qualche settimana per diffondersi prima che ce ne si accorgesse, ma lì la diffusione partiva proprio da zero: ad un certo punto a gennaio è arrivato in Lombardia qualcuno (chi, non lo sapremo mai) che era infetto, questo qualcuno ha infettato altre persone con cui era in contatto, queste persone a loro volta ne hanno infettate altre, e così via. Ma partendo da zero, in quelle settimane il virus non ha potuto diffondersi chissà quanto: diversamente, avremmo assistito ad una distribuzione meno disomogenea dei contagi (e delle vittime) sia a livello nazionale, sia all'interno delle stesse regioni più colpite. Se la province di Varese o di Pavia hanno avuto, nella prima ondata, meno di un quinto delle vittime (e quindi anche dei contagi) di quelle di Bergamo e Cremona, è segno che al momento della chiusura dell'8 marzo il virus, al di fuori di quelle poche province, non stava girando chissà quanto.
Durante l'estate invece, pur restando i contagi complessivamente molto bassi, si sono sparpagliate scintille in un po' tutta la penisola, e poi con l'arrivo dell'autunno/riapertura scuole/ritorno al lavoro, queste scintille si sono trasformate in incendi.
Mascherina e distanza servono, sì, ma di fatto sono venuti a mancare nei punti più cruciali: nei bar e ristoranti (che sono rimasti aperti per settimane e settimane mentre i contagi risalivano in modo preoccupante) le mascherine si toglievano, nelle scuole ai bambini era permesso di toglierle al banco, mentre con la riapertura delle scuole ed il ritorno al lavoro negli uffici le distanze sui mezzi pubblici erano diventate una tragica pagliacciata.
E' andata peggio perché di tutto ciò non si è voluto prendere atto fino a fine ottobre, e così si è lasciata peggiorare la situazione per settimane senza prendere nessuna misura tangibile (te lo ricordi l'obbligo ai ristoranti di chiudere alle 23 ed il coprifuoco da mezzanotte alle 5? questo mentre i contagi erano già 10.000 al giorno, ma si preferiva dire "eh però i morti sono pochi!", facendo finta di non sapere che i morti vengono dopo - però i medesimi individui se ne sono naturalmente ricordati quando i contagi sono iniziati a calare mentre i morti continuavano ad aumentare).
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...ecco, Bobo ha saputo spiegare in una riga buona parte di quel che ho detto in un paragrafo.