Domenikon, Tsaritsani, Domokos, Farsala e chissà cos'altro
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Il loro (ucraino) programma per un missile balistico è in atto da parecchio tempo. Ma fra cambi di governo, budget non elevato, cancellazioni del programma per poi resuscitarlo, invasione della ruSSia ecc hanno avuto molti problemi. Se l'annuncio non è propagandistico, rimarrebbe da capire le capacità produttive locali e l' effettiva efficacia del missile.
In ogni caso, l' hanno capito anche i sassi che devono affrancarsi il più possibile dall' occidente per quanti più tipi di sistemi d' arma possibile.
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https://x.com/Stefanocomics/status/1841159960945647888
In b4: "che cosa vuoi che sia", "è una manifestazione minore", ecc. ecc. Però intanto....
Ma va tutto BENISSIMO :sisi:
Siamo sempre li...
stiamo dando il permesso per usare le nostra armi per colpire il cremlino.
e fra poco dovremo mandare anche i nostri soldati
è impossibile sconfiggere militarmente la russia
il rischio nucleare è sempre più imminente
Non bisognava mandare amri all'Ucraina ma avviare un negoziato accettando dei compromessi con la Russia...
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Ovviamente non è dato sapere, non va mai oltre le solite 4 frasi fatte, e dimenticando che i negoziati sono stati fatti sia prima che durante l'invasione...
e le condizioni della Russia erano una resa incondizionata dell'Ucraina, governo filorusso, niente UE ecc...
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Io lo vedo anche come un sistema per uscire dal problema fornitura armi "controverse"...
Diciamo che non ve li diamo, ma vi forniamo tutto quello che serve per farveli, un po' come le DR Motors "made in italy"...
govny : putin = manu : trump = cocoon : cazzate :asd:
Btw l'iran ha firmato il proprio suicidio, se israele finisce la pulizia del medio oriente e fa cadere l'iran poi si ride anche in ucraina :asd:
https://x.com/PStyle0ne1/status/1841346934696505403
Vi SUPPLICO, ditemi che è una cagata :rotfl:
Le lenticchie sono parte del 98% della potenza di fuoco russa inutilizzata?
https://www.lastampa.it/esteri/2024/...yber-14682461/
KYIV. "Il nostro compito non è solo analizzare la guerra ibrida russa: è essere proattivi, cioè fronteggiare i russi, contrastarli e distruggere le loro operazioni online. Noi agiamo, non analizziamo soltanto. Per esempio sappiamo chi sono alcuni influencer europei - anche italiani - che vengono pagati illegalmente dalla Russia per operazioni di guerra ibrida: la nostra idea non è additare i loro nomi, ma fare in modo che siano ritenuti responsabili e fermati dalla legge”.
Chi parla così è una giovane donna ucraina che ha un ruolo molto importante nella unit che combatte la cyberwar di Kyiv contro Mosca. Tutti ragazzi, a volte molto ragazzi, ucraini, giovani davanti ai computer, uno strano mix di giacche militari e t-shirt, jeans e spirito da servizio civile. Sono militari? Sono civili? Si fa fatica a dirlo, nell'Ucraina oggi, depressa perché al fronte a Pokrovak e Vuhledar va male, ma assolutamente non disposta ad arrendersi. E apertissima a noi occidentali. Incontriamo questa donna, assieme a tutto il loro team e al suo capo, in una stanza senza finestre, un piano interrato di un edificio che raggiungiamo non salendo le scale, ma scendendo. "Venite di qui, ci dice, è più accogliente". Non faremo i loro nomi, né quelli del loro Centro, che lavora a stretto contatto con i vertici del governo.
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La donna è pragmatica. Parla della guerra della Russia senza i timori di tanti in Europa. Lei farebbe anche i nomi degli agenti russi in giro in Europa. Il capo è più prudente.
"Noi conosciamo, per esempio, i nomi e le attività illegali di diciotto reporter, prevalentemente europei, tra cui alcuni italiani, che sono venuti illegalmente a Mariupol, o in Donbass, all'interno di progetti della Russia per destabilizzare l'Europa", dice lei. Lui sorride, anche lui ancora giovane, indossa una maglia nera con lo stemma ucraino giallo, una specie di divisa che è militare ma la trovi tranquillamente addosso a funzionari civili del governo. Ha una faccia stanchissima, occhi stropicciati da ore di pochi sonni e tanto monitor: "Questi personaggi vengono pagati in diversi modi. I latinoamericani in cash, gli europei più spesso in altri modi. Criptowallet, a volte. O società nascoste. A pagarli - spiega - sono di solito attachè delle ambasciate russe, in realtà solitamente uomini del SVR (i servizi esteri di Mosca)".
Il capo del team spiega che "naturalmente contrastiamo le loro narrazioni proponendo altri contenuti, ma anche scoprendo l'infrastruttura russa della disinformazione. Ne conosciamo gli snodi, i canali, molte persone. Conosciamo la verticale, che è quello che ci interessa". Scopriamo dettagli, per esempio che in Kazakistan i russi hanno un centro per produrre disinfo ops rivolte al Global South - la Russia si propone come paladino dell'antioccidente in Africa. Ma anche cose sorprendenti, per esempio la donna ci svela che la Russia produce da Kharkiv una parte dei contenuti volti a distruggere quotidianamente l'immagine dell'Ucraina ("stato nazi", "combriccola di drogati", "stato terrorista").
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I giovani nell'altra stanza, che salutiamo sbirciando nei loro computer, lavorano su diverse aree. La cyber unit ucraina cerca essenzialmente, spiega il capo, non di convertire alla causa ucraina, ma "di ridurre nelle target audiences il numero di persone che vogliono mobilitarsi a favore della Russia". Magari non ti convinco a sostenere la lotta di Kyiv, ma posso aprirti gli occhi contro Mosca.
"Il capo del programma russo cyber è Sergey Kirienko. Sappiamo che hanno budget differenziati a seconda delle aree geografiche, Medio Oriente, Africa, e uno dei loro grandi target è l'Europa. Sappiamo a volte a chi dà gli ordini".
La donna ci spiega: "Come Centro collaboriamo con le counterintelligence e le cyber unit di tanti paesi. Italia compresa (non diciamo specificamente con chi, nda). Conosciamo e abbiamo contribuito a scoprire molti casi di ciò che la Russia fa in Germania e Francia nello spazio cyber". Creazione di finte persone, manipolazioni nei partiti politici, organizzazione di eventi appoggiandosi al rossobrunismo, o all'antiamerocanismo, o al pacifismo.
"I migliori nel ramo sono la cyber unit dei francesi", dicono gli ucraini. Le chiediamo dell'arresto di Durov: hanno pochi dubbi sul fatto che telegram sia uno strumento dei russi, e che "il vero uomo di Telegram è il fratello di Pavel, e sta a San Pietroburgo, non a Parigi". Certamente, ci dice il leader di questo team ucraino, "i francesi hanno individuato alcuni canali del reclutamento di spie russe in Europa, che è avvenuto usando telegram". Pochi dubbi che ci sia, dietro l'arresto di Durov, un'indagine su questo.
"Una nuova frontiera della Russia è manipolazione e sabotaggio usando lo sport. Le Olimpiadi, per esempio", dice la donna. "Uno strumento su cui stiamo scoprendo tante cose è RT". Intelligenze civili e militari stanno collaborando, nella cyber guerra di Kyiv. E le facce di alcuni di questi giovani sono assai simili a quelle che capita poco dopo di incontrare nei luoghi dove Kyiv continua a vivere, che siano un ristorante dietro la cattedrale di Sant'Andrea o la sfilata dolente dei tantissimi ragazzi che alle cinque di pomeriggio troviamo a piangere davanti ai ritratti in piazza Maidan, con le foto di troppi coetanei morti al fronte.
Ma c'è anche una parte più scura, della guerra cyber ucraina: esiste ormai un "esercito cyber ucraino" informale che sta mescolando militari e centinaia di volontari (civili). Il 20 giugno 2024, guerrieri cyber hanno lanciato quello che ha dichiararono essere il "più grande attacco DDoS della storia" contro il sistema bancario russo, paralizzando banche russe, aziende, istituzioni, e causando un'interruzione diffusa e danni milionari.
"L'esercito di hacker volontari dell'Ucraina non è solo un oscuro gruppo informatico sullo sfondo, ma è attivamente presente nelle menti dell'élite del Cremlino", sostiene David Kirichenko della Henry Jackson Society. Chissà quante cose
non ci hanno detto, i ragazzi ucraini che combattono qui sotto.