
Originariamente Scritto da
Bobo
Bon, ho approfondito un po la questione sugli orfani ucraini che kyev vuol riportare indietro.
Ora, al netto che quella prima pagina del FQ imho rimane vomitevole per come è stata impostata, stanno uscendo delle cose in più.
All'inizio non era chiaro il ruolo del governo di kyev, anche perchè sulla carta c'era un decreto di qualche mese fa che diceva che i ragazzi non dovessero rientrare fino a quando fosse perdurata la legge marziale (quindi, di fatto, fino a quando dura la guerra), e c'erano solo genericamente un paio di funzionari nominati da kyev che erano invischiati in una vicenda giudiziaria (l'accusa della procura di Catania è di aver "minacciato" i minorenni per farli rientrare nel Paese).
Però ora pare viceversa abbastanza evidente che ci sia una precisa volontà del governo di far rientrare i ragazzi.
Le giustificazioni ufficiali sono due:
- Stanno iniziando le scuole, e si vuole che i ragazzi le seguano nel loro Paese
- In alcuni casi, i "tutor" ucraini assegnati ai ragazzi non sono più riusciti a parlarci con continuità (per problemi tecnici, o perchè in alcuni casi gli italiani che li seguivano hanno ritenuto che questo contatto non facesse bene ai ragazzi), il che ha portato a temere che ci fosse il rischio di "perderli" in maniera più o meno definitiva
Ora, premesso che in linea di principio i tutori legalmente riconosciuti sono ucraini, e quindi se loro ritengono che i ragazzi debbano rientrare (e se i ragazzi sono d'accordo... perchè altrimenti può esserci un passaggio ulteriore) in generale è "legale" che i ragazzi rientrino.
Anche perchè non ci sono accordi chiari e specifici tra i due Paesi su questa questione.
Il punto è se sia giusto, e soprattutto se sia la cosa migliore per i ragazzi, togliere questi minori da famiglie (o case famiglie) che li stanno seguendo in Italia da un anno e mezzo, per farli rientrare in orfanatrofi siti in un Paese in guerra.
Missili arrivano quotidianamente su Kyev, sono arrivati persino su Leopoli (che sta dall'altra parte del Paese rispetto al fronte)... quindi il rischio che qualcuno di questi ragazzi possa diventare un danno collaterale della guerra oggettivamente c'è.
Senza contare i ragazzi arrivati qui 15enni, che oramai di anni ne hanno 17 e tra qualche mese potrebbero trovarsi con una divisa addosso ed un fucile in mano.
Da una parte capisco perfettamente i timori dell'ucraina, che tra morti e feriti di questa guerra non vorrebbe rischiare di perdere anche i ragazzi andati fuori (e che magari dopo 3-4-5 anni a quel punto preferiranno rimanere nel Paese in cui sono stati collocati, magari nelle famiglie che li hanno accolti, piuttosto che tornare indietro).
Dall'altra, specie per i ragazzi più giovani, bisognerebbe valutare davvero cosa è meglio per loro.
E tra rimanere in Italia all'interno di una famiglia, e tornare in un orfanatrofio di un Paese in guerra, francamente non credo ci siano dubbi su quale sarebbe la scelta migliore
